04.06.2013 Views

Divorzio? - La Gazzetta dell'Economia

Divorzio? - La Gazzetta dell'Economia

Divorzio? - La Gazzetta dell'Economia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>La</strong>voro<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Zona industriale di Bari – A parte qualche eccezione, tutti fanno capo alla cassa integrazione<br />

Inizia l’autunno caldo del lavoro<br />

Poche luci e ancora tanti dubbi<br />

hiusa la stagione estiva, la zona industriale di Bari si prepara a<br />

Cun nuovo autunno, tra luci e ombre. Segnali di ripresa non se<br />

ne vedono, esclusione fatta per pochissimi impianti. In Getrag si è<br />

concluso a luglio un importante accordo che – caso unico – prevede<br />

il riassorbimento delle unità in cassa integrazione e l’assunzione<br />

di nuovi addetti. Tutto intorno è cassa integrazione. Anche le strade<br />

e i marciapiedi della zona industriale sembrano essere in cassa<br />

integrazione.<br />

Alla Bari Fonderie Meridionali – la ex Breda – continua a pendere<br />

la scure dei licenziamenti. Il gruppo Lucchini ha annunciato esuberi<br />

per unità in tutta Italia, a causa di un indebitamento di parecchie<br />

centinaia di milioni. Paradossalmente la BFM, che rappresenta<br />

un ramo nobile del gruppo in quanto produce cuori in manganese<br />

per scambi ferroviari sarebbe a rischio vendita nel caso in cui si realizzasse<br />

l’ipotesi di separazione tra bad e good company (vedi Alitalia).<br />

Le relazioni industriali sono in fase di stallo perché manca una delle<br />

controparti, ovvero il Ministro per lo sviluppo economico.<br />

Situazione simile alla Agile ex- Eutelia. Il luglio era stato organizzato<br />

un incontro al ministero dello sviluppo economico, poi rinviato<br />

a data da destinarsi. In questo momento l’unico interlocutore<br />

istituzionale per i quasi lavoratori del gruppo – di cui a<br />

Bari – sembra essere il Ministero del <strong>La</strong>voro. Il che signifi cherebbe<br />

che nel medio periodo l’unica prospettiva plausibile è la cassa<br />

integrazione.<br />

Ricorso alla CIG in vista<br />

per molte aziende, dalla Agile<br />

(ex Eutelia) alla Sirti, e resta<br />

l’ombra dei licenziamenti. Bene<br />

la Getrag, con riassorbimenti<br />

e assunzioni. Nuovo Pignone<br />

a gonfi e vele<br />

Intervista – Il segretario FIOM Bari, Antonio Pepe, fa il punto sulla situazione<br />

