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<strong>L'Azione</strong> 10 SETTEMBRE 2<strong>01</strong>1<br />
di SILVIA AGABITI ROSEI<br />
>DIALOGO< 29<br />
E' il tempo del viaggio<br />
Ricordo di un'esperienza di volontariato a Cuba<br />
Tiziano Terzani, nel suo<br />
libro “Un altro giro di<br />
giostra”, riporta le parole<br />
di un vecchio saggio<br />
indiano, eremita tra le montagne<br />
dell’Himalaya: “Ciò che è fuori è<br />
anche dentro e ciò che non è dentro<br />
non è da nessuna parte<br />
Per questo viaggiare non serve.<br />
Se uno non ha niente dentro, non<br />
troverà mai niente fuori. È inutile<br />
andare a cercare nel mondo quel che<br />
non si riesce a trovare dentro di sé”.<br />
Sicuramente parole di una grande<br />
saggezza, quella che contraddistingue<br />
chi compie un cammino di<br />
conoscenza interiore, scopo elevato<br />
di ogni singola esistenza.<br />
Ma vero è che il viaggio, anche<br />
esteriore, ha un profondo signi -<br />
cato, che ri ette i nostri più intimi<br />
intenti. Si può essere semplici<br />
turisti, girovagando qua e là per<br />
soddisfare la mera curiosità, o veri<br />
e propri viaggiatori, che fanno<br />
dell’esperienza all’esterno, in una<br />
parte di mondo, non necessaria-<br />
Collamato rivive<br />
nelle sere d'agosto<br />
Caro sindaco, nel rinnovarti i<br />
sentimenti di stima e simpatia<br />
che sempre hanno caratterizzato<br />
il nostro rapporto personale, non<br />
posso non riconoscere che ci sono<br />
cose che non condivido nella tua<br />
amministrazione e che non posso<br />
fare a meno di sottolineare.<br />
Innanzi tutto vorrei ricordarti che<br />
tu sarai per la prossima amministrazione<br />
(di qualunque segno essa<br />
sia), il “capro espiatorio”.<br />
Gli antichi ebrei, per puri carsi dei<br />
loro peccati, insieme ad una offerta<br />
al Tempio, imponevano le loro mani<br />
su un capro che poi carico dei loro<br />
peccati veniva mandato nel deserto<br />
a morire.<br />
Io non so di quanti peccati veri o<br />
presunti ti caricheranno, ma sta<br />
certo che poi in qualche posto ti<br />
manderanno, mica a morire, anche<br />
perché dovrai servire per un po’,<br />
ma tant’è. In attesa che questo<br />
avvenga, qualcosa avrei da dirtela<br />
anch’io, perché tu sei il mio Sindaco<br />
e non saprei proprio con chi<br />
altri prendermela. Incominciamo<br />
con l’ultima novità, “la raccolta<br />
differenziata”. Si fa un gran parlare<br />
di ecologia, tutti sono diventati<br />
esperti di energie alternative, ed<br />
un assessore si è scomodato per<br />
dirci che così salveremo il mondo.<br />
Allora dobbiamo separare bene la<br />
carta da tutte le altre cose che carta<br />
non sono, altrimenti chi la deve<br />
riciclare non la vuole. E dobbiamo<br />
mente lontana, tesoro e bagaglio<br />
per la propria anima. È quanto mi è<br />
successo alcuni anni fa, quando mi<br />
è stata data la meravigliosa opportunità<br />
di partecipare a un campo di<br />
volontariato a Cuba, organizzato da<br />
Legambiente e dall’Associazione<br />
di Amicizia Italia-Cuba. Un’esperienza<br />
indimenticabile, che mi ha<br />
vista protagonista insieme ad altre<br />
undici persone, inviate a realizzare<br />
uno scambio in materia ambientale<br />
e sociale nella provincia di Sancti<br />
Spiritus, fuori dalle rotte del turismo<br />
occidentale e sconosciuta<br />
ai più.<br />
Ci siamo appoggiati alle località<br />
di Mayajigua e Yaguajai, dai nomi<br />
esotici e indigeni, per poi lavorare<br />
presso il Parco Nazionale di<br />
Caguanes e, da lì, spostarci nella<br />
regione, anche visitando centri di<br />
rilievo, come il capoluogo Sancti<br />
Spiritus, Trinidad, Santa Clara, la<br />
stessa Havana. Abbiamo condiviso<br />
con i cubani la cultura e il loro<br />
sentire, il cibo, la musica, la fatica,<br />
le zanzare, persino le tarantole, lì<br />
