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Francesco Piccolo<br />

Premi letterari<br />

Gianrico Carofiglio, Il silenzio <strong>del</strong>l'onda, Rizzoli 2011<br />

Da mesi, il lunedì e il giovedì, Rober<strong>to</strong> Marias attraversa a pie<strong>di</strong> il centro <strong>di</strong> Roma per<br />

raggiungere lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio.<br />

Talvolta i ricor<strong>di</strong> affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le<br />

onde <strong>del</strong>l'oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi <strong>del</strong> suo lavoro <strong>di</strong><br />

agente sot<strong>to</strong> copertura, quando ha conosciu<strong>to</strong> il cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori, ma<br />

anche dentro <strong>di</strong> sé. Di professione fantasma, ha impara<strong>to</strong> a ingannare, a tra<strong>di</strong>re, a sparire<br />

senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriaca<strong>to</strong> e travol<strong>to</strong>. Le parole <strong>del</strong> dot<strong>to</strong>re, le<br />

passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con<br />

Emma, come lui danneggiata dall'in<strong>di</strong>cibilità <strong>del</strong>la colpa, gli permet<strong>to</strong>no <strong>di</strong> <strong>to</strong>rnare in<br />

superficie. E quando Giacomo gli chiede aiu<strong>to</strong> contro i suoi incubi <strong>di</strong> un<strong>di</strong>cenne, Rober<strong>to</strong><br />

scopre una strada <strong>di</strong> riscat<strong>to</strong> e <strong>di</strong> rinascita.<br />

Presenta<strong>to</strong> alla giuria <strong>del</strong>lo strega da Rosellina Archin<strong>to</strong> e Ferruccio De Bor<strong>to</strong>li<br />

"Ho mol<strong>to</strong> apprezza<strong>to</strong> la capacità con cui l’au<strong>to</strong>re, già no<strong>to</strong> ai let<strong>to</strong>ri per il personaggio <strong>del</strong>l’avvoca<strong>to</strong> Guerrieri, si<br />

stacca con coraggio da una scrittura cosiddetta <strong>di</strong> genere offrendo una prova <strong>di</strong> maturità stilistica e <strong>di</strong> contenuti. Di<br />

ques<strong>to</strong> nuovo romanzo mi piace l’essenzialità <strong>del</strong>la scrittura, che comunica al let<strong>to</strong>re i <strong>di</strong>versi stati d’animo grazie<br />

anche alle voci dei personaggi, che risuonano vere, e sofferenti o allegre, per lo più interne, e riflet<strong>to</strong>no gli slanci e le<br />

debolezze."<br />

Rosellina Archin<strong>to</strong><br />

"Carofiglio si fa inseguire dai suoi let<strong>to</strong>ri, li affascina ma non li corteggia, li scuote e pretende da loro un piccolo<br />

impegno supplementare, come se fossero chiamati a scrivere una parte <strong>del</strong> romanzo. Una coproduzione fra au<strong>to</strong>re e<br />

let<strong>to</strong>re. E il go<strong>di</strong>men<strong>to</strong> <strong>di</strong> quest’ultimo sta spesso nella sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> precedere l’au<strong>to</strong>re nel prevedere l’evoluzione<br />

<strong>del</strong> raccon<strong>to</strong>. Un piacere impegnativo. Il let<strong>to</strong>re prende confidenza con i personaggi, comincia ad amarli<br />

riconoscendo i con<strong>to</strong>rni dei caratteri, via via sempre più netti."<br />

Ferruccio De Bor<strong>to</strong>li<br />

Marcello Fois, Nel tempo <strong>di</strong> mezzo, Einau<strong>di</strong> 2012<br />

Vincenzo Chironi mette piede per la prima volta sull'Isola <strong>di</strong> Sardegna - "una zattera in mezzo al Me<strong>di</strong>terraneo" - nel<br />

1943, l'anno <strong>del</strong>la fame e <strong>del</strong>la malaria. Con sé ha solo un vecchio documen<strong>to</strong> che certifica la sua data <strong>di</strong> nascita e il<br />

suo nome, ma per scoprire chi è lui veramente dovrà intraprendere un viaggio ancora più faticoso <strong>di</strong> quello affronta<strong>to</strong><br />

col piroscafo che l'ha condot<strong>to</strong> fin li. A Nuoro trova ad attenderlo il nonno, Michele Angelo maestro <strong>del</strong> ferro, che gli<br />

farà da padre e da complice in parti uguali -, e soprattut<strong>to</strong> sua zia Marianna, che vede nell'inaspetta<strong>to</strong> arrivo <strong>del</strong><br />

nipote l'opportunità per riscattare un'esistenza puntellata dalla malasorte.<br />

Anni dopo, quando ormai a Nuoro la presenza <strong>di</strong> Vincenzo Chironi sembra scontata,<br />

naturale come il mare e le rocce, la forza <strong>del</strong> sangue <strong>to</strong>rna a far sentire il suo richiamo.<br />

Perché quando Vincenzo conosce Cecilia, che ha "gli occhi <strong>di</strong> un colore che non si può<br />

spiegare", innamorarsi <strong>di</strong> lei gli sembra l'unica cosa possibile. Anche se è promessa sposa <strong>di</strong><br />

Nicola, con cui lui è mezzo parente... Se è vero che "la <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza chiama il castigo",<br />

forse è anche vero che quell'amore è l'ultimo anello <strong>di</strong> una catena destinata a non aver fine.<br />

Dopo l'epopea <strong>di</strong> "Stirpe", Marcello Fois - con una lingua capace <strong>di</strong> abbracciare l'al<strong>to</strong> e il<br />

basso, e <strong>di</strong> potenziare lo scorrere <strong>del</strong> tempo - <strong>di</strong>pinge un mondo in cui i paesaggi sono vivi<br />

come i personaggi che li abitano<br />

Presenta<strong>to</strong> alla giuria <strong>del</strong>lo Strega da Marino Sinibal<strong>di</strong> e Domenico Starnone<br />

"Una s<strong>to</strong>ria potente, <strong>di</strong> tempi lunghi e sentimenti forti, su una terra ormai molte volte attraversata ma che qui appare<br />

in una luce nuova e antichissima: quella <strong>del</strong>la sua natura perenne e perennemente in grado <strong>di</strong> colpire e scolpire le<br />

vite, <strong>di</strong> dettare la continuità, <strong>di</strong> accompagnare i cambiamenti.. Con uno stile che <strong>di</strong> libro in libro sembra farsi più<br />

nitido e originale, sempre più personale e insieme comunicativo, Fois racconta una <strong>di</strong> quelle s<strong>to</strong>rie <strong>di</strong> cui non<br />

possiamo fare a meno, come singoli let<strong>to</strong>ri e come comunità."<br />

Marino Sinibal<strong>di</strong><br />

"La narrazione mette a pun<strong>to</strong> almeno tre personaggi memorabili, Marianna, Vincenzo, Cecilia, e una Sardegna tra il<br />

1943 e il 1978 tratteggiata con una potenza descrittiva ormai insolita nella nostra letteratura. Ma quel che più conta è<br />

la ricchezza <strong>di</strong> mezzi tecnici che Fois <strong>di</strong>spiega con modernissima libertà per servire il nucleo <strong>del</strong>la s<strong>to</strong>ria dei Chironi:<br />

ogni vicenda in<strong>di</strong>viduale è riducibile a quella <strong>di</strong> Giobbe e ogni cominciare è sempre e soltan<strong>to</strong> un ricominciare<br />

appassionante <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong>sgrazia." Domenico Starnone<br />

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