Vite parallele - Mario Moncada di Monforte
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Per la cultura islamica, la democrazia delegata <strong>di</strong> tipo occidentale è<br />
un’ipocrisia che legalizza il prevalere degli interessi delle parti sociali<br />
meglio organizzate per con<strong>di</strong>zionare e sopraffare le altre.<br />
Per il <strong>di</strong>ritto pubblico islamico, i conflitti degli interessi che si scontrano<br />
nella società umana non sono risolvibili in modo equo se non da<br />
un capo carismatico al <strong>di</strong> sopra delle parti che, con il consiglio dei saggi,<br />
abbia la gestione dell’ultima parola su qualsiasi questione: l’equilibrio<br />
del capo è soggetto al giu<strong>di</strong>zio del popolo con le forme della democrazia<br />
<strong>di</strong>retta (plebiscito, referendum, ecc.); il popolo ha anche il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> abbattere l’eventuale tiranno <strong>di</strong>spotico.<br />
Certamente è vero che l’effettiva equità della gestione del potere in<br />
un paese musulmano è affidata all’equilibrio del capo, all’armonia dei<br />
rapporti fra il capo e il suo popolo e alla capacità o meno del popolo <strong>di</strong><br />
sostituire quel capo che si comportasse in modo tirannico. In molti casi<br />
è stato <strong>di</strong>mostrato quanto sia <strong>di</strong>fficile.<br />
Ma in quale misura, nelle democrazie delegate occidentali, la manipolazione<br />
del consenso, anche in forza del potere con<strong>di</strong>zionante dei<br />
mezzi d’informazione, lede la consapevolezza delle scelte elettorali? E<br />
quanto il potere finanziario, senza alcuna possibilità <strong>di</strong> controllo, con<strong>di</strong>ziona<br />
anche con meto<strong>di</strong> al limite del co<strong>di</strong>ce penale la gestione del potere<br />
politico e l’equilibrio delle consultazioni elettorali?<br />
Al <strong>di</strong>battito su questi argomenti partecipa l’egiziano Naguib<br />
Mahfouz, premio Nobel per la letteratura 1988, che è uno dei tanti stu<strong>di</strong>osi<br />
musulmani che contrastano il fondamentalismo con la forza della<br />
cultura e della pazienza. «Dubito che il fondamentalismo sia una<br />
forza autenticamente rivoluzionaria. La pace sociale è una conquista <strong>di</strong><br />
lungo respiro... Una vera democrazia convive benissimo con l’Islam<br />
che non è in contrad<strong>di</strong>zione con razionalismo e laicismo... La libertà<br />
d’interpretazione del Corano è intrinseca al testo che è rivolto, piaccia<br />
o no ai fondamentalisti, alla comprensione <strong>di</strong> tutti gli uomini per metterli<br />
in grado <strong>di</strong> trovare da soli la giusta via fra il bene e il male…» afferma<br />
nei suoi lavori e, con impegno, cerca <strong>di</strong> sostenere questa posizione<br />
nei <strong>di</strong>battiti ai quali partecipa.<br />
Dai molteplici aspetti <strong>di</strong> questa cultura politica ha tratto la sua formazione<br />
Osama bin Laden prima <strong>di</strong> scoprire, nel 1979, quella che ha<br />
ritenuto essere la sua missione.<br />
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