così diffuse. Ma soprattutto una<br />
forte amicizia e tanta intesa, che,<br />
scorrendo sul ume della solidarietà,<br />
ci ha portati a cogliere i singoli<br />
aspetti di un’isola piena di storia e<br />
dei suoi abitanti, pieni anch’essi di<br />
storie da raccontare.<br />
Il nostro lavoro, dalla <strong>prima</strong> mattina,<br />
dopo una colazione a base di<br />
uova, latte bollente, frutta freschissima<br />
e focacce con marmellata,<br />
era costruire una segnaletica e dei<br />
supporti di recinzione all’interno<br />
del parco, offrendo le nostre<br />
conoscenze, anche attraverso alcuni<br />
computer portati in dono,<br />
e scambiando informazioni con<br />
biologi, geologi e botanici locali,<br />
ma soprattutto visitare ospedali,<br />
orfanotro e case private, raccontarci<br />
vicendevolmente il proprio<br />
vissuto. Eravamo la Brigada Seraphin<br />
Sanchez, come ci avevano<br />
battezzato, e facevamo notizia, la<br />
radio parlava di noi, la tv della zona<br />
talvolta ci riprendeva in un museo<br />
o ci intervistava per conoscere<br />
le nostre impressioni occidentali<br />
e, ovunque andassimo, eravamo<br />
accolti con sincera attenzione. Ciò<br />
Con un apprezzatissimo concerto d’organo tenutosi nella<br />
chiesa parrocchiale si sono conclude a Collamato le manifestazioni<br />
agostane.<br />
Erano iniziate il 3 agosto con la <strong>prima</strong> edizione di “Atmosfere<br />
medievali al castello di Collamato” promosse dall’omonima<br />
associazione, che ha visto un notevole af usso di pubblico e<br />
la partecipazione numerosa dei ragazzi del paese che hanno<br />
accolto con entusiasmo tutte le proposte dell’organizzazione.<br />
Riuniti in squadre essi hanno effettuato i giochi popolari del<br />
tiro alla fune, delle pignatte, della corsa con i sacchi e del tiro<br />
con l’arco; si sono divertiti ed hanno fatto apprezzare il sano<br />
divertimento e le tradizioni ludiche del passato.<br />
Tutti i vincitori sono stati premiati con prodotti tipici locali.<br />
Gli stand gastronomici hanno funzionato a pieno ritmo e gli<br />
intervenuti hanno potuto godere le atmosfere dei vicoli del<br />
castello ed applaudire i giocolieri di strada che hanno incantato<br />
grandi e piccini.<br />
La “danza del ventre” ha allietato i presenti, evocando terre<br />
esotiche e sogni nascosti.<br />
Qualche goccia di pioggia ha innaf ato gli ultimi momenti<br />
che mai davvero scorderò, al di là<br />
degli innumerevoli fotogrammi di<br />
cui si è impregnata la mia memoria,<br />
sono le sere trascorse con quegli<br />
amici cubani, dopo il lavoro, a<br />
parlare di politica e società, delle<br />
tante ingiustizie da loro subite,<br />
dell’amore per la propria terra e<br />
quel desiderio di libertà negli occhi,<br />
mentre l’immancabile colonna sonora,<br />
rigorosamente dal vivo, ci accompagnava<br />
con note malinconiche<br />
e struggenti, parole di sentimenti,<br />
di origini lontane, di “revolución”,<br />
quella di un popolo multietnico,<br />
unito da un unico destino, per un<br />
mese condiviso con dodici italiani.<br />
Nell’immaginario generale Cuba<br />
è altro: sono le spiagge e il mare,<br />
sono la musica e il divertimento<br />
e qualche villaggio turistico incastonato<br />
in paesaggi da cartolina.<br />
Questa visione limitata nasconde<br />
all’Occidente un tassello di umanità<br />
cosmopolita, di scelte politiche<br />
dif cili e contraddittorie, di radici<br />
africane, testimoniate dai volti, dai<br />
balli, dalla religione cattolica mista<br />
all’animismo, la cui fusione ha<br />
Caro Sindaco, in tutta confi denza<br />
separare bene la plastica altrimenti<br />
non si può riciclare e poi che ce ne<br />
facciamo? E il vetro e il metallo non<br />
lo vogliamo differenziare? Certo a<br />
noi cittadini anche poco esperti ci<br />
