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Valorizzare l'allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di ...

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l’applicazione <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong> selezione e conservazione efficace. Altro elemento <strong>di</strong> particolarità del sistema<br />

riproduttivo <strong>della</strong> nera <strong>di</strong> Verzasca è l’età <strong>della</strong> messa alla riproduzione delle caprette e <strong>di</strong> conseguenza<br />

l’età del primo parto. Prevalgono gli allevamenti (82%) che compiono la scelta <strong>di</strong> effettuare la prima monta<br />

con caprette <strong>di</strong> 18-19 mesi e che partoriranno all’età <strong>di</strong> circa due anni, posticipando quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un anno l’inizio<br />

del normale ciclo riproduttivo <strong>della</strong> capra. Solo in due allevamenti il ciclo riproduttivo del gregge avviene<br />

con il primo accoppiamento all’età <strong>di</strong> 8-9 mesi e il parto a un’età <strong>di</strong> circa un anno. La scelta prevalente <strong>di</strong> far<br />

partorire le capre a due anni è determinata dalla convinzione che si ottengano caprette <strong>di</strong> maggior sviluppo<br />

in grado <strong>di</strong> assicurare una miglior carriera produttiva (latte e capretti) e una maggior rusticità dei soggetti.<br />

L’allevamento delle caprette<br />

La nera <strong>di</strong> Verzasca è un animale non molto prolifico, me<strong>di</strong>amente partorisce 1,2 capretti l’anno, con un<br />

peso alla nascita elevato: 5,4 kg per i parti singoli, 4,2 kg per i parti gemellari (capretto pesante). nella maggior<br />

parte degli allevamenti (7 allevamenti), i capretti sono separati dalla madre al momento <strong>della</strong> nascita<br />

per favorire l’abitu<strong>di</strong>ne alla suzione attraverso secchi multi biberon o all’allattatrice automatica (tre aziende).<br />

Le restanti quattro aziende (36%) lasciano il capretto sotto la madre per tutta la durata dell’allattamento.<br />

Le aziende che utilizzano sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione artificiale fanno uso sia <strong>di</strong> latte in polvere ricostituito (3<br />

allevamenti) sia <strong>di</strong> latte <strong>di</strong> capra (3 allevamenti) sia <strong>di</strong> latte bovino (1 allevamento). La durata del periodo <strong>di</strong><br />

allattamento per le caprette da rimonta varia dai 60 ai 120 giorni, con un peso allo svezzamento <strong>di</strong> 16 kg - 25<br />

kg. I capretti da macello invece, sono allattati in me<strong>di</strong>a per 41 giorni, trascorsi i quali l’animale ha raggiunto<br />

il peso adeguato per la macellazione, 14 kg (capretto pesante).<br />

Le principali patologie<br />

Relativamente agli aspetti sanitari il precedente progetto Interreg, attraverso la sinergia tra le autorità<br />

sanitarie italiana (ASL provincia <strong>di</strong> Varese) e ticinese (Ufficio Veterinario Cantonale), ha raggiunto l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> equiparare in termini sanitari il territorio del Luinese, ove è localizzata la maggior parte delle aziende<br />

italiane aderenti al progetto, e il Canton Ticino. Questa equiparazione ha come elemento centrale l’indennità<br />

nei confronti dell’artrite-encefalite caprina (CAe) in termini non solo aziendali ma territoriali.<br />

dall’indagine emerge che alcune patologie sono presenti in modo <strong>di</strong>ffuso negli allevamenti. La totalità degli<br />

allevatori <strong>di</strong>chiara che il principale problema sanitario è rappresentato dagli endoparassiti gastrointestinali,<br />

tipici dei sistemi <strong>di</strong> allevamento legati al pascolo (ve<strong>di</strong> capitolo specifico). Altre patologie rilevate sono le<br />

malattie abortive, quali Chlamy<strong>di</strong>a spp. (36% delle aziende) e le enterotossiemie, in particolare la Clostri<strong>di</strong>osi<br />

(82% delle aziende). Per questi tipi <strong>di</strong> malattie gli allevamenti colpiti effettuano prevenzione me<strong>di</strong>ante vaccini<br />

specifici. nell’allevamento dei capretti si sta <strong>di</strong>ffondendo la malattia del “capretto molle” (Glangger) con<br />

<strong>di</strong>versi casi rilevati nel 45% degli allevamenti.<br />

Produzioni e commercializzazione<br />

i formaggi<br />

Caratteristica comune a tutti gli allevamenti è la produzione <strong>di</strong> formaggi a latte intero. nelle aziende italiane<br />

tutti i processi <strong>di</strong> caseificazione avvengono con latte crudo (Formaggella del Luinese d.O.P). Le aziende<br />

svizzere invece caseificano il latte crudo raramente e solo per le lavorazioni lattiche (Büscion), mentre per<br />

le lavorazioni presamiche (Robiola, Formaggella e Formaggi stagionati) utilizzano latte trattato termicamente.<br />

elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione rispetto ai <strong>prodotti</strong> standar<strong>di</strong>zzati dell’industria è la stretta simbiosi con<br />

il territorio (pascolo) che conferisce ai <strong>prodotti</strong> caratteristiche organolettiche particolari. Ciò, unito al fatto<br />

che le quantità commercializzate sono contenute, rende questi formaggi <strong>prodotti</strong> <strong>di</strong> nicchia che consentono<br />

<strong>di</strong> spuntare sul mercato un maggior prezzo e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> ottimizzare la valorizzazione del litro <strong>di</strong> latte trasformato.<br />

Tutte le aziende, utilizzano processi e utensili tra<strong>di</strong>zionali per produrre principalmente tre tipologie <strong>di</strong><br />

formaggio: formaggelle e formaggi stagionati a coagulazione presamica, a pasta semidura con stagionatura<br />

minima variabile da 21 giorni a oltre 2 mesi; robiole fresche a pasta molle ottenute da coagulazione presamica;<br />

caprini freschi a coagulazione lattica (Büscion). I formaggi a coagulazione presamica rappresentano il<br />

66% <strong>della</strong> produzione, le lavorazioni lattiche il 28%. Alcune aziende che allevano anche bovine producono un<br />

formaggio misto capra/vacca (in proporzione 30:70) con stagionatura minima <strong>di</strong> 2-3 mesi (4% <strong>della</strong> produzione),<br />

mentre altre aziende producono la mascarpella, un formaggio ottenuto dal latte riscaldato a 90°C coagulato<br />

per ad<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> acido acetico e venduto fresco. Tutte le aziende producono ricotta. Il periodo in cui<br />

avviene la produzione <strong>di</strong> formaggi varia dai 4 mesi (da marzo a giugno) nelle aziende che cedono la gestione<br />

del gregge all’alpeggiatore nei mesi estivi, ai 10 mesi (da gennaio ad ottobre) nelle aziende che producono<br />

formaggio nel caseificio aziendale lungo tutto il corso <strong>della</strong> lattazione. Il principale canale <strong>di</strong> commercializ-<br />

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