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PIANO DELLE VACCINAZIONI DELLA REGIONE CAMPANIA

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medicina generale verso la necessità di vaccinazione antitetanica degli anziani è indispensabile<br />

per garantirne il successo;<br />

Monitorare routinariamente con strumenti adeguati le coperture vaccinali in queste fasce di<br />

età.<br />

G.3 Vaccinazione antidifterica<br />

Epidemiologia<br />

Il raggiungimento ed il mantenimento di elevate coperture vaccinali in età pediatrica ha consentito<br />

una rapida diminuzione del numero di casi e la difterite è ormai in Italia una malattia rarissima: dal<br />

1990 al 2003 sono stati riportati complessivamente 4 casi, di cui l’ultimo nel 1995. Di questi quattro<br />

casi, uno era importato dall’estero.<br />

La difterite tuttavia è ancora presente in molte parti del mondo, tra cui l’Europa dell’est, dove negli<br />

anni ’90 si è verificata una vasta epidemia. Il rischio di malattia è quindi sempre attuale: la<br />

diminuzione della copertura vaccinale tra i bambini, la presenza di sacche di popolazione in<br />

condizioni socialmente disagiate, i frequenti scambi tra Nazioni rappresentano potenziali fattori di<br />

rischio per la sua diffusione.<br />

Programma attuale di vaccinazione<br />

Il calendario vaccinale è lo stesso dell’antitetanica.<br />

La situazione è analoga anche per quanto riguarda la copertura vaccinale (media regionale del<br />

97,1% vs media nazionale del 96%).<br />

Non sono disponibili dati di copertura vaccinale relativi ai richiami per adolescenti ed adulti,<br />

tuttavia, uno studio di sieroepidemiologia condotto negli anni 1996-1997 ha mostrato che più del<br />

95% della popolazione tra 2 e 19 anni è adeguatamente protetta. In seguito, il titolo anticorpale<br />

diminuisce con l’età e circa il 30% degli individui tra i 40 e 59 anni è suscettibile alla difterite.<br />

Questa elevata percentuale di suscettibili è dovuta alla diminuzione nel tempo della protezione<br />

conferita dalla vaccinazione, associata alla mancata effettuazione di periodici richiami ed<br />

all’assenza di stimolazione naturale della risposta immune per la scomparsa della circolazione del<br />

germe (“booster naturali”).<br />

Vaccini disponibili<br />

Come per il tetano, dal 1998 ad oggi sono stati introdotti in commercio numerosi prodotti combinati<br />

a quattro o più componenti, in cui il vaccino antidifterico a formulazione pediatrica è associato, oltre<br />

che al vaccino antitetanico ed antipertosse acellulare, anche all’Hib, IPV ed HBV. Tutti questi<br />

prodotti sono privi di tiomersale. I prodotti maggiormente utilizzati nella regione Campania per le<br />

vaccinazioni dei nuovi nati sono attualmente gli esavalenti, che combinano tutti i vaccini<br />

sopramenzionati.<br />

Anche i vaccini contro la difterite sono disponibili in formulazione pediatrica e per adulti. La<br />

formulazione pediatrica è utilizzata per il ciclo primario ed i richiami fino a 6 anni di età.<br />

Attualmente è disponibile sul mercato un vaccino combinato che associa la componente antidifterica<br />

di tipo adulto (con una quantità di anatossina inferiore a quella usata per la vaccinazione primaria)<br />

alla componente antitetanica e antipertussica (anche queste, peraltro, in dosi ridotte). Uno studio di<br />

immunogenicità e reattogenigità recentemente condotto in Italia ha mostrato che la vaccinazione di<br />

richiamo effettuata a 5-6 anni con formulazione di tipo adulto, introdotta di recente in alcune<br />

AA.SS.LL. ma in maniera piuttosto disomogenea, presenta un migliore profilo di reattogenicità<br />

locale ma induce medie geometriche anticorpali significativamente minori della vaccinazione con la<br />

formulazione pediatrica (7,7 UI/ml per dT vs 14,1 UI/ml per DT); lo studio non consente di trarre<br />

delle conclusioni definitive per il breve intervallo di tempo trascorso dalla vaccinazione e per la<br />

mancata combinazione con il vaccino antipertosse.<br />

E’ quindi sicuramente da promuovere e incentivare l’uso di tale vaccino negli adolescenti e adulti,<br />

per i motivi esposti in dettaglio al paragrafo G.5, mentre si suggerisce estrema cautela per<br />

l’introduzione a 5-6 anni almeno fino a quando non si potrà garantire il rispetto dell’obbligo di legge<br />

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