costa un po’ tutto ‘sto lavoro, ma<br />
se serve per salvare il mondo... .<br />
In tutto questo però c’è qualcosa<br />
che non mi convince, se il Comune<br />
manda in discarica molte tonnellate<br />
di spazzatura in meno, risparmia. Se<br />
il Comune vende la carta riciclata,<br />
la plastica riciclata e il vetro e il<br />
ferro, guadagna (non mi dire che<br />
nessuno la vuole perché allora di<br />
che stiamo a parlare), le imprese<br />
che comprano questi prodotti riciclati<br />
di sicuro risparmiano, perché<br />
non devono comprare materie prime<br />
tutte da lavorare. E mi domando,<br />
perché il povero cittadino che è<br />
stato lì come un pidocchio a vedere<br />
se il tappo del tetrapak va con la<br />
plastica o con l’indifferenziata o se<br />
la scatoletta del tonno dopo averla<br />
lavata ed asciugata è abbastanza<br />
pulita, il povero cittadino che è il<br />
proprietario di quella carta, di quella<br />
plastica e di quel vetro e ferro non<br />
ne riceve alcun bene cio anzi ha un<br />
maggior costo anche sulla bolletta?<br />
Si potrebbe dire, “va be’, adesso<br />
basta”, e invece no, non basta,<br />
perché chi parla tanto di ecologia o<br />
non sa quel che dice o è un vigliacco<br />
mentitore, l’olio dove lo mettiamo?<br />
Sì, l’olio, quello da cucina, quello<br />
che la stragrande maggioranza delle<br />
massaie versa nel lavello perché<br />
non c’è un’isola ecologica abbastanza<br />
vicina e stoccarlo diventa un<br />
ulteriore dramma.<br />
Se invece di minacciare multe<br />
per coloro che non separeranno<br />
benissimo la spazzatura, la tua<br />
amministrazione avesse illustrato<br />
un programma che avesse previsto<br />
a traguardi raggiunti una riduzione<br />
dell’imposta sui ri uti, forse i poveri<br />
cittadini fabrianesi avrebbero<br />
differenziato con più soddisfazione.<br />
A margine di questo discorso, vorrei<br />
chiedere se questa tua amministrazione<br />
ha mai fatto qualche ricerca<br />
a proposito della differenziazione<br />
meccanica che so essere praticata<br />
molto all’estero. Questo sì che<br />
poteva essere un bell’investimento<br />
che avrebbe nel tempo dati frutti<br />
veri invece di far guadagnare come<br />
sempre gli amici degli amici.<br />
A questo punto caro Sindaco, posso<br />
capire che ti sarai annoiato nel<br />
leggere quello che vo’ scrivendo, e<br />
metterai via per leggere le ultime<br />
sulla Gazzetta, ma sbagli perché di<br />
cose da dire ne ho ancora molte sul<br />
gozzo, e tu sei il mio Sindaco e mi<br />
dato vita alla santeria, af ancando<br />
al sacerdote il curandero locale.<br />
Una Cuba quasi misteriosa, quella<br />
autentica, densa di problemi, ma<br />
anche di tanta semplicità e della<br />
contentezza di persone che hanno<br />
poco e non mirano ad avere sempre<br />
di più. È mentre condividi questa<br />
umanità, quando la sera ti grati ca<br />
con un po’ di fresco, che, alzando<br />
gli occhi e osservando le stelle tra<br />
le fronde delle palme, ti balena<br />
nella mente che sei in un’isola dei<br />
Caraibi e i profumi dolci nell’aria<br />
sono gli stessi che inondarono le<br />
narici degli indigeni, dei primi europei,<br />
dei pirati che vi approdavano<br />
ogni tanto, degli schiavi neri lì deportati<br />
e divenuti il pueblo di Cuba.<br />
Una sensazione che ti fa sentire una<br />
sorta di esploratore, perché il vero<br />
viaggio è sempre un’esplorazione,<br />
di terre e di culture e di persone<br />
nuove, ma soprattutto di nuovi<br />
aspetti del proprio sé, che si ri ettono<br />
nella diversità come molteplici<br />
caratteristiche dell’essere, che ne<br />
completano la crescita. Ecco perché<br />
un vero viaggio è per sempre.<br />
della serata, ben accolta ed interpretata come acqua di buon<br />
auspicio per un futuro prosieguo.<br />
Il 18 agosto ha avuto luogo l’ormai collaudata “cena in<br />
