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Storia di Partinico - Blog di Giuseppe Casarrubea

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proprio nella Diocesi <strong>di</strong> Barcellona sotto titolo delle Sante Croci,<br />

serbante l’augusta tomba de’ regi suoi avoli aragonesi e Principi<br />

del suo sangue reale, epperò questo sottopose egli a<br />

(a) Lello, loco cit. foglio 67<br />

(b) Padre del Giu<strong>di</strong>ce, loc. cit., f. 52<br />

(c) Fazello, Deca I , libro 8, foglio 175<br />

16<br />

quel <strong>di</strong> Barcellona da cui prese <strong>di</strong>rezione, leggi e regolamenti,<br />

come a filial monastero.<br />

Pel decoro e sossistenza del prelodato Chiostro, convenendo la<br />

dote, venne detto monarca su regia pargamena nell’in<strong>di</strong>gitato<br />

privilegio del 1306 a costituirvi e donarvi i seguenti beni:<br />

Primieramente i due Parchi, vecchio, cioè, e nuovo, ville reali e<br />

defense, siccome i luoghi destinati alle cacce dagli antichi nostri<br />

sovrani serenissimi, colle campagne e feu<strong>di</strong> tutti <strong>di</strong> loro pertinenza,<br />

esistenti amendue cotesti Parchi, vale a <strong>di</strong>re il vecchio<br />

(unitamente ai due palazzi della Cubba e Zisa, che in esso si alzavano<br />

fastosi) nel territorio <strong>di</strong> Palermo 24 , prossimo all’abitato,<br />

accerchiato allora <strong>di</strong> mura palizzate (ciò forse significando la<br />

voce Parco, destinato in simil guisa ad uso delle cacce e specialmente<br />

per serraglio <strong>di</strong> fiere, solite mantenersi da’ monarchi<br />

in mostra <strong>di</strong> lor grandezza) e il Parco nuovo, che trae cotesta sua<br />

denominazione dal monte istesso chiamato Parco in cui surge la<br />

terra, ossia paese, che tutt’ora fiorisce, del medesimo nome, sendo<br />

codesto uno de’ monti del territorio palermitano, che sta su<br />

del monte dello Stato <strong>di</strong> Monreale, appellato volgarmente la Pizzuta.<br />

Vieppiù, la picciola borgata ossia casale detta pria ovvero anticamente<br />

dell’Altofonte, in<strong>di</strong> del Parco, esistente nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong><br />

suddetto monte del Parco, a cinque miglia <strong>di</strong>stante dalla Capitale.<br />

Le anime che a dì nostri l’abitavano il padre priore de Amico<br />

ce le porta assorbire il numero <strong>di</strong> 1222.<br />

17<br />

La foresta inoltre, il Bosco <strong>di</strong> <strong>Partinico</strong>, che in <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 6 leghe,<br />

ossia <strong>di</strong> miglia 18 dalla Dominante va a campegiare<br />

coll’antica, esisteva terra al tempo del re Rugieri (a), avanzo<br />

della città, che quivi era stata una volta anticamente col nome <strong>di</strong><br />

<strong>Partinico</strong>, da’ Saracini <strong>di</strong>strutta. Lo stesso contado pria <strong>di</strong> spet-<br />

24<br />

Il sito del Parco Vecchio sembra essere quello tra Santa Cristina Gela e Marineo come si<br />

vedrà meglio in seguito.<br />

29

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