PIANO DELLE VACCINAZIONI DELLA REGIONE CAMPANIA
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Inoltre, per garantire il raggiungimento degli obiettivi adottati dall’OMS, il piano regionale prevede<br />
il rafforzamento e la promozione di ulteriori azioni, come:<br />
la partecipazione efficace e puntuale al sistema di sorveglianza epidemiologica per il controllo<br />
delle malattie infettive, in particolare quelle prevenibili attraverso la vaccinazione;<br />
la individuazione e l’effettuazione di indagini rapide riguardanti gli eventi epidemici;<br />
la diffusione agli operatori sanitari e alla popolazione in generale di informazioni sulla frequenza<br />
e prevenzione delle malattie infettive e dei livelli di copertura vaccinale raggiunti.<br />
E. Calendario Regionale delle Vaccinazioni<br />
Il calendario vaccinale da applicarsi in Regione Campania è quello vigente a livello nazionale.<br />
Tuttavia al momento attuale sono disponibili sul mercato nuovi vaccini che ampliano, di fatto, le<br />
possibilità di offerta da parte di tutti i Centri Vaccinali della Campania e che, come del resto è<br />
emerso da una indagine condotta dall’OER con i SEP, sono già stati introdotti nell’uso comune ma<br />
con una estrema variabilità relativamente all’età e al target; pertanto sono state apportate alcune<br />
integrazioni al calendario nazionale al solo scopo di uniformare le strategie su tutto il territorio<br />
regionale (all. n° 1).<br />
F. Ruoli e responsabilità<br />
F.1 Funzione programmatoria: comporta la definizione degli obiettivi di salute, delle priorità, delle<br />
strategie e delle conseguenti azioni per il raggiungimento degli obiettivi. Riguarda sia le attività di<br />
utilizzo dei sistemi informativi e della sorveglianza epidemiologica, sia la valutazione delle risorse<br />
disponibili. Inoltre si occupa del miglioramento continuo dell’organizzazione e della qualità<br />
dell’offerta vaccinale, utilizzando anche lo strumento della Formazione.<br />
Livello regionale:<br />
In accordo con le indicazioni nazionali e interregionali che fissano sia il calendario delle<br />
vaccinazioni comprese nei LEA che gli obiettivi pianificati, il Settore Assistenza Sanitaria -<br />
Osservatorio Epidemiologico Regionale partecipa alla programmazione interregionale delle<br />
attività vaccinali e definisce il piano regionale vaccinale di protezione collettiva, individuando le<br />
strategie più adeguate per raggiungere gli obiettivi, anche programmando gli eventuali interventi<br />
formativi ritenuti opportuni. La programmazione si fonda sull’utilizzo di tutti i sistemi<br />
informativi ritenuti utili a tale scopo, ai quali è garantito l’accesso. Se la situazione<br />
epidemiologica locale si discosta in maniera significativa da quella nazionale definisce Livelli di<br />
Assistenza aggiuntivi rispetto a quelli Essenziali. Inoltre pianifica la realizzazione di<br />
interventi/campagne specifici e delinea le modalità organizzative di carattere generale relative<br />
alle attività distrettuali. Infine definisce le strategie vaccinali relativamente alla protezione<br />
individuale, individuando le situazioni di rischio per le quali prevedere specifici calendari<br />
vaccinali.<br />
Il Settore Assistenza Sanitaria - Osservatorio Epidemiologico Regionale, stabilisce, in accordo<br />
con i requisiti strutturali e organizzativi fissati da norme nazionali, gli eventuali requisiti<br />
aggiuntivi di autorizzazione ed accreditamento dei Centri Vaccinali Distrettuali e le modalità<br />
organizzative di carattere generale dell’attività vaccinale, dandone comunicazione alla<br />
Commissione Regionale Accreditamento.<br />
Livello locale:<br />
Il Dipartimento di Prevenzione - Servizio di Epidemiologia e Prevenzione di ciascuna ASL,<br />
operando in funzione di supporto tecnico-scientifico alla Direzione Strategica Aziendale in<br />
materia di prevenzione, quindi anche in campo vaccinale, programma gli obiettivi generali e<br />
specifici aziendali e definisce le strategie locali, utilizzando le informazioni rese disponibili dai<br />
sistemi informativi locali e tenendo conto delle criticità territoriali specifiche.<br />
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