Vite parallele - Mario Moncada di Monforte
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© ARMANDO EDITORE. La fotocopia non autorizzata è reato.<br />
Possiamo e dobbiamo tutti condannare la violenza. Ma, se un popolo<br />
ha rubato la terra ad un altro popolo con azioni terroristiche, non<br />
ha alcuna patente morale per condannare le azioni terroristiche del popolo<br />
derubato che tenta <strong>di</strong> sopravvivere: anche in questo caso, la violenza<br />
<strong>di</strong> risposta, lo jihad come <strong>di</strong>ce il Corano, è la reazione ad un torto<br />
ricevuto.<br />
Incapace <strong>di</strong> risolvere la complessa situazione determinata dalla reciproca<br />
violenza dei contendenti e non volendo prendere iniziative<br />
contro il più feroce terrorismo ebraico, l’Inghilterra affidò il problema<br />
all’ONU che, nel 1947, decise <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre la Palestina attribuendo ad<br />
Israele il 55% del territorio e ai Palestinesi il restante 45%. Nonostante<br />
l’evidente torto agli Arabi (scesi dall’80% al 45%), le bande terroristiche<br />
<strong>di</strong> ebrei - Irgun e banda Stern - iniziarono una serie <strong>di</strong> massacri<br />
<strong>di</strong> palestinesi inermi (a Deir Yassin l’ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 200 palestinesi<br />
suscitò perfino la protesta <strong>di</strong> tutto il mondo ebraico pacifista, che è una<br />
maggioranza vasta ma impotentemente imbelle) per farli fuggire e<br />
aprire la strada ai ‘’coloni’’ (integralisti ebrei fanatici quanto e più dei<br />
peggiori fondamentalisti islamici).<br />
La <strong>di</strong>fesa delle posizioni israeliane fu assunta dagli Stati Uniti e da<br />
buona parte dell’Occidente, memore dei torti fatti agli ebrei dal nazismo<br />
e da secoli <strong>di</strong> assurde persecuzioni promosse dalla Chiesa cattolica e dalle<br />
Confessioni protestanti: fu posto e continua ad essere posto il ‘’veto’’<br />
ad ogni decisione dell’Onu volta a ristabilire la verità dei fatti <strong>di</strong> Palestina<br />
e, soprattutto, volta a fermare lo strapotere militare israeliano che, approfittando<br />
delle azioni terroristiche palestinesi, anch’esse riprovevoli<br />
per le vittime che provocano, sta conducendo un lento genoci<strong>di</strong>o del popolo<br />
palestinese e una lenta erosione dei suoi territori che, depurati delle<br />
‘’colonie’’ e delle vie <strong>di</strong> comunicazione fra le stesse riservate agli<br />
ebrei, sono ridotti a meno del 20% della Palestina originaria.<br />
Lo stato <strong>di</strong> fatto è quello che emerge dalla cartina riportata nella<br />
fig.1 che riproduce anche un Muro che gli Israeliani hanno in costruzione<br />
con l’intento <strong>di</strong> chiudere i palestinesi dentro un ghetto invalicabile.<br />
I ricor<strong>di</strong> storici evocano fatti umanamente indecorosi: il muro <strong>di</strong><br />
Varsavia dentro il quale i nazisti tedeschi avevano chiuso gli ebrei polacchi<br />
e le circoscrizioni dell’apartheid nelle quali i sudafricani “bianchi”<br />
chiudevano le popolazioni africane. La storia si ripete: i perseguitati<br />
hanno subito, hanno imparato e sono <strong>di</strong>ventati aguzzini.<br />
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