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Vite parallele - Mario Moncada di Monforte

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Affrontando i problemi del Me<strong>di</strong>o Oriente, in un interessante articolo<br />

nel primo numero de Il Mondo <strong>di</strong> Pannunzio del 12 marzo 1949, Augusto<br />

Guerriero cita il carteggio fra l’inglese McMahon e gli Arabi e ricorda<br />

come l’ostilità araba sia iniziata con il tra<strong>di</strong>mento degli impegni<br />

assunti dall’Inghilterra fin dal 1914. Per l’in<strong>di</strong>gnazione per il mancato<br />

rispetto <strong>di</strong> questi impegni, il delegato presso gli Arabi, colonnello Lawrence<br />

si <strong>di</strong>mise dall’esercito inglese denunciando la vergogna dell’indecoroso<br />

inganno: la Siria con il Libano fu mantenuta sotto il controllo<br />

coloniale della Francia mentre l’Inghilterra mantenne il controllo sull’Egitto,<br />

l’Arabia, la Palestina e l’Iraq. La frustrazione araba accese i<br />

primi risentimenti verso l’Occidente la cui scorrettezza <strong>di</strong>ventò argomento<br />

d’accanito <strong>di</strong>battito clandestino nelle università arabe e denuncia<br />

palese nelle piazze del Cairo, <strong>di</strong> Damasco, <strong>di</strong> Bagdad: iniziò la repressione<br />

delle potenze coloniali con bombardamenti ed ecci<strong>di</strong>.<br />

Il <strong>di</strong>battito culturale islamico - che molti occidentali nella loro <strong>di</strong>sinformazione<br />

non ritengono neanche pensabile - nei contatti con la<br />

cultura europea aveva colto e assorbito gli aspetti positivi del nazionalismo<br />

che aiutava a superare i limiti del panislamismo e del panarabismo.<br />

Ma la conclusione della guerra aveva determinato una particolare<br />

con<strong>di</strong>zione che non c’era sotto l’impero ottomano e che per i princìpi<br />

dell’Islam era inaccettabile: la subor<strong>di</strong>nazione <strong>di</strong> musulmani agli infedeli.<br />

La reazione antieuropea, che oggi è genericamente confusa sempre<br />

con l’estremismo wahhabita, fu quin<strong>di</strong> fin dall’inizio anche d’ispirazione<br />

religiosa ma solo in quanto determinata da una situazione lesiva<br />

della <strong>di</strong>gnità dell’Islam. Dopo, per superare le inconciliabili e anarchiche<br />

frammentazioni dei popoli arabi in sette, etnie e tribù, il motivo religioso<br />

fu colto e stimolato dagli agitatori politici come elemento coagulante<br />

in funzione degli obiettivi nazionali da raggiungere, favorendo<br />

così la mistificante attribuzione <strong>di</strong> ogni opposizione islamica all’estremismo<br />

wahhabita.<br />

Contemporaneamente era stato ovvio in quelle Università avviare il<br />

recupero anche dei più antichi retaggi culturali che, con riferimento alle<br />

civiltà mesopotamiche e dell’antico Egitto, contribuirono a ricostruire<br />

intero l’orgoglio <strong>di</strong> quei popoli.<br />

L’esplosiva miscela religiosa, storico-culturale e politico-nazionalistica<br />

non poteva non deflagrare.<br />

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