Linguistica Romanza Varvaro - Appunti Unict
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38 I SOSTRATI DEL LATINO<br />
<strong>Linguistica</strong> <strong>Romanza</strong><br />
Corso introduttivo<br />
Alberto <strong>Varvaro</strong><br />
Il latino tardo si differenziava da quello arcaico e poi da quello classico, oltre<br />
che per i cambiamenti interni avvenuti nei molti secoli della sua storia, anche<br />
per effetto dei rapporti con le altre lingue. La maggior parte delle persone che<br />
nell'impero romano parlavano latino, avevano cambiato la loro lingua durante<br />
la loro vita oppure eran discendenti di qualcuno che aveva cambiato lingua.<br />
È dunque presumibile che il latino mostri le conseguenze di questa situazione,<br />
cioè degli effetti di sostràto. Vale a dire mutamenti indotti da una lingua che<br />
viene abbandonata nella lingua che ad essa si sovrappone.<br />
Nell'Italia antica il latino si è sovrapposto a lingue affini, come l'osco-umbro o<br />
lingue del tutto diverse come l'etrusco. Per quanto concerne l'osco, esso aveva<br />
in comune con il latino una serie di parole in cui ad una -B- latina<br />
corrispondeva una -f- osca. Dunque in forme come RUBEN (porpora) e RUFUS<br />
(rosso) è facile ipotizzare che il secondo termine latino sia un prestito osco.<br />
Ma non è facile distinguere tra un prestito (che deriva da un adstrato) o un<br />
relitto (che deriva da un sostrato).<br />
Un altro fenomeno conosciuto è il passaggio MB → mm ed ND → nn nei dialetti<br />
dell'Italia meridionale e in Sicilia. Ne sono esempio PALUMBA → palomma o<br />
QUANDO → quanno. L'area di diffusione moderna del passaggio corrisponde<br />
parzialmente all'area in cui duemila anni fa era parlato l'osco. Si è dunque<br />
concluso che il fenomeno romanzo è una conseguenza del sostrato osco;<br />
quando chi parlava osco passò a parlare latino conservò la vecchia pronuncia,<br />
che è poi stata trasmessa dal latino della zona osca al romanzo.<br />
Quanto agli etruschi, la cui lingua non aveva alcuna affinità con il latino, la<br />
loro relazione con Roma era stata nei primi tempi della città strettissima. Gli<br />
ultimi re di Roma sono appunto stati etruschi e lo stesso alfabeto latino viene<br />
dall'Etruria. Per quanto riguarda il lessico, dall'etrusco al latino sono passati<br />
molte parole, tra cui nomi di persona o altre come popolo o persona (legata<br />
però al teatro con il senso di maschera).<br />
Ma prestiti del genere vanno considerati di adstrato.<br />
In conclusione, se è incerto se il latino avesse o meno subito mutamenti<br />
fonetici a causa delle lingue indigene alle quali si era sovrapposto, è invece<br />
sicuro che il lessico latino era stato arricchito da nuovi termini corrispondenti<br />
alla flora, alla fauna, ai prodotti, alle pratiche agricole ed artigianali, ed<br />
insomma alla civiltà e cultura dei paesi conquistati e sottomessi.<br />
39 GLI ADSTRATI DEL LATINO<br />
Si ha influenza di adstrato quando la lingua che dà ha un rapporto paritario<br />
con quella che riceve, dunque in questo caso non si tratta delle lingue cui il<br />
latino si è sostituito, ma quelle con le quali aveva strette relazioni.<br />
Sul latino incisero molto due lingue che rimasero sempre di adstrato: il greco<br />
e il germanico.<br />
Nella Roma arcaica l'incidenza greca è appena meno forte di quella etrusca, il<br />
latino ha parole di origine greca fin dalle origini e non si tratta di parole<br />
marginali ma relative all'alimentazione come GARUM (salsa di pesce), OLIVA;<br />
o termini marinareschi come GUBERNARE (governare la nave).<br />
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