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Linguistica Romanza Varvaro - Appunti Unict

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<strong>Linguistica</strong> <strong>Romanza</strong><br />

Corso introduttivo<br />

Alberto <strong>Varvaro</strong><br />

36 IL LATINO E LA SUA DIFFUSIONE ANTICA<br />

Il latino, la lingua madre delle lingue romanze, appartiene alla famiglia<br />

linguistica indoeuropea. In origine era parlato solamente a Roma e in qualche<br />

località vicina. Nella penisola erano diffuse altre varietà indoeuropee<br />

abbastanza affini al latino, chiamate italiche.<br />

Ne facevano parte l'umbro e l'osco. Un'affinità minore legava il latino con<br />

altre due varietà indoeuropee parlate in latino: il siculo ed il venetico.<br />

Esistevano però in Italia anche altre lingue indoeuropee, come il celtico, il<br />

greco, il messapico; ed altre non indoeuropee, come il ligure, il retico,<br />

l'etrusco, il sicano, l'elimo e il punico.<br />

L'espanstione continentale del latino è stata condizionata dal grandioso<br />

estendersi del dominio politico della città di Roma. Attorno al 300 avanti<br />

Cristo il territorio romano non comprendeva che il Lazio e poche terre<br />

attorno, ma 200 anni dopo il territorio di dominio si era esteso<br />

sproporzionatamente. La latinizzazione di questi territori immensi, le cui<br />

popolazioni avevano lingue molto diverse e diversi gradi di civilizzazione è<br />

stato un processo secolare.<br />

Esso consistette da una parte nella emigrazione in tutto l'impero di persone<br />

che parlavano il latino come lingua madre, ma anche e soprattutto nel cambio<br />

di lingua da parte degli indigeni e non è stato promosso da una cosciente<br />

politica linguistica. Vi sono testimonianze del fatto che i Romani<br />

considerassero l'uso del latino un privilegio e ne fossero addirittura gelosi,<br />

come della cittadinanza romana.<br />

Il primo contatto dei popoli d'Italia e di quelli provinciali con il latino fu<br />

attraverso la presenza vittoriosa dell'esercito romano, ma gli eserciti si<br />

stabilivano lungo i confini, dunque la presenza delle truppe è un mezzo di<br />

latinizzazione sulla frontiera.<br />

Altrettanto importante fu la penetrazione dei mercati romani, che a volte<br />

precedette la conquista. Roma creò un enorme mercato unico che oltre alla<br />

circolazione delle cose premetteva libero scambio di persone e dunque di<br />

lingue. Anche l'imponente rete stradale costruita per scopi militari e di<br />

dominio si rivelò un ottimo strumento di diffusione delle lingue.<br />

Più tardi un importantissimo fattore fu la rete di rapporti tra le comunità<br />

cristiane che divennero latine da greche.<br />

Ma il fatto decisivo è comunque che gli indigeni abbiano deciso di adottare la<br />

lingua latina. Il potere romano si basava sull'appoggio delle classi alte<br />

indigene, l'integrazione era possibile, ma presupponeva l'adozione dei valori<br />

della civiltà romana e tra questi, la lingua.<br />

Inoltre il prestigio della cultura romana era incomparabile con quello delle<br />

culture indigene. Riaffermato continuamente dalla diffusione di scuole latine.<br />

La scomparsa delle lingue preromane fu comunque molto lenta, mentre la<br />

latinizzazione delle campagne deve essere stata completata soltanto in<br />

parallelo alla loro cristianizzazione, che è stata lenta ed indipendente<br />

dall'esistenza o della caduta dell'impero.<br />

37 LE VARIETÀ DEL LATINO<br />

Alcuni scrittori parlano esplicitamente di differenze all'interno del latino.<br />

Cicerone sa già che nella conversazione familiare si fa un uso più rilassato<br />

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