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L'isola di cemento - James G. Ballard.pdf - Autistici/Inventati

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desueto della masticazione. Guardò impacciato la ragazza, rendendosi conto <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>pendesse da<br />

lei. A sessanta metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, sull'autostrada, il traffico scorreva trasportando le famiglie ai loro picnic<br />

domenicali. Chissà perché, stare insieme a lei accanto a un fornello in quella stanza sor<strong>di</strong>da gli fece<br />

tornare in mente i primi mesi <strong>di</strong> matrimonio con Catherine e i loro pasti così formali. Ad arredare la casa<br />

aveva provveduto Catherine, praticamente senza consultarlo, e nel trovarsi circondato da mobili<br />

estranei Maitland aveva avvertito nei suoi confronti il medesimo senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza. Anche la loro casa<br />

attuale era stata concepita per scongiurare i rischi <strong>di</strong> un'eccessiva familiarità.<br />

Capiva che Jane aveva detto la verità sul fatto <strong>di</strong> avergli salvato la vita, e <strong>di</strong> colpo si sentì in debito con<br />

lei. D'altro canto, quel misto <strong>di</strong> calore e <strong>di</strong> aggressività, <strong>di</strong> brutale franchezza e <strong>di</strong> tortuosità lo<br />

frastornavano. Si sentiva sempre più attratto dal suo corpo, e nello stesso tempo era in<strong>di</strong>spettito dalla<br />

reazione sessuale provocata in lui da quel modo estemporaneo <strong>di</strong> esibirlo.<br />

"Jane, io voglio che adesso chiami Proctor. Insieme potete trasportarmi su per la scarpata e lasciarmi là.<br />

Poi ci penserò io a fermare una macchina."<br />

"Ma certo." Gli rivolse uno sguardo pieno <strong>di</strong> sincerità, sorridendo leggermente e accarezzandogli i capelli<br />

sulla nuca. "Proctor non ti aiuterà, ma io posso provare... sei molto pesante, sai, nonostante il <strong>di</strong>giuno.<br />

Troppi pranzetti in conto spese, alla faccia del fisco. Comunque, dalla sovralimentazione dovresti trarre<br />

una specie <strong>di</strong> rassicurazione emotiva..."<br />

"Jane!" Esasperato, Maitland colpì la cassa con il pugno nero d'olio lubrificante, facendo cadere a terra i<br />

piatti <strong>di</strong> carta. "Non andrò alla polizia. Non intendo raccontare <strong>di</strong> te né <strong>di</strong> Proctor. Ti sono riconoscente...<br />

se non mi avessi trovato, con ogni probabilità sarei morto. Nessuno verrà a prendervi."<br />

Jane si strinse nelle spalle: stava già <strong>di</strong>sinteressandosi alle parole <strong>di</strong> Maitland. "Qualcuno verrà..."<br />

"Non verrà nessuno! Agli uomini del soccorso stradale che rimuoveranno la mia macchina non frega<br />

niente <strong>di</strong> questo posto. Negli ultimi tre giorni ne ho avuto cento <strong>di</strong>mostrazioni!"<br />

"La tua macchina vale tanti sol<strong>di</strong>?"<br />

"No... è un rottame. Le ho dato fuoco."<br />

"Lo so. Ti abbiamo visto. Perché non la lasci qui, allora?"<br />

"Perché quelli dell'assicurazione vorranno vederla..." Maitland le gettò<br />

uno sguardo in<strong>di</strong>gnato.<br />

"Come hai detto... avete visto l'incen<strong>di</strong>o? Dio santo, e perché non siete venuti ad aiutarmi?"<br />

"Non sapevamo chi fossi. Quanto costava la macchina?" Maitland scrutò quel viso aperto e infantile, con<br />

la sua espressione <strong>di</strong> corrotta ingenuità.<br />

"È per questo? È per questo che non avete fretta che io vada via?" Per tranquillizzarla le mise una mano<br />

sulla spalla, mantenendo la presa malgrado il suo tentativo <strong>di</strong> allontanarla. "Jane, ascolta... se sono i<br />

sol<strong>di</strong> che vuoi, te li darò subito. Ora, quanto desideri?" La sua domanda suonò asettica come quella <strong>di</strong> un<br />

cassiere annoiato:<br />

"Hai del denaro?".<br />

"Certo che ne ho... in banca. Sulla macchina c'è il mio portafoglio, con una trentina <strong>di</strong> sterline. Hai tu le<br />

chiavi: vai a prenderlo, prima che lo prenda Proctor. Sembri svelta."<br />

Ignorando la sua ostilità, Jane frugò nella borsetta, e dopo una leggera esitazione ne trasse il portafoglio<br />

bisunto. Lo gettò sul letto accanto a Maitland.<br />

"Ci sono tutti... contali. Coraggio contali!"<br />

Maitland aprì il portafoglio e sbirciò il fascio <strong>di</strong> banconote umide. Si calmò e riprese da capo.<br />

"Jane, io posso aiutarti. Che cosa vuoi?"<br />

"Da te, niente." Aveva trovato un pezzo <strong>di</strong> gomma, e la masticava con aria bellicosa. "Qui il solo a cui<br />

serve aiuto sei tu. Ti ha incasinato tutto questo non voler <strong>di</strong>pendere da nessuno. Guarda in faccia la<br />

realtà: non sei poi così infelice con tua moglie. Questo rapporto gelido ti piace." Maitland aspettò che<br />

finisse. "Va bene, può darsi che mi piaccia. Allora aiutami ad andarmene."<br />

La ragazza si parò fra lui e l'uscita, con gli occhi fiammeggianti.<br />

"Tu non fai altro che avanzare pretese! Nessuno ti deve niente, perciò<br />

piantala con questi voglio, voglio, voglio! Hai sfasciato la macchina perché andavi troppo forte, e adesso<br />

piagnucoli come un bambino. Noi ti abbiamo salvato ieri notte, e basta!..."<br />

Maitland evitò il suo sguardo e arrancò lungo il muro verso l'uscita. Era una nevrotica <strong>di</strong>sadattata che<br />

aveva bisogno <strong>di</strong> prendersela con qualcuno: il vecchio barbone era troppo stupido, ma lui, lui affamato e<br />

semiazzoppato dalla gamba rotta, rappresentava il bersaglio ideale. Era bastato mostrarle un po' <strong>di</strong>

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