“Senza infrastrutture nessuno investe”<br />

i vorranno anni per tornare al li-<br />

“Cvello di PIL del ”. Per il segretario<br />

FIOM Bari Antonio Pepe la strada<br />

che porta alla ripresa economica sarà tutta<br />

in salita, in Italia e in particolare al Sud.<br />

“E la crisi più drammatica – ha aggiunto<br />

– deve ancora arrivare”.<br />

Segretario, proprio non si intravedono<br />

segnali positivi?<br />

“Il fatto è che non c’è una politica industriale<br />

da parte del governo. Siamo ancora<br />

senza ministro per lo sviluppo economico.<br />

Intanto vertenze, tra cui quella<br />

relativa alla nostra Agile ex-Eutelia, giacciono<br />

nei cassetti del ministero. Non ci<br />

interessa la polemica politica: il sindacato<br />

vuole risposte. Ma se si continuano<br />

a tagliare formazione, ricerca, sviluppo<br />

e scuola è chiaro che è il Paese che ha<br />

smesso di investire sul proprio futuro”.<br />

E in Puglia? Nessuna buona nuova?<br />

Nessun investimento in arrivo?<br />

“Ma ormai sono anni che non c’è un investimento<br />

su Bari. L’ultimo insediamento<br />

messo in atto da una multinazionale è<br />

stato quello della Getrag. Sono passati <br />

anni. A partire da allora non si è aff acciato<br />

nessun investitore. Vuoi perché a livello<br />

internazionale non c’è grande fi ducia<br />

nel Paese. Vuoi perché qui incide il fattore<br />

logistico: scontiamo delle carenze<br />

infrastrutturali enormi”.<br />

Ma come hanno fatto a svilupparsi<br />

insediamenti come quello della componentistica<br />

auto?<br />

“Si è creato per via naturale, senza una<br />

programmazione vera e propria, senza<br />

una strategia di fondo. Le imprese sono<br />

riuscite a diversifi care per rimanere sul<br />

territorio. Ma anche perché la Puglia è<br />

obiettivo uno: c’era la possibilità di accedere<br />

alle risorse dell’Unione Europea”.<br />

Perché ne parla al passato?<br />

“Perché a partire dal , la capacità<br />

Anche l’incontro fi ssato a Roma il luglio scorso per decidere<br />

le sorti di Graziano Trasmissioni, che a Bari impiega addetti, è<br />

stato rinviato. Mentre lo stabilimento di Cento (FE) è stato venduto<br />

alla Italy Automotive – emanazione della cinese Tai He International<br />

– a condizione di mantenere invariati i livelli occupazionali,<br />

a Bari si naviga a vista, con la cassa integrazione straordinaria e le<br />

procedure di mobilità volontaria in scadenza a ottobre. Dopo non<br />

resteranno che i contratti di solidarietà.<br />

Alla OM carrelli elevatori si prosegue con la cassa integrazione<br />

a rotazione dei suoi dipendenti. Sono due anni che lo stabilimento<br />

è in crisi: si oscilla tra un’attività a ranghi ridotti e il fermo<br />

totale della produzione. Da settembre si assiste a una lieve ripresa,<br />

dovuta anche alla fusione del gruppo con la tedesca Still che è il<br />

maggior produttore europeo di carrelli elevatori.<br />

Tempi di magra anche alla Isotta Fraschini, lo stabilimento che<br />

produce motori marini e industriali. Fa parte del gruppo Fincantieri,<br />

che è controllato al ,% da Fintecna, società fi nanziaria del<br />

Ministero dell’Economia. Praticamente un’azienda pubblica. Al momento<br />

i suoi addetti sono in cassa integrazione a rotazione. Un<br />

anno e mezzo fa era stata proposta la quotazione in borsa, ipotesi in<br />

seguito abbandonata a causa della forte opposizione della FIOM. Il<br />

primo ottobre sciopero generale di ore in tutta Fincantieri.<br />

In agitazione i dipendenti di Sirti, società che si occupa di<br />

progettazione e installazioni di reti di comunicazione. L’azienda<br />

di spesa verrà ridotta per essere dirottata<br />

su altri paesi emergenti, come la Slovacchia<br />

o la Repubblica Ceca”.<br />

Quindi a dicembre ci sarà la fi ne<br />

del mondo?<br />

“Diciamo che il sarà peggiore dal<br />

punto di vista dello sviluppo al Sud. Il<br />

tema del Mezzogiorno dovrà diventare<br />

veramente il primo punto dell’agenda<br />

politica, altrimenti le conseguenze sociali<br />

saranno disastrose”.<br />

“Robe come la sono un lusso che<br />

non possiamo permetterci”. Che ne pensa<br />

delle aff ermazioni del Ministro dell’Economia<br />

Giulio Tremonti sulla sicurezza<br />

sul lavoro?<br />

“Siamo passati dalla legge al decreto<br />

che alleggerisce l’aspetto sanzionatorio<br />

per le imprese. Si considera<br />

la sicurezza un costo che le imprese non<br />

possono più sopportare. Ma qui – e in Puglia<br />

lo sappiamo bene – si gioca sulla pel-<br />

7<br />

vuole procedere a una rifi nanziarizzazione che passa anche per<br />

l’alleggerimento dell’organico, e così a Bari rischiano in . <strong>La</strong> vertenza<br />

