04.06.2013 Views

Valorizzare l'allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di ...

Valorizzare l'allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di ...

Valorizzare l'allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Inizio lattazione fino al picco: febbraio – marzo, fase stallina.<br />

Rispetto alla fase precedente aumenta l’utilizzo dei fieni <strong>di</strong> secondo taglio. Questi sono somministrati come<br />

unico foraggio (5 allevamenti) o insieme a fieni <strong>di</strong> primo taglio. Aumenta anche la quantità <strong>di</strong> concentrati<br />

<strong>di</strong>stribuiti che me<strong>di</strong>amente è pari a 0,4 kg capo giorno. Solo un’azienda <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non utilizzare i concentrati<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire solo fieno <strong>di</strong> secondo taglio. Le quantità variano molto tra le <strong>di</strong>verse aziende, da 0,8 kg a 0,2<br />

kg capo giorno. Prevale l’utilizzo <strong>di</strong> un unico mangime solitamente con un contenuto <strong>di</strong> proteine <strong>di</strong> circa il<br />

16%. In alcuni casi al mangime commerciale è aggiunta una quota <strong>di</strong> mais in granella (0,5 kg <strong>di</strong> concentrato<br />

più 0,2 o 0,3 kg <strong>di</strong> mais). Solo in un’azienda viene utilizzato esclusivamente un mix <strong>di</strong> cerali composto da 0,2<br />

kg <strong>di</strong> mais e da 0,2 kg <strong>di</strong> orzo. Anche in questa fase (febbraio-marzo) il pascolo ha un valore solo in termini<br />

<strong>di</strong> benessere animale.<br />

Piena lattazione: aprile – giugno, fase <strong>di</strong> pascolo.<br />

Siamo nella fase in cui gli apporti alimentari sono forniti quasi esclusivamente dal pascolo. nei mesi <strong>di</strong><br />

aprile e maggio prevale il pascolo aziendale a quote relativamente basse (tra 500 e 1.000 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne).<br />

Successivamente, da fine maggio, le greggi (aziende ticinesi) si spostano nei pascoli <strong>di</strong> quota degli alpeggi. Il<br />

pascolo ha una durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 15 ore/giorno. In questo periodo <strong>di</strong>minuisce drasticamente la quantità<br />

somministrata <strong>di</strong> fieno e <strong>di</strong> concentrati. In alcune aziende viene effettuata una fase <strong>di</strong> transizione alimentare<br />

tra la razione secca stallina e l’alimentazione da pascolo, ottenuta con la <strong>di</strong>minuzione graduale dei foraggi<br />

e dei concentrati e un aumento graduale delle ore <strong>di</strong> pascolo giornaliero. Con il passaggio delle greggi ai<br />

pascoli d’alpe cessa la somministrazione dei foraggi. L’80% delle aziende utilizza invece ancora i concentrati<br />

in quantità variabili da 0,5 kg a 0,1 kg capo giorno, soprattutto con lo scopo <strong>di</strong> attirare il gregge nelle aree <strong>di</strong><br />

mungitura. Prevalgono i mangimi a basso contenuto proteico somministrati come unica integrazione o miscele<br />

con mais in granella per garantire un rapporto più equilibrato e corretto tra energia e apporti proteici<br />

del pascolo.<br />

Fine lattazione: luglio – metà settembre fase <strong>di</strong> pascolo<br />

I capi sono al pascolo per circa 18 ore al giorno. nel 55% delle aziende viene ancora effettuata la somministrazione<br />

<strong>di</strong> concentrati. Questa fase comprende anche il periodo in cui i capi cominciano a manifestare<br />

i primi calori (metà agosto). Aumenta l’irrequietezza delle greggi, si manifesta una forte <strong>di</strong>minuzione nella<br />

produzione lattea, ed è sempre più <strong>di</strong>fficoltoso condurre i capi nei luoghi <strong>di</strong> mungitura.<br />

asciutta: primi <strong>di</strong> settembre – novembre, fase pascolo.<br />

Nella maggior parte dei casi, il 73% delle aziende, le capre sono asciugate già nei primi giorni <strong>di</strong> settembre;<br />

solo in tre allevamenti la lattazione è prolungata per tutto il mese <strong>di</strong> ottobre. Le greggi sono <strong>di</strong>rezionate nelle<br />

aree <strong>di</strong> pascolo vicine alle se<strong>di</strong> aziendali in cui prevalgono fitocenosi arbustive ed arboree caratterizzate<br />

soprattutto dalla presenza del castagno (selve castanili abbandonate). La castagna, essendo molto energetica,<br />

consente <strong>di</strong> ottenere un elevato incremento delle riserve corporee e quin<strong>di</strong> una buona preparazione per<br />

la fase <strong>di</strong> fine gravidanza e dei parti. L’82% degli allevamenti dell’indagine ha la possibilità <strong>di</strong> sfruttare questa<br />

preziosissima fonte alimentare (concentrato energetico gratuito). da quanto descritto, la possibilità <strong>di</strong><br />

migliorare il sistema alimentare è essenzialmente correlata alla fase stallina. Il periodo <strong>di</strong> pre e post parto è<br />

molto delicato e critico per la capra, perché <strong>di</strong>minuisce la capacità d’ingestione e aumentano <strong>di</strong> molto fabbisogni<br />

nutrizionali (feti, colostro, latte). Per ottenere una buona stagione produttiva (capretto, latte), la qualità<br />

del fieno somministrata in questa fase rappresenta il fattore alimentare più importante. Bisogna preferire<br />

l’uso <strong>di</strong> fieni <strong>di</strong> buona <strong>di</strong>geribilità e a minor ingombro con buon tenore proteico (> 10%) e a basso contenuto<br />

<strong>di</strong> fibra (< 30%). Associando a questi foraggi un’adeguata integrazione <strong>di</strong> concentrati si potrebbe ottenere un<br />

picco produttivo più elevato e persistente. nella fase <strong>di</strong> alpeggio, ove le con<strong>di</strong>zioni lo permettono, la possibilità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire foraggi (fieno <strong>di</strong> soccorso) in caso <strong>di</strong> situazioni climatiche avverse che impe<strong>di</strong>scono un<br />

efficace pascolo del gregge, potrebbe consentire <strong>di</strong> mantenere una curva <strong>della</strong> lattazione più costante ed<br />

evitare repentini cali produttivi.<br />

graFicO 2<br />

AndAMenTO MenSILe deLLA PROdUZIOne LATTe AZIendA<br />

CAMPIOne (kG CAPO GIORnO-MedIA 3 AnnI)<br />

La produzione <strong>di</strong> latte<br />

La produzione me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> latte rilevata<br />

nelle aziende dell’indagine (anno 2010) è <strong>di</strong><br />

388 kg latte per capo <strong>prodotti</strong> in 205 giorni,<br />

con un contenuto del 3,43% <strong>di</strong> grasso e<br />

del 3,02% <strong>di</strong> proteine. Tra le aziende esiste<br />

un’elevata variabilità produttiva con valori<br />

compresi tra un massimo aziendale <strong>di</strong> 594<br />

kg latte per capo in 233 giorni e un minimo<br />

<strong>di</strong> 302 kg latte in 202 giorni <strong>di</strong> lattazione.<br />

13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!