L'isola di cemento - James G. Ballard.pdf - Autistici/Inventati
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doppiezza insita nell'idea <strong>di</strong> vedere sua moglie così presto, dopo una settimana trascorsa con Helen<br />
Fairfax, l'incidente se lo era quasi preparato, forse come una forma bizzarra <strong>di</strong> razionalizzazione.<br />
Scuotendo la testa a se stesso, Maitland con una mano <strong>di</strong>ede il colpo <strong>di</strong> grazia ai residui del parabrezza.<br />
Davanti a lui c'era lo chassis rovesciato del taxi contro cui si era arrestata la Jaguar. Nelle vicinanze,<br />
seminascoste dalle erbacce, giacevano molte altre carcasse, spogliate <strong>di</strong> pneumatici e cromature, con le<br />
portiere arrugginite aperte.<br />
Maitland uscì dalla Jaguar e si ritrovò nell'erba fino alla vita: quando si appoggiò al tettuccio, la cellulosa<br />
arroventata gli scottò la mano. Il sole pomeri<strong>di</strong>ano riscaldava l'aria immobile, schermata dall'alto<br />
terrapieno. Sull'autostrada passavano poche vetture, visibili dai tetti che apparivano sopra la balaustra.<br />
La Jaguar aveva lasciato sul terreno compatto della scarpata una striscia <strong>di</strong> solchi profon<strong>di</strong>, simili a<br />
incisioni <strong>di</strong> uno scalpello gigante, che in<strong>di</strong>cavano il punto dove era uscito <strong>di</strong> strada, una trentina <strong>di</strong> metri<br />
dopo il cavalcavia. Quel tronco <strong>di</strong> autostrada, unitamente alle rampe ovest dello svincolo, era stato<br />
aperto al traffico solo da due mesi, e restavano ancora da installare <strong>di</strong>versi tratti <strong>di</strong> guardrail. Maitland si<br />
fece largo fra le erbacce per controllare il muso della macchina: un'occhiata bastò a togliergli ogni<br />
speranza anche solo <strong>di</strong> raggiungere l'autostrada. Il muso si era accartocciato come una faccia senza<br />
denti. Tre dei quattro fari erano rotti, e l'elegante griglia era rientrata aggrovigliandosi col nido d'ape del<br />
ra<strong>di</strong>atore. Nell'urto gli ammortizzatori avevano spinto in<strong>di</strong>etro il motore che era uscito dal vano<br />
deformando il telaio. Quando Maitland si chinò a esaminare il parafango, un odore penetrante <strong>di</strong><br />
antigelo e <strong>di</strong> ruggine rovente gli punse le narici. Proprio da buttar via... miseria, gli era piaciuta quella<br />
macchina. Si incamminò fra l'erba fino a una radura, fra la Jaguar e la scarpata. Stranamente, ancora<br />
nessuno si era fermato ad aiutarlo. Quando emergevano dall'oscurità del tunnel, gli automobilisti erano<br />
troppo impegnati ad affrontare la curva veloce a destra in piena luce pomeri<strong>di</strong>ana per notare il caos dei<br />
cavalletti <strong>di</strong> legno.<br />
Maitland guardò l'orologio. Le tre e <strong>di</strong>ciotto: dall'incidente erano passati poco più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci minuti.<br />
Procedeva nell'erba sentendosi stranamente leggero, come un uomo che abbia appena assistito a un<br />
fatto sconvolgente: un tamponamento a catena, o un'esecuzione pubblica... Aveva promesso a suo figlio<br />
<strong>di</strong> otto anni che sarebbe arrivato in tempo per passarlo a prendere all'uscita <strong>di</strong> scuola. Maitland<br />
visualizzò David in quel momento, mentre aspettava pazientemente fuori dal cancello <strong>di</strong> Richmond Park,<br />
vicino all'ospedale militare, ignaro che suo padre si trovasse a quasi <strong>di</strong>eci chilometri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, bloccato<br />
vicino al rottame <strong>di</strong> un'auto ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> una scarpata d'autostrada. Ironia della sorte, vista la tiepida<br />
giornata primaverile ci doveva essere una fila <strong>di</strong> mutilati <strong>di</strong> guerra schierati <strong>di</strong>etro il cancello del parco<br />
sulle loro se<strong>di</strong>e a rotelle, come per mostrare al ragazzo la vasta infortunistica in cui il padre poteva<br />
essere incorso. Maitland tornò alla Jaguar, scostando con le mani l'erba ruvida dal suo cammino. Quel<br />
piccolo sforzo bastò ad arrossargli il viso e il petto. Si guardò attorno per l'ultima volta, con l'intensità <strong>di</strong><br />
chi osserva un luogo infausto che si accinge a lasciare per sempre. Per quanto sotto choc, sentiva già le<br />
ammaccature alle cosce e al torace: l'impatto lo aveva scagliato contro il volante come un sacco da<br />
pugile rotto, con quella che i tecnici d'antinfortunistica definivano modestamente "seconda collisione".<br />
Cercando <strong>di</strong> calmarsi, si appoggiò al bagagliaio della Jaguar: voleva imprimersi nella memoria quel<br />
paesaggio d'erba selvatica e auto abbandonate dove per un soffio non ci aveva lasciato la pelle.<br />
Schermandosi dal sole, Maitland vide che si era arrestato in una piccola isola spartitraffico triangolare,<br />
lunga meno <strong>di</strong> duecento metri, che si stendeva in una zona incolta fra tre autostrade convergenti.<br />
L'apice dell'isola puntava a ovest, verso il sole calante, la cui tiepida luce sovrastava i lontani stu<strong>di</strong><br />
televisivi <strong>di</strong> White City. La base era costituita dal cavalcavia <strong>di</strong>retto a sud, sopraelevato <strong>di</strong> oltre cinque<br />
metri sul suolo, e sorretto da monumentali piloni <strong>di</strong> calcestruzzo. La vista delle sei corsie <strong>di</strong> traffico era<br />
preclusa da schermi paraspruzzi <strong>di</strong> metallo ondulato, installati per proteggere i veicoli sotto.<br />
Dietro Maitland si ergeva il muro settentrionale dell'isola, cioè il terrapieno alto <strong>di</strong>eci metri<br />
dell'autostrada ovest da cui era balzato; <strong>di</strong> fronte, a mo' <strong>di</strong> confine sud, la ripida scarpata del raccordo a<br />
tre corsie che girava formando un circuito nordoccidentale sotto il cavalcavia per collegarsi<br />
all'autostrada all'apice dell'isola. Pur non <strong>di</strong>stando più <strong>di</strong> cento metri, la scarpata, da poco ricoperta<br />
d'erba, restava nascosta <strong>di</strong>etro la luce surriscaldata dell'isola per le erbacce, le carcasse d'auto e il<br />
materiale del cantiere. Il traffico passava sulle corsie del raccordo <strong>di</strong>retto a ovest, ma i guardrail metallici<br />
separavano l'isola dagli automobilisti. Gli alti montanti <strong>di</strong> tre segnali stradali uscivano da cassoni <strong>di</strong><br />
calcestruzzo costruiti nel ciglio della strada.<br />
Maitland si volse alla vista <strong>di</strong> un pullman-navetta dell'aeroporto. I passeggeri del ponte superiore, <strong>di</strong>retti