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Valorizzare l'allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di ...

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Terminato lo stu<strong>di</strong>o, gli animali sono stati nuovamente trattati con netobimin al medesimo dosaggio utilizzato<br />

in precedenza.<br />

esami parassitologici<br />

A partire da 15 giorni dopo l’infestazione sono stati effettuati prelievi <strong>di</strong> feci in<strong>di</strong>viduali, inizialmente con<br />

una frequenza <strong>di</strong> due volte a settimana, successivamente con cadenza settimanale, con ultimo prelievo a<br />

75 giorni post-infestazione. La conta delle uova nelle feci (upg) è stata effettuata tramite la FLOTAC double<br />

technique con soluzione <strong>di</strong> flottazione naCl p.s. 1,200.<br />

risultati e <strong>di</strong>scussione<br />

Le capre <strong>di</strong> <strong>razza</strong> nera <strong>di</strong> Verzasca hanno mostrato emissioni <strong>di</strong> upg significativamente inferiori rispetto alle<br />

capre <strong>di</strong> <strong>razza</strong> Camosciata per tutta la durata <strong>della</strong> sperimentazione (Fig. 1). L’emissione <strong>di</strong> uova appare essere<br />

molto più precoce nella Camosciata rispetto alla Verzasca; uova <strong>di</strong> NGI sono state reperite nella prima<br />

<strong>razza</strong> <strong>di</strong> capra già al 20° giorno post infestazione e nella Verzasca le prime positività sono state riscontrate<br />

al 22° giorno. In seguito, il livello <strong>di</strong> escrezione rimane modesto nella Verzasca a <strong>di</strong>fferenza <strong>della</strong> Camosciata<br />

in cui si osserva un’impennata che porta a elevati valori me<strong>di</strong> già al 29° giorno p.i. nella nera <strong>di</strong> Verzasca<br />

dal 30° al 36° giorno l’escrezione rimane costante e poi vi è un ulteriore incremento fino al 60° giorno. nella<br />

Camosciata delle Alpi il numero <strong>di</strong> upg aumenta regolarmente fino al 42° giorno, segue un periodo <strong>di</strong> stasi<br />

e una nuova fase <strong>di</strong> incremento. Quando entrambe le razze hanno raggiunto un picco <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> uova,<br />

FigUra 1<br />

AndAMenTO deLLe UPG MedIe neLLe dUe RAZZe<br />

InFeSTATe SPeRIMenTALMenTe<br />

a 60 giorni circa post-infestazione, nelle capre Camosciata<br />

delle Alpi il valore me<strong>di</strong>o era 1,87 volte maggiore<br />

che nelle capre nera <strong>di</strong> Verzasca (Camosciata 600 upg<br />

vs Verzasca 300 upg). Le notevoli <strong>di</strong>fferenze riscontrate<br />

nei livelli <strong>di</strong> escrezione <strong>di</strong> uova i nGI nel presente stu<strong>di</strong>o,<br />

unite alle <strong>di</strong>versità emerse in stu<strong>di</strong> precedenti per<br />

quanto riguarda sia il numero <strong>di</strong> uova emesso in capre<br />

osservate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> infestazione naturale sia gli<br />

effetti dei parassiti sulla produzione quali-quantitativa<br />

<strong>di</strong> latte (Alberti et al. 2012a, b;), consentono <strong>di</strong> concludere<br />

che le capre <strong>di</strong> <strong>razza</strong> nera <strong>di</strong> Verzasca hanno<br />

buone capacità <strong>di</strong> inibire l’attecchimento degli sta<strong>di</strong><br />

infestanti ingeriti e/o la prolificità degli sta<strong>di</strong> adulti dei<br />

parassiti gastrointestinali da esse albergati. ne risulta<br />

un’emissione <strong>di</strong> uova e conseguente contaminazione<br />

dell’ambiente minore rispetto alle capre dell’altra <strong>razza</strong><br />

presa in esame.<br />

conclusioni<br />

Alla luce <strong>della</strong> notevole importanza che ancora oggi rivestono le malattie parassitarie nell’allevamento<br />

caprino e in relazione alla crescente necessità <strong>di</strong> nuovi approcci nel controllo delle stesse, questo genere <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> può essere visto come un supporto integrativo al controllo delle parassitosi con meto<strong>di</strong> alternativi ai<br />

trattamenti antielmintici convenzionali. Infatti razze con più grande resistenza verso le parassitosi necessitano<br />

<strong>di</strong> un numero inferiore <strong>di</strong> trattamenti e conseguentemente contribuiscono a ridurre l’insorgenza <strong>di</strong><br />

antielmintico-resistenze nei parassiti. Quin<strong>di</strong> l’allevamento <strong>di</strong> razze caprine autoctone può risultare economicamente<br />

vantaggioso nel momento in cui le minori produzioni vengano compensate da limitate spese <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne sanitario e gestionali. Tale allevamento infine deve essere valorizzato nella società o<strong>di</strong>erna, in quanto<br />

può giocare un ruolo importante, in virtù del suo valore etico, nella conservazione <strong>della</strong> bio<strong>di</strong>versità e del<br />

patrimonio culturale, storico e paesaggistico del territorio (Chiejina e Behnke, 2011).<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Alberti e.G., Zanzani S.A., Ferrari n, Bruni G, Manfre<strong>di</strong> M.T. (2012a). effects of gastrointestinal nematodes on milk productivity in three<br />

dairy goat breed. Small Ruminant Res., http://dx.doi.org/10.1016/j.smallrumres.2012.04.027<br />

2) Alberti E.G., Bruni G., Zanatta G., Rizzi R., Manfre<strong>di</strong> M.T. (2012b). Natural and experimental infection with gastrointestinal nematodes<br />

in dairy goats Alpine and nera <strong>di</strong> Verzasca. Atti del XXVII Congresso nazionale <strong>della</strong> Società Italiana <strong>di</strong> Parassitologia, Alghero 26-29<br />

Giugno 2012. In Mappe Parassitologiche, series e<strong>di</strong>tor G. Cringoli, 2012, vol 18: 243<br />

3) Chiejina S.N., Behnke J.M. (2011). The unique resistance and resilience of the Nigerian West African Dwarf goat to gastrointestinal<br />

nematode infections. Parasites & Vectors, 4: 12-22<br />

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