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scende la notte – Lisa Jane Smith - Liberi di Leggere

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Proprio mentre qualcosa risuonava nelle orecchie <strong>di</strong> Elena, <strong>di</strong>cendole <strong>di</strong><br />

prestare ascolto a quelle ultime parole, per fare un collegamento... il dolore<br />

colpì.<br />

Cadde in ginocchio per <strong>la</strong> sofferenza. Ma non solo: cercava <strong>di</strong> raggomito<strong>la</strong>rsi su<br />

se stessa per sopportare l'agonia. Ogni pensiero razionale le fu spazzato via<br />

dal<strong>la</strong> mente. Percepiva Matt accanto a lei; il ragazzo cercava <strong>di</strong> sorregger<strong>la</strong>, ma<br />

lei non era in grado <strong>di</strong> comunicare come non lo era <strong>di</strong> vo<strong>la</strong>re. Tremando, cadde<br />

su un fianco, come se stesse avendo un attacco <strong>di</strong> convulsioni. Il suo intero<br />

universo era fatto <strong>di</strong> dolore e u<strong>di</strong>va le voci come se provenissero da molto<br />

lontano.<br />

«Basta!», ur<strong>la</strong>va affannoso Matt. «Smetti<strong>la</strong>! Sei pazzo? E' Elena, per l'amore <strong>di</strong><br />

Dio! Hai intenzione <strong>di</strong> uccider<strong>la</strong>?».<br />

Il non-Damon lo avvertì gentilmente: «Io non lo farei <strong>di</strong> nuovo». Ma l'unico suono<br />

che Matt emise fu un urlo <strong>di</strong> rabbia primor<strong>di</strong>ale.<br />

«Caroline!». Bonnie era in preda all'ira, camminando su e giù nel<strong>la</strong> stanza <strong>di</strong><br />

Stefan mentre Mere<strong>di</strong>th era impegnata al computer. «Come osa?»<br />

«Non osa attaccare <strong>di</strong>rettamente Stefan o Elena... c'è il giuramento», <strong>di</strong>sse<br />

Mere<strong>di</strong>th, «perciò ha escogitato questo per colpire tutti noi».<br />

«Ma Matt...».<br />

«Oh, Matt era a portata <strong>di</strong> mano», <strong>di</strong>sse, torva, Mere<strong>di</strong>th. «E sfortunatamente<br />

c'è il problema delle prove fisiche su entrambi».<br />

«Cosa vuoi <strong>di</strong>re? Matt non...».<br />

«I graffi, mia cara», si intromise <strong>la</strong> signora Flowers, con un'espressione triste.<br />

«Di quel vostro insetto dai denti affi<strong>la</strong>ti. Il catap<strong>la</strong>sma che vi ho applicato li ha<br />

guariti e adesso sembreranno<br />

graffi fatti dalle unghie <strong>di</strong> una ragazza. E il segno che ha sul collo...», <strong>la</strong> signora<br />

Flowers tossì delicatamente, «sembra quello che ai miei tempi veniva detto<br />

"morso d'amore". Forse il segno che