Canguri Nucleari - CartaigienicaWeb
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- andrea, va a prendere la birra – mi dice leo.<br />
Annuisco.<br />
mi dirigo verso la porta, alle spalle di fabrizio.<br />
leo si accende una sigaretta.<br />
appena vediamo leo che compie questo gesto, lucio e vincenzo bloccano le braccia di<br />
fabrizio, faccio dietro front e gli spappolo la testa con un martello posato ad arte sul<br />
tavolino del telefono.<br />
- okkei, l’unica persona che ci poteva mandare nella merda è andata -<br />
leo si fa il segno della croce.<br />
facciamo sparire il fu fabrizio e ce ne andiamo, dopo aver preso ognuno la propria parte.<br />
stavolta è finita davvero.<br />
un inspiegabile senso di vuoto mi attanaglia.<br />
mi metto a prendere a pugni il sacco.<br />
fin quando, scoppio in un pianto asciutto, solo singhiozzi, senza lacrime.<br />
vincenzo e lucio sono parititi, lorenzo è rimasto ancora un po’ non si rassegna per il suo<br />
davide, spera ancora che si rifaccia vivo.<br />
io, che avevo tutta sta fretta di partire, ho deciso di stare ancora qualche giorno qua per<br />
riposare il cervello, tutte quelle ore in aereo.<br />
in fondo, qua ci ho passato buona parte della mia vita.<br />
domani andrò ad asti a trovare mia madre, magari dormo lì, poi, tra quattro giorni partirò,<br />
in modo da passare a tijuana venerdì e sabato e arrivare a san miguel la domenica.<br />
mi siedo sul letto, sudato marcio e attacco con la vodka.<br />
mi faccio una doccia e decido di uscire un po’.<br />
decido di prendere il treno e andare a genova, c’è un centro sociale dove andavo con la<br />
mia ex ragazza.<br />
è tardi, il treno è praticamente vuoto.<br />
verso novi ligure, vado a fumare una canna di fumo dove c’è la porta d’entrata al vagone.<br />
c’è un ragazzo magrolino che mi guarda con un sorrisetto ebete e fa l’occhiolino ad un<br />
ciccione altro sul metro e novanta, coi capelli lunghi.<br />
si sorridono e intanto mi guardano con un’aria strana.<br />
cazzo vorranno?<br />
decido di lasciarli perdere, finchè non rompono apertamente il cazzo, perlomeno.<br />
manca poco a genova.<br />
il ciccione si avvicina a quello magrolino e comincia ad accarezzargli l’uccello attraverso i<br />
pantaloni.<br />
finisco la canna e torno a sedermi.<br />
loro rimangono lì, ogni tanto mi tirano un’occhiata attraverso il vetro della porta,<br />
scambiandosi sorrisetti d’intesa.<br />
arriviamo a genova.<br />
mi inoltro nei vicoli per raggiungere piazza caricamento e prendere l’autobus numero<br />
sette.<br />
indovina chi mi sta seguendo ?<br />
esatto, proprio loro, che sorridono lascivi e accelerano il passo.<br />
- che bel culetto che hai amore -<br />
- perché non ti vieni a bere qualcosa con noi -<br />
e sghignazzano, ho sempre odiato la gente che sghignazza continuamente come a<br />
prenderti per il culo.<br />
si sono affiancati a me, uno a destra e uno a sinistra.<br />
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