La strada del formaggio Santorso - Gustolocale
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Deliziose pietanze e un buon bicchiere di vino non sono tutto a tavola:<br />
certo sono importanti, ma quale tristezza mangiare da soli… Già, il<br />
piacere di stare assieme è un’occasione per relazionare e socializzare,<br />
traendo piacere dal cibo e dalla compagnia, che riporta ai tempi in cui<br />
le famiglie facevano Filò. Nei mesi invernali nelle fredde e spoglie case<br />
di campagna il dispendioso focolare si utilizzava esclusivamente per<br />
cuocere il poco cibo, per questo le famiglie trascorrevano la maggior<br />
parte <strong>del</strong> tempo nella stalla, l’unico ambiente <strong>del</strong>la casa dove non si<br />
pativa il freddo. Terminata la cena, spento il fuoco che ardeva libero sul<br />
fogolàre, mentre il vento penetrava ululando dal camino, la numerosa<br />
famiglia patriarcale si rifugiavano nella stalla. Questa, dopo essere stata<br />
aperta e ventilata per tutta l’estate, con l’arrivo dei primi freddi veniva<br />
chiusa e si provvedeva a sigillare gli spifferi. Il calore <strong>del</strong>le vacche<br />
donava un impagabile tepore, rendendola un’oasi sicura nella notte<br />
fredda e tenebrosa. <strong>La</strong> stalla diventava un locale pubblico, dove tutti si<br />
sentivano come a casa loro; disposti in cerchio sotto il lume appeso con<br />
una stanga ai travi gli uomini sbrigavano i lavori stagionali, mentre le<br />
donne rammendavano i capi sgualciti o filavano ai ferri (da qui il nome<br />
Filò). I bambini facevano i compiti svogliati, bramosi di giocare, e di<br />
ascoltare favole e leggende narrate dagli anziani. Tra lavori e giochi,<br />
favole e momenti di riposo, erano le parole a caratterizzare il Filò, si<br />
parlava di tutto: dei fatti recenti e remoti, vicini o lontani.<br />
Man mano che le ore passavano, tra un pipata e qualche raro bicchiere<br />
di graspìa, la vivacità si andava smorzando. Il Filò stringeva assieme i<br />
membri <strong>del</strong>la famiglia e i vicini, creando solidarietà tra le famiglie,<br />
diventando patrimonio di tutti.<br />
Una tradizione che negli anni ha visto le famiglie abbandonare la stalla<br />
per ritrovarsi attorno al fogolàre <strong>del</strong>la cucina, simbolo di solidità e di<br />
Il piacere di stare insieme<br />
calore, ancora oggi collegato a momenti lontani dallo stress e dagli<br />
obblighi quotidiani. Quello stesso piacere di stare assieme che si può<br />
ritrovare a tavola.<br />
Un buon pranzo, una buona cena, sono senz’altro il modo per passare<br />
alcune ore in completo relax e in totale distensione. <strong>La</strong> gioia <strong>del</strong>lo stare<br />
assieme per gustare, con i sapori <strong>del</strong> cibo, anche una dimensione<br />
d’autenticità che i ritmi <strong>del</strong>la vita moderna hanno posto in secondo<br />
piano. <strong>La</strong> tavola è un momento di socializzazione importante, a cui,<br />
malgrado i frenetici ritmi <strong>del</strong>la vita moderna non dovremmo mai<br />
rinunciarvi. L'ingrediente più importante è senza dubbio la voglia di<br />
stare assieme, di relazionare, davanti al cibo e al vino, parte <strong>del</strong>la nostra<br />
vita, <strong>del</strong>la quotidianità e <strong>del</strong>la nostra cultura.<br />
Valori importanti ed insostituibili, tramandati da generazioni, da non<br />
dimenticare.<br />
Paolo Gasparin