piazza” che ha visto la partecipazione di paesani e turisti che<br />
quest’anno erano molto numerosi.<br />
I cannelloni preparati dalle signore del circolo hanno avuto<br />
un gran successo e le tavolate sono state allietate da tantissimi<br />
giovani che hanno servito i piatti con competenza e simpatia.<br />
In ne il 19 agosto il concerto presso la chiesa parrocchiale:<br />
un concerto fortemente voluto dal parroco don Antonio che<br />
ha inteso così festeggiare l’avvenuto restauro dell’organo.<br />
Le musiche di autori prestigiosi come Schumann, Mendelssohn,<br />
Bach. Galuppi, Valeri, Morandi hanno echeggiato nelle<br />
volte della chiesa, eseguite dal giovane organista Francesco<br />
Cingolani.<br />
L’associazione culturale “il castello di Collamato” ed il<br />
circolo Anspi salutano quanti hanno partecipato alle varie<br />
manifestazioni e ringraziano tutti quelli che con la loro opera<br />
hanno reso piacevoli le serate d’agosto a Collamato.<br />
Il Castello di Collamato<br />
starai a leggere.<br />
Tanti oggi, come vergini sciocche<br />
corrono a destra e a manca, avendo<br />
smarrita la lampada ad olio. Mi<br />
sembra evidente che questa sia<br />
una metafora, come mi sembra<br />
evidente che si parli della crisi<br />
del lavoro, quello che è altrettanto<br />
evidente è la mancanza di interesse,<br />
la mancanza di proposte alternative<br />
valide e l’incapacità di avvertire il<br />
pericolo in tempo che caratterizza la<br />
tua amministrazione. Già nove anni<br />
fa, avvertii il pericolo che correva<br />
il lavoro a Fabriano, in un articolo<br />
in cui stigmatizzai l’arrivo della<br />
Rank Xerox al seguito di un certo<br />
Caio che tu ben conosci. Ebbene,<br />
qualcuno mi diede del matto ed oggi<br />
fa l’assessore alla regione.<br />
Posso immaginare quello che starai<br />
dicendo, che tutti son bravi a criticare,<br />
poi però all’atto pratico.... poi<br />
all’atto pratico se ti fossi circondato<br />
da persone capaci di pensare un<br />
po’ più in là di una ringhiera di<br />
tubi innocenti in un sito storico<br />
medievale, forse qualcosa si poteva<br />
fare, magari investendo nel turismo,<br />
invece che nell’industria della cassa<br />
integrazione, ed ora i frutti forse<br />
si potevano già vedere, invece che<br />
nell’industria della disoccupazione,<br />
si poteva investire nell’artigianato<br />
di grande qualità (vedi Gubbio)<br />
ed oggi forse saremmo stati meglio,<br />
invece di dire sempre di sì<br />
alla Famiglia, si poteva dire di sì<br />
all’enogastronomia ed alla cultura,<br />
all’arte, ma allora! Non oggi che<br />
tutto sta andando in rovina.<br />
E tutti quei soldi (nostri) regalati<br />
agli extracomunitari che in mercedes<br />
arrivavano, incassavano e<br />
andavano a divertirsi alla faccia di<br />
noi lavoratori italiani.<br />
Come vedi caro sindaco, si potevano<br />
fare tante altre cose, sì lo<br />
so, alcune che ho citate forse non<br />
sono un gran che, ma tu che hai un<br />
punto di osservazione privilegiato<br />
non ti sei accorto di ciò che stava<br />
accadendo alla città? O forse l’hai<br />
capito ma avevi le mani legate?<br />
Oggi Fabriano è un po’ l’esempio<br />
di tutta Italia, per cinquant’anni<br />
senza risorse e senza materie prime<br />
abbiamo inseguito il mito dell’industrializzazione,<br />
sacrificando<br />
ogni cosa per raggiungere quello<br />
scopo, e non abbiamo pensato di<br />
puntare lì dove l’Italia non conosce<br />
rivali, la cultura, l’arte e il turismo<br />
e l’artigianato, la gastronomia e<br />
l’agricoltura intensiva, tutto questo<br />
l’abbiamo abbandonato per<br />
costruire quelle che oggi sono<br />
cattedrali nel deserto, mi domando<br />
che lingua parleranno i sacerdoti<br />
che of ceranno nelle basiliche della<br />
disoccupazione.<br />
Norberto Censi<br />
29 dialogo.<strong>indd</strong> 2 07/09/11 10.50