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Una veduta aerea della facoltà di Medicina Veterinaria, sulla strada provinciale tra Valenzano e Casamassima<br />
Approvata dall’Associazione<br />
europea degli stabilimenti<br />
per l’istruzione veterinaria<br />
(Eaeve) grazie agli<br />
standard elevati<br />
Tra gli altri obiettivi, l’associazione<br />
Eaeve mira a raff orzare<br />
la cooperazione tra gli<br />
istituti membri, operando come<br />
un forum permanente di<br />
discussione scientifi ca, al fi ne<br />
di migliorare e armonizzare, a<br />
livello europeo, i contenuti e le<br />
prospettive dell’istruzione veterinaria.<br />
Per assolvere a questo<br />
compito, Eaeve promuove<br />
lo scambio di informazioni,<br />
personale, studenti e materiale<br />
didattico tra gli associati,<br />
ovvero le varie facoltà veterinarie,<br />
le scuole veterinarie e le<br />
università coinvolte nell’insegnamento<br />
e nella ricerca scientifi<br />
ca nel campo della Medicina<br />
Veterinaria.<br />
<strong>La</strong> facoltà barese è in possesso<br />
della certifi cazione, con<br />
la quale Eaeve ne ha appro-<br />
Foto daniel.giulia_fl ickr<br />
vato gli standard didattici, dal<br />
e dovrà sottoporsi ad una<br />
nuova visita di ispezione nel<br />
, avendo l’accreditamento<br />
una durata decennale. L’approvazione<br />
Eaeve, quindi, rappresenta<br />
una garanzia di qualità<br />
dell’off erta didattica barese<br />
e un fattore di attrattività per<br />
gli studenti delle altre regioni.<br />
Dai dati in possesso della<br />
presidenza della facoltà, infatti,<br />
risultano numerosi iscritti<br />
provenienti soprattutto dalla<br />
Campania e dalla Sicilia, considerando<br />
che né la facoltà di<br />
Napoli né quella di Messina<br />
hanno ricevuto l’approvazione<br />
europea. Le altre sedi italiane<br />
certifi cate, infatti, sono Bologna,<br />
Padova, Perugia, Teramo,<br />
Torino e Pisa.<br />
l.b.<br />
Formazione<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
13<br />
Scienze dell’allevamento – Dopo le polemiche<br />
“Cane&gatto” chiude<br />
“Ma il corso valeva”<br />
a fatto parlare di sé in tutta Italia, si è dife-<br />
Hso dalle accuse fi nché ha potuto e alla fi ne<br />
ha ammainato le vele con onore. Presentato a<br />
suo tempo con grande entusiasmo, apprezzato<br />
dagli studenti ma bersagliato dalla stampa di<br />
tutta Italia, il corso di laurea triennale in Scienze<br />
dell’allevamento, igiene e benessere del cane<br />
e del gatto era diventato un po’ l’icona pop<br />
della facoltà di Medicina Veterinaria. Per molti<br />
osservatori era il sinonimo, al pari di altri corsi<br />
italiani dalla buff a denominazione, un esempio<br />
di costosa inutilità accademica, eppure a conti<br />
fatti piaceva agli studenti.<br />
Molto più di altri corsi attivi in altre facoltà,<br />
sopravvissuti all’ultima operazione di tagli e<br />
riorganizzazione imposta dai criteri ministeriali,<br />
che lo scorso anno registrarono un numero<br />
di iscritti nettamente inferiore. A partire da<br />
quest’anno accademico, infatti, l’Università di<br />
Bari Aldo Moro ha eliminato questo corso di<br />
laurea dal manifesto degli studi, in cui ha pubblicato<br />
la propria off erta formativa. Scienze<br />
dell’allevamento, igiene e benessere del cane e<br />
Foto Made in Taiwán_fl ickr<br />
del gatto non compare più come laurea triennale<br />
conseguibile nella facoltà veterinaria. Alla fi ne<br />
hanno vinto i colpevolisti, che lo hanno criticato<br />
nell’ambiente accademico e sbeff eggiato sui<br />
giornali di mezza Italia, ma il “cane e il gatto”,<br />
come lo chiamavano un po’ tutti, è uscito di scena<br />
senza disonore.<br />
Il preside, Canio Buonavoglia, ha sottolineato<br />
in più di un’occasione come la facoltà abbia<br />
deciso, per senso di responsabilità, di porre fi -<br />
ne alle polemiche, sebbene fosse convinta della<br />
validità di quel percorso di studi. Finalizzato alla<br />
formazione di una fi gura simile all’infermiere veterinario,<br />
il chiacchieratissimo corso ha totalizzato<br />
lo scorso anno immatricolati, cioè iscritti<br />
per la prima volta, al disopra della media delle<br />
lauree triennali della facoltà e pari ad oltre un<br />
quarto degli immatricolati complessivi. Al contrario,<br />
in altre facoltà baresi sono stati risparmiati<br />
corsi con pochissimi iscritti, in otto casi<br />
non più di dieci e un numero altrettanto scarso<br />
di immatricolati.<br />
<strong>La</strong> rivincita del cane e del gatto. l.b.