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Valorizzare l'allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di ...

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attitu<strong>di</strong>ne, latte e carne, quin<strong>di</strong> la definizione dell’obiettivo <strong>di</strong> selezione è <strong>di</strong> conseguenza più complesso. Infatti<br />

esso deve considerare da un lato la quantità e la qualità del latte ai fini caseari, dall’altro la capacità <strong>della</strong> capra <strong>di</strong><br />

produrre e allevare capretti ben conformati per il macello. Infine la conformazione <strong>della</strong> capra stessa deve essere<br />

tale da garantire un minimo <strong>di</strong> resa in carne ottenuta dalle capre da riforma. Inoltre, considerate le con<strong>di</strong>zioni<br />

d’allevamento, tutti gli allevatori concordano che la nera <strong>di</strong> Verzasca deve essere una capra capace <strong>di</strong> valorizzare<br />

le risorse foraggere ottenute dal pascolo anche in ambienti sfavorevoli e impervi. Tenuto conto <strong>della</strong> “multifunzionalità”<br />

<strong>della</strong> <strong>razza</strong> in termini <strong>di</strong> produzioni e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni d’allevamento, due criteri sembrano essenziali:<br />

• la conformazione morfologica. Valutata con il metodo lineare e sintetizzata in una nota Globale (nG) morfologica<br />

adattati alla <strong>razza</strong> nera <strong>di</strong> Verzasca, l’inserimento <strong>della</strong> morfologia nell’obiettivo <strong>di</strong> selezione <strong>di</strong>pende dal<br />

peso che gli allevatori vorranno dare a questo criterio. Come per la produzione <strong>di</strong> latte, anche la nG morfologica<br />

potrà evolvere per meglio considerare le specificità <strong>della</strong> <strong>razza</strong>.<br />

• la produzione <strong>di</strong> latte. Misurata nell’ambito dei Controlli Funzionali da cui si ottengono le performance produttive<br />

(kg Latte, % Grasso e Proteine) espresse nelle lattazioni effettive da cui, applicando dei coefficienti <strong>di</strong> correzione,<br />

si ottiene un In<strong>di</strong>ce Combinato Aziendale (ICA). Un in<strong>di</strong>ce fenotipico che permette <strong>di</strong> realizzare ogni anno<br />

all’interno <strong>di</strong> ogni allevamento delle classifiche <strong>di</strong> merito combinando quantità e qualità del latte prodotto. Come<br />

per la morfologia, anche per l’ICA è possibile prevedere un’evoluzione in funzione degli obiettivi <strong>di</strong> selezione.<br />

Organizzazione <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong> selezione<br />

Il Progetto Interreg ha in<strong>di</strong>viduato gli strumenti in grado <strong>di</strong> definire una sintesi tra conformazione morfologica e<br />

produzione <strong>di</strong> latte. Ogni anno tutti gli allevatori aderenti hanno ricevuto le classifiche aziendali in cui i riproduttori<br />

erano qualificati secondo i seguenti parametri:<br />

QUaLiFica sOgLia Ng sOgLia ica<br />

Madre <strong>di</strong> becco Interreg MB Int nG=3 o 4 Miglior 25% dei capi con ICA > 0<br />

Madre <strong>di</strong> becco ad alto valore MB + nG=4 ICA > 0<br />

Madre <strong>di</strong> becco MB nG=3 ICA > 0<br />

Madre <strong>di</strong> capretta MC nG=2 --nessuna<br />

progenie nP nG=1 ---<br />

Queste soglie <strong>di</strong> ICA, essendo calcolate all’interno dell’allevamento, non permettono il confronto tra animali <strong>di</strong><br />

greggi <strong>di</strong>fferenti (classifiche intra aziendali). Per questo motivo tutti gli allevatori aderenti al Progetto Interreg<br />

hanno partecipato allo schema <strong>di</strong> selezione in quanto in ogni gregge sono state in<strong>di</strong>viduate le madri <strong>di</strong><br />

becco qualificate “Interreg”. I becchi nati da queste femmine sono potenzialmente destinati allo scambio tra<br />

tutti gli allevatori aderenti al Progetto. La ripartizione dei becchi nei <strong>di</strong>versi allevamenti deve permettere <strong>di</strong><br />

gestire e <strong>di</strong> controllare la variabilità genetica, assicurando nel contempo una buona <strong>di</strong>ffusione del progresso<br />

genetico. Il numero <strong>di</strong> madri <strong>di</strong> becco e il numero <strong>di</strong> maschi da procreare ogni anno <strong>di</strong>pende dalla percentuale<br />

<strong>di</strong> rimonta e dal numero <strong>di</strong> allevamenti iscritti al progetto. nella figura 1 viene rappresentato lo schema <strong>di</strong><br />

selezione descritto. In concreto il Progetto Interreg ha realizzato uno schema <strong>di</strong> selezione che si è tradotto in<br />

uno scambio <strong>di</strong> 16 becchi provenienti da 7 allevamenti, avvenuto in occasione <strong>della</strong> Manifestazione Zootecnica<br />

<strong>di</strong> Malvaglia (Canton Ticino) nel Settembre 2010. È importante sottolineare che i becchi oggetto dello scambio<br />

FigUra 1<br />

SCHeMA dI COnSeRVAZIOne e SeLeZIOne<br />

rispettavano i requisiti genealogici (paternità e maternità accertata,<br />

tenore in αS1 caseine, pe<strong>di</strong>gree) e sanitari previsti dalle due<br />

nazioni. Tuttavia una delle criticità emerse in questa esperienza è<br />

stata l’adempimento delle pratiche <strong>di</strong> import ed export dei becchi<br />

tra le due nazioni, con oneri burocratici e finanziari tali da rendere<br />

<strong>di</strong> fatto impraticabile tale esperienza nel futuro se non a fronte <strong>di</strong><br />

una semplificazione delle pratiche doganali per la specie caprina.<br />

Una possibile soluzione a queste problematiche connesse allo<br />

scambio transfrontaliero dei riproduttori può essere l’utilizzo<br />

<strong>della</strong> tecnica dell’inseminazione artificiale (IA). Tale tecnica è stata<br />

infatti utilizzata sia nel precedente progetto Interreg con il seme<br />

congelato in prospettiva anche <strong>della</strong> crioconservazione, sia nel<br />

2011 con la tecnica del seme fresco utilizzata sia come alternativa<br />

allo scambio dei becchi ovviando alle problematiche sopra descritte e per garantire la paternità certa alla <strong>di</strong>scendenza,<br />

premessa per una più efficace gestione <strong>della</strong> variabilità genetica. In allegato è presentata la tavola<br />

<strong>di</strong> punteggiatura per la <strong>razza</strong> nera <strong>di</strong> Verzasca, mo<strong>di</strong>ficata nel 2011.<br />

40<br />

VALORIZZARe L’ALLeVAMenTO e I PROdOTTI deLLA RAZZA AUTOCTOnA neRA dI VeRZASCA neGLI eCOSISTeMI MOnTAnI

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