è tutt’ora in corso; le soluzioni sono le solite, ovvero cassa<br />

integrazione e procedure di mobilità. Il lavoro a quanto pare non<br />

manca, ma secondo il sindacato si fa troppo ricorso al subappalto.<br />

Il lavoro non manca neanche alla Brovedani, gruppo veneto<br />

specializzato in meccanica di precisione, con sedi anche in Francia,<br />

Slovacchia e in Messico. Il giro di aff ari, il numero di addetti e gli<br />

investimenti sono in continua crescita da oltre dieci anni, ma lo stabilimento<br />

di Bari ha pagato il processo di delocalizzazione. Qui <br />

addetti producono anelli triangolari per pompe e pistoni per freni.<br />

Le vicende dello stabilimento sono legate a quelle di Bosch, che è<br />

il maggior committente. E se Bosch non va, non va neanche Brovedani:<br />

a periodi si fa ricorso alla cassa integrazione.<br />

Dove non sanno nemmeno cosa sia la CIG è al Nuovo Pignone,<br />

lo stabilimento con oltre addetti che produce turbine e pompe<br />

di aspirazione e sollevamento per il settore petrolifero. Da quando<br />

nel è stata acquisita da General Electrics, diventandone la capofi<br />

la della divisione Oil & Gas, l’impianto non conosce crisi, anzi da<br />

tempo inizia a collaborare per lo sviluppo del territorio. Ad Aprile<br />

scorso ha siglato un accordo di programma con la Regione Puglia<br />

investendo circa milioni di euro.<br />

le dei lavoratori che in teoria dovrebbero<br />

uscire di casa la mattina e tornare interi a<br />

casa la sera”.<br />

Avete organizzato un presidio all’inaugurazione<br />

della Fiera del Levante.<br />

Perché?<br />

“Abbiamo manifestato contro la deriva<br />

delle deroghe al contratto nazionale.<br />

Lo si vuole cancellare dando più peso<br />

alla contrattazione di secondo livello.<br />

Prova ne è la decisione di FEDERMEC-<br />

CANICA di recedere unilateralmente dal<br />

contratto nazionale , in luogo di un<br />

contratto non fi rmato dalla Fiom che si<br />

ispira integralmente alle deroghe: sugli<br />

scioperi o sulle malattie per esempio. E<br />

che apre la strada alle gabbie salariali,<br />

perché è chiaro: al Sud più che al Nord<br />

esistono le condizioni per far scattare le<br />

deroghe. Qui più facilmente viene praticato<br />

il ricatto occupazionale in cambio<br />

di investimenti”.<br />

d.b.<br />

ANTONIO PEPE<br />

DARIO BISSANTI<br />

Il caso Masmec<br />

In crisi pure<br />

chi rimedia<br />

alla crisi...<br />

nche chi lavora alle<br />

Asoluzioni della crisi è<br />

colpito dalla crisi. Parliamo<br />

della Masmec, che progetta<br />

e realizza macchine e<br />

sistemi automatici per assemblaggi,<br />

collaudi e prove<br />

funzionali, soprattutto per<br />

l’automotive.<br />

I suoi addetti – in<br />

gran parte programmatori<br />

e ingegneri – si occupano<br />

di innovazione e retrofi tting,<br />

ovvero produzione di<br />

tecnologie utili alla riconversione<br />

di linee o impianti<br />

obsoleti. Il fatto che anche<br />

qui si applichi la cassa integrazione<br />

a rotazione, la dice<br />

lunga sul perdurare della<br />

crisi e getta più di un’ombra<br />

sul futuro del nostro tessuto<br />

economico.<br />

d.b.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!