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Vite parallele - Mario Moncada di Monforte

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«Nel 1881, alla vigilia dell’immigrazione ebraico-sionista, la popolazione<br />

palestinese era <strong>di</strong> circa 457.000 persone: 400.000 arabi musulmani,<br />

13.000-20.000 ebrei e 42.000 cristiani (in gran parte greco-ortodossi).<br />

Qualche altro migliaio <strong>di</strong> ebrei risiedeva stabilmente in Palestina<br />

senza possedere la citta<strong>di</strong>nanza ottomana» si legge nella storia moderna<br />

<strong>di</strong> questa terra scritta dallo storico ebreo Benny Morris (Vittime,<br />

BUR) con apprezzabile equilibrio ed utilizzata per scrivere queste note.<br />

Ad essa è rimandato chi voglia conoscere nei particolari le vicende<br />

e i contrasti fra ebrei e palestinesi che hanno portato all’attuale drammatica<br />

situazione.<br />

È stato citato uno storico ebreo accre<strong>di</strong>tato per evitare che i rabbini<br />

più scorretti lancino subito l’accusa calunniosa <strong>di</strong> antisemitismo come<br />

fanno sempre quando è data una notizia <strong>di</strong> qualsiasi tipo che non ritengono<br />

nell’interesse del “popolo ebraico”. Nel capitolo finale <strong>di</strong> questo<br />

saggio saranno esaminati i limiti e la fondatezza <strong>di</strong> questa espressione;<br />

qui interessa aver stabilito il punto <strong>di</strong> partenza demografico in<br />

quella terra all’inizio dell’incontro-scontro fra arabi ed ebrei.<br />

Nel 1896, Theodor Herzl pubblicava Lo Stato ebraico e nel 1897<br />

fondava l’Organizzazione sionistica mon<strong>di</strong>ale: furono i punti <strong>di</strong> partenza<br />

<strong>di</strong> un’intensa attività anche <strong>di</strong>plomatica per fondare uno Stato<br />

ebraico. Il luogo da scegliere inizialmente fu incerto e si riteneva possibile<br />

fondare il nuovo Stato nelle gran<strong>di</strong> praterie fertili ma non popolate<br />

dell’Argentina. Pian piano si fece strada e prevalse l’idea <strong>di</strong> un ritorno<br />

in Palestina. “Una terra senza popolo per un popolo senza terra”<br />

fu lo slogan che accompagnò la sollecitazione del ritorno degli<br />

ebrei, <strong>di</strong>mostrando fin dall’inizio non solo quanto fosse sottovalutato<br />

il <strong>di</strong>ritto degli arabi che occupavano quella terra da mille e trecento anni<br />

ma anche come volutamente non fosse presa in attenta valutazione<br />

la consistenza numerica del popolo già presente nel territorio.<br />

Il 26 aprile 1916 Francia e Inghilterra si accordano segretamente<br />

per <strong>di</strong>vidersi il controllo dell’impero ottomano contro il quale era in<br />

corso la Grande Guerra: il controllo della Palestina dovrà andare all’Inghilterra.<br />

Il 2 novembre 1917 il ministro degli esteri inglese<br />

Balfour, ignorando ogni rispetto degli arabi, <strong>di</strong>chiara la volontà <strong>di</strong> “favorire<br />

l’instaurazione in Palestina <strong>di</strong> un focolare nazionale per il popolo<br />

ebraico”. È l’inizio <strong>di</strong> un sempre più massiccio trasferimento verso<br />

quella terra <strong>di</strong> ebrei che, con il sostegno dei gran<strong>di</strong> mezzi finanzia-<br />

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