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Libri e biblioteche<br />

“Dieci buoni motivi per andare in<br />

biblioteca” <strong>di</strong> Stefano Parise<br />

Dieci buoni motivi per andare in bibliografia<br />

Parise Stefano<br />

E<strong>di</strong>trice Bibliografica, 2011<br />

p. 142<br />

DIECI BUONI MOTIVI PER ANDARE IN<br />

BIBLIOTECA<br />

Dieci piccole s<strong>to</strong>rie che raccontano la biblioteca<br />

pubblica attraverso la voce <strong>di</strong> chi la frequenta. Un<br />

<strong>di</strong>vertimen<strong>to</strong> in <strong>di</strong>eci variazioni, un intermezzo e un<br />

finale per provare a spiegare con parole semplici<br />

cosa fa, o dovrebbe fare, una buona biblioteca <strong>di</strong><br />

base e come la sua frequentazione possa aiutare a<br />

vivere meglio. Uno stimolo ad avvicinare alla<br />

biblioteca anche chi non è un let<strong>to</strong>re accani<strong>to</strong> o chi la<br />

scuola l'ha finita da un pezzo. Un libro scrit<strong>to</strong> per<br />

provare a veicolare un'idea antica eppure<br />

rivoluzionaria, che la biblioteca è un bene <strong>di</strong> tutti e<br />

può contribuire ad affrontare le gran<strong>di</strong> questioni<br />

<strong>del</strong>la vita e i piccoli problemi <strong>di</strong> ogni giorno.<br />

La recensione<br />

<strong>di</strong> Maria Stella Rasetti<br />

Articolo contenu<strong>to</strong> in “Biblioteche Oggi” Aprile 2012<br />

Quar<strong>to</strong> arriva<strong>to</strong> <strong>del</strong>la collana “Conoscere la<br />

biblioteca”, il libro <strong>di</strong> Stefano Parise con<strong>di</strong>vide con i<br />

tre ti<strong>to</strong>li che lo hanno precedu<strong>to</strong> il sogno ambizioso <strong>di</strong><br />

raccontare la biblioteca a chi non la conosce, a chi<br />

vorrebbe chiuderla perché costa troppo o a chi pensa<br />

che non faccia per lui perché se la ricorda come l’ha<br />

vista da ragazzo e da allora non ci ha rimesso più<br />

piede.<br />

Dietro al sogno si scorge l’inten<strong>to</strong> concre<strong>to</strong> e militante<br />

<strong>di</strong> riposizionare la biblioteca pubblica<br />

nell’immaginario collettivo, per affrancarla dagli<br />

stereotipi <strong>di</strong> cui è ancora saldamente prigioniera,<br />

nonostante le numerose evidenze contrarie, e porre in<br />

20<br />

evidenza il suo straor<strong>di</strong>nario potenziale <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o<br />

<strong>del</strong>la democrazia, luogo <strong>di</strong> costruzione <strong>del</strong>la<br />

citta<strong>di</strong>nanza consapevole, strumen<strong>to</strong> per la crescita<br />

in<strong>di</strong>viduale e collettiva, labora<strong>to</strong>rio <strong>di</strong> inclusione<br />

sociale e fabbrica <strong>di</strong> comunità all’epoca <strong>del</strong>la crisi e<br />

<strong>del</strong>la globalizzazione.<br />

Il rappor<strong>to</strong> tra intenzioni e risultati è eccellente: meri<strong>to</strong><br />

prima <strong>di</strong> tut<strong>to</strong> <strong>del</strong>la autenticità e profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> valori<br />

che Parise è sta<strong>to</strong> capace <strong>di</strong> far tracimare dal suo<br />

lavoro quoti<strong>di</strong>ano in ques<strong>to</strong> libro, facendo risuonare<br />

senza timore quel library pride che prova chi, come<br />

lui, si emoziona ogni giorno nel misurare quan<strong>to</strong> la<br />

biblioteca può davvero fare la <strong>di</strong>fferenza nella vita<br />

<strong>del</strong>le comunità.<br />

Meri<strong>to</strong> anche <strong>del</strong>la scelta non consueta, e perciò<br />

ancora più apprezzabile, <strong>di</strong> avere scel<strong>to</strong> il registro<br />

<strong>del</strong>le “esperienze”, raccontando piccole vicende<br />

esemplari <strong>di</strong> persone comuni, alle prese con una<br />

quoti<strong>di</strong>anità a volte serena, a volte più problematica,<br />

che per motivi <strong>di</strong>versi si ritrovano ad usare la<br />

biblioteca <strong>del</strong>la loro città, e a scoprire <strong>di</strong> avere un buon<br />

motivo per frequentarla ed utilizzarne i servizi.<br />

Le s<strong>to</strong>rie narrate potrebbero can<strong>di</strong>darsi ad ispirare<br />

ottimi spot con cui sostenere una efficace campagna <strong>di</strong><br />

promozione <strong>del</strong>la lettura e <strong>del</strong>la biblioteca:<br />

risulterebbero sicuramente mol<strong>to</strong> più convincenti <strong>del</strong>le<br />

improbabili figurine bianche <strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong><br />

Consiglio, svolazzanti nel giar<strong>di</strong>no <strong>del</strong>l’Eden, buone<br />

solo a passarsi parola su quan<strong>to</strong> la lettura rappresenti<br />

cibo per la mente (http://www.youtube.com/<br />

watch?v=J-fnQb0Zsz0).<br />

I protagonisti <strong>di</strong> ques<strong>to</strong> libro raccontano la biblioteca<br />

ciascuno a modo loro: un gruppet<strong>to</strong> <strong>di</strong> ragazzi al bar<br />

pronti a <strong>di</strong>scutere se sia il caso o no <strong>di</strong> pagare tutti un<br />

servizio usa<strong>to</strong> da pochi; una ragazza madre che<br />

riscopre grazie alla figlia il piacere <strong>di</strong> leggere<br />

mortifica<strong>to</strong> dalla scuola; un padre che ha perso il<br />

lavoro e prova a non perdere anche se stesso<br />

cimentandosi con i computer che<br />

trova a <strong>di</strong>sposizione nella biblioteca frequentata<br />

assieme al figlio; gli anziani che trascorrono la mattina<br />

a leggere i giornali e ad accapigliarsi sui <strong>di</strong>versi temi

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