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Modelli teorici e metodologici nella storia del diritto privato 4

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BONA FIDES<br />

119<br />

che da un lato contribuisce a un ampliamento <strong>del</strong>le regole tradizionali<br />

sulla base <strong>del</strong>l’interpretatio, dall’altro permette, con la sua elasticità, di<br />

tener conto <strong>del</strong>le peculiarità dei casi concreti (kata; perivstasin).<br />

La dialettica tra princìpi e concreti praecepta che tengano conto<br />

<strong>del</strong>la circostanze si realizza sia al livello <strong>del</strong>la lex naturae – espressione<br />

che rende il concetto stoico di koino;" novmo" – ossia di quell’ordine<br />

cosmico naturale cui devono ispirarsi anche i comportamenti umani<br />

che mirino a perseguire il bonum e l’honestum, sia sul piano <strong>del</strong>le leges<br />

dei singoli populi, che prendono forma mediante la positivizzazione<br />

<strong>del</strong>le regole naturali.<br />

Trattando dei praecepta <strong>del</strong>la lex naturae, Cicerone rileva innanzitutto<br />

che vi sono doveri sia omissivi (Cic. off. 3, 50-57) che commissivi<br />

(3, 58-61), che non vengono sanzionati dalle leges populorum<br />

60 . In <strong>diritto</strong> romano, in particolare, sino all’introduzione <strong>del</strong>le<br />

formulae de dolo da parte di Aquilio Gallo, il dolo era perseguito solo<br />

quando previsto da una norma legislativa o in quanto assorbito dalla<br />

buona fede nei iudicia bonae fidei 61 . Al contrario, la trattazione <strong>del</strong>la<br />

bona fides ricade, nell’opera ciceroniana, interamente <strong>nella</strong> parte relativa<br />

al <strong>diritto</strong> romano (positivo). Essa però si distingue ulteriormente<br />

in due parti: <strong>nella</strong> prima si mostra come la bona fides abbia ampliato<br />

la regola decemvirale secondo la quale il venditore rispondeva per le<br />

false dichiarazioni compiute in una mancipatio (tab. 6, 2), individuando<br />

una responsabilità anche in caso di reticentia (Cic. off. 3, 66-<br />

67); <strong>nella</strong> seconda si mostra come grazie alla bona fides la nuova regola<br />

possa essere ancor più resa efficace tenendo conto <strong>del</strong>le circostanze<br />

(Cic. off. 3, 67).<br />

4.2. Dalla regola decemvirale alla poena reticentiae: il processo tra<br />

Lanario e Centumalo (Cic. off. 3, 66-67). – La regola decemvirale prevedeva,<br />

come si è detto, che il venditore rispondesse per le false dichiarazioni<br />

in una mancipatio; poi l’interpretatio giurisprudenziale ha<br />

stabilito dovesse punirsi anche la reticentia, ossia che il venditore ri-<br />

60 Per l’esame di questi testi rinvio a FIORI, Bonus vir, cit., 270 ss. e 310 ss.<br />

61 Cic. off. 3,61:atque iste dolus malus et legibus erat vindicatus, ut tutela duodecim<br />

tabulis, circumscriptio adulescentium lege [P]laetoria et sine lege iudiciis, in quibus<br />

additur ex fide bona.

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