to get the file - Comune di Riva del Garda
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d’attualità; la donna marocchina che legge poesie in<br />
arabo per con<strong>di</strong>videre la propria esperienza con i<br />
membri <strong>del</strong>la nuova comunità in cui vive; gli amici<br />
<strong>del</strong>la biblioteca che danno una mano organizzando un<br />
gruppo <strong>di</strong> lettura o la ven<strong>di</strong>ta dei libri regalati dagli<br />
utenti; un gruppet<strong>to</strong> <strong>di</strong> “nativi <strong>di</strong>gitali” che passano più<br />
tempo in chat che nella vita reale; le due signore<br />
attempate che si <strong>di</strong>ver<strong>to</strong>no a carpire<br />
le richieste <strong>di</strong> informazione al banco <strong>del</strong> reference,<br />
costruendoci sopra il proprio personalissimo gossip; il<br />
giovane che sta scontando una lunga pena in carcere, e<br />
trova nella lettura l’unica vera occasione <strong>di</strong> speranza<br />
nella libertà futura; l’uomo maturo che, dopo una vita<br />
<strong>di</strong> lavoro, è anda<strong>to</strong> alla ricerca <strong>del</strong>le proprie ra<strong>di</strong>ci<br />
familiari, per riconciliarsi prima <strong>di</strong> tut<strong>to</strong> con se stesso.<br />
A chi legge il libro rimane il <strong>di</strong>rit<strong>to</strong> <strong>di</strong> immaginare che<br />
le s<strong>to</strong>rie siano ambientate in biblioteche <strong>di</strong>verse,<br />
magari <strong>di</strong> città lontane tra loro: quasi a dar fondamen<strong>to</strong><br />
alla speranza che siano tante in Italia le buone<br />
biblioteche che possono permettersi <strong>di</strong> fare da location<br />
a vicende come queste. Ma l’au<strong>to</strong>re ci regala invece,<br />
grazie ad un raffina<strong>to</strong> gioco letterario, la chiave per<br />
legare idealmente l’ultima s<strong>to</strong>ria alla prima, facendo<br />
sedere accan<strong>to</strong>, nello stesso bar davanti alla biblioteca,<br />
il gruppo dei ragazzi intenti a <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> beni<br />
meri<strong>to</strong>ri e il signore alle prese con la s<strong>to</strong>ria familiare:<br />
impossibile non farsi <strong>to</strong>rnare alla mente la canzone <strong>di</strong><br />
Gino Paoli sugli amici al bar che,<br />
generazione dopo generazione, si impegnano a<br />
cambiare il mondo.<br />
Dunque, la buona biblioteca pubblica raccontata nel<br />
libro attraverso le sue <strong>di</strong>verse “faccette” <strong>di</strong> servizio, è<br />
una biblioteca vera (localizzabile forse solo in<br />
Lombar<strong>di</strong>a, a giu<strong>di</strong>care dal livello <strong>di</strong> servizio<br />
prefigura<strong>to</strong>) ed assieme una biblioteca desiderata. O,<br />
meglio ancora, è la biblioteca che gli italiani<br />
dovrebbero pretendere <strong>di</strong> avere, al Nord, al Centro, al<br />
Sud, per poter esercitare davvero i propri <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />
citta<strong>di</strong>ni, per essere migliori come persone, per<br />
<strong>di</strong>ventare più “competitivi” sul merca<strong>to</strong> globale, per<br />
accrescere il proprio potenziale <strong>di</strong> esseri umani.<br />
I box descrittivi <strong>di</strong> accompagnamen<strong>to</strong> alle s<strong>to</strong>rie hanno<br />
il pregio <strong>di</strong> offrire alcuni strumenti <strong>di</strong><br />
contestualizzazione e approfon<strong>di</strong>men<strong>to</strong>, che<br />
contribuiscono a rafforzare la consapevolezza <strong>di</strong><br />
quan<strong>to</strong> sia al<strong>to</strong> il ri<strong>to</strong>rno <strong>del</strong>l’investimen<strong>to</strong> condot<strong>to</strong> a<br />
favore <strong>di</strong> una buona biblioteca pubblica. Dalla lettura<br />
<strong>del</strong> libro noi bibliotecari potremo uscire con un<br />
sentimen<strong>to</strong> <strong>di</strong> orgoglio professionale e personale<br />
rafforza<strong>to</strong> e corrobora<strong>to</strong>; chi non conosce la biblioteca<br />
e non la usa potrà trovare stimoli per varcarne la<br />
soglia; chi vorrebbe chiuderla perché pensa che costi<br />
troppo potrà sentirsi chiama<strong>to</strong> a nuovi pensieri; chi<br />
pensa che la biblioteca non faccia per lui perché se la<br />
ricorda come l’ha vista da ragazzo, potrà far leva sulla<br />
propria curiosità per andare a dare un’occhiata. E noi<br />
bibliotecari saremo lì, pronti ad accogliere queste<br />
persone e a non tra<strong>di</strong>re le loro aspettative. E a dare la<br />
prova che le s<strong>to</strong>rie raccontate in ques<strong>to</strong> libro sono solo<br />
una piccolissima parte <strong>del</strong>le tante s<strong>to</strong>rie belle che le<br />
biblioteche pubbliche sono capaci <strong>di</strong> raccontare:<br />
ciascuna a modo loro, magari senza poter offrire tut<strong>to</strong><br />
quel ben<strong>di</strong>d<strong>di</strong>o <strong>di</strong> e-book e nuove tecnologie che il<br />
libro lascia immaginare, forse con qualche rischio <strong>di</strong><br />
sovra<strong>di</strong>mensionamen<strong>to</strong> rispet<strong>to</strong> alla realtà effettiva.<br />
Libri e biblioteche<br />
21<br />
Rinunciando agli specialismi e ai tecnicismi ma<br />
pescando con accuratezza dal “sacchet<strong>to</strong>” <strong>del</strong>le parole<br />
comuni, Parise ha contribui<strong>to</strong> a dare corpo ad un<br />
pro<strong>get</strong><strong>to</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione <strong>del</strong>la biblioteca e <strong>del</strong>la<br />
biblioteconomia che impegna la professione in un<br />
complesso cimen<strong>to</strong> <strong>di</strong> apertura al mondo esterno, fat<strong>to</strong><br />
<strong>di</strong> ascol<strong>to</strong>, curiosità, voglia <strong>di</strong> mettersi in gioco e<br />
accettare la sfida <strong>del</strong> confron<strong>to</strong> con i cambiamenti in<br />
at<strong>to</strong>. Il libro, come <strong>del</strong> res<strong>to</strong> gli altri ti<strong>to</strong>li <strong>del</strong>la collana,<br />
rappresenta una tappa significativa <strong>di</strong> quel percorso <strong>di</strong><br />
trasformazione <strong>del</strong>la professione bibliotecaria che,<br />
uscendo dai confini <strong>del</strong>le tecnicalità più esclusive,<br />
finalmente dà spazio alle competenze <strong>del</strong> “saper<br />
<strong>di</strong>ventare” a fianco <strong>di</strong> quelle, più tra<strong>di</strong>zionali e<br />
consolidate, <strong>del</strong> “sapere”, <strong>del</strong> “saper fare” e <strong>del</strong> “saper<br />
essere”.<br />
Maria Stella Rasetti<br />
Biblioteca San Giorgio, Pis<strong>to</strong>ia<br />
mariastella.rasetti@alice.it<br />
L'au<strong>to</strong>re<br />
Stefano Parise<br />
Bibliotecario dal 1988, è<br />
presidente <strong>del</strong>l’Associazione<br />
Italiana Biblioteche. Già<br />
<strong>di</strong>ret<strong>to</strong>re generale <strong>del</strong>la<br />
Fondazione per Leggere –<br />
Biblioteche Sud Ovest<br />
Milano, è <strong>di</strong>rigente presso il<br />
set<strong>to</strong>re biblioteche <strong>del</strong><br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Milano.<br />
Il tes<strong>to</strong><br />
Dieci buoni motivi per andare in biblioteca<br />
Cara lettrice, caro let<strong>to</strong>re,<br />
PRELUDIO<br />
quello che stai per leggere non è un saggio <strong>di</strong><br />
biblioteconomia né un libro per addetti ai lavori. È un<br />
raccon<strong>to</strong> a più voci o, meglio, una rappresentazione<br />
<strong>del</strong>la biblioteca pubblica dove i protagonisti sono le<br />
persone che la frequentano, uomini e donne residenti<br />
in un comune immaginario simile ai molti che<br />
costellano la provincia italiana. Uno <strong>di</strong> loro potresti<br />
essere tu, o qualcuno che ti è vicino.<br />
È un <strong>di</strong>vertimen<strong>to</strong> in <strong>di</strong>eci movimenti, un<br />
intermezzo e un finale nel quale caratteri e situazioni<br />
si alternano, <strong>di</strong>alogano e a volte si sovrappongono a<br />
mo<strong>del</strong>lare un piccolo affresco corale, per provare a<br />
spiegare con parole semplici cosa fa, o dovrebbe fare,<br />
una buona biblioteca <strong>di</strong> base e come la sua<br />
frequentazione possa aiutare a vivere meglio.<br />
Potresti chiederti per quale motivo ci si affanni a<br />
perorare la causa <strong>del</strong>le biblioteche, vis<strong>to</strong> che in molti<br />
profetizzano la fine <strong>del</strong> libro e l'avven<strong>to</strong> <strong>di</strong> un'epoca in<br />
cui le forme e i mo<strong>di</strong> <strong>del</strong>la lettura cambieranno