07.06.2013 Views

Vite parallele - Mario Moncada di Monforte

Vite parallele - Mario Moncada di Monforte

Vite parallele - Mario Moncada di Monforte

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Una conferma <strong>di</strong> questa situazione può avere chi, con esperienza <strong>di</strong><br />

navigazione Internet, voglia curiosare alla voce Osama bin Laden che<br />

è uno degli attori <strong>di</strong> questo confuso ed incerto momento mon<strong>di</strong>ale.<br />

Troverebbe oltre 450.000 siti nei quali, in tutte le lingue, sono espresse<br />

le più varie opinioni, anche colorite o esasperate, a favore o contro<br />

questo protagonista del nostro tempo.<br />

Certo, considerata la violenza delle iniziative che gli sono attribuite,<br />

non possiamo sorprenderci per quest’ampia <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> opinioni.<br />

Ciò che non può essere con<strong>di</strong>visa è la <strong>di</strong>ffusa, decisa faziosità, a favore<br />

o contro, espressa da molti che <strong>di</strong>mostrano con evidenza o <strong>di</strong> non<br />

conoscere la storia dei tempi trascorsi o <strong>di</strong> non tener in alcun conto la<br />

complessità dell’attuale realtà del mondo.<br />

È evidente, infatti, come i giu<strong>di</strong>zi a favore <strong>di</strong> bin Laden siano suggeriti<br />

spesso dall’o<strong>di</strong>o verso la pre-potenza della civiltà occidentale ed<br />

è evidente anche quanto le condanne morali siano ispirate da interessi<br />

in pericolo o dalla paura <strong>di</strong> un’incontrollabile aggressione integralista<br />

da parte <strong>di</strong> un Islam ritenuto sempre e comunque fanatico.<br />

Accade così che la paura per la <strong>di</strong>ffusa violenza e la condanna morale<br />

degli attentati islamici alla sicurezza occidentale vorrebbero che<br />

fosse ignorata ogni analisi storica: si sostiene che si rischia <strong>di</strong> elaborare<br />

un giustificazionismo che non può essere consentito. È possibile; ma<br />

solo se i fatti sono stravolti al fine <strong>di</strong> sostenere i propri convincimenti<br />

pro o contro: tentare <strong>di</strong> capire non vuol <strong>di</strong>re giustificare. Se non cerchiamo<br />

<strong>di</strong> comprendere le ragioni dell’o<strong>di</strong>o verso l’Occidente non possiamo<br />

sperare che nel mondo si avvii un <strong>di</strong>alogo meno violento.<br />

Il problema non è giustificare o condannare i comportamenti e le<br />

iniziative <strong>di</strong> bin Laden e degli islamici: l’obiettivo deve essere rendersi<br />

conto delle ragioni, fondate o meno, per le quali agiscono.<br />

Ciò, comunque, ponendo una premessa decisa che non consente arbitrarie<br />

interpretazioni <strong>di</strong> questo saggio.<br />

È ferma convinzione <strong>di</strong> chi scrive che la violenza sia sempre da<br />

condannare da qualunque parte provenga e in qualsiasi modo sia<br />

espressa. Analizzare la violenza e i mo<strong>di</strong> nei quali è manifestata non<br />

vuol <strong>di</strong>re con<strong>di</strong>viderla o giustificarla: purtroppo la violenza - fisica o<br />

morale, manifesta o ipocritamente coperta - occupa la parte più grande<br />

della storia degli uomini e non può essere ignorata. La condanna<br />

umana della violenza è assoluta e non consente né una scala dei tempi<br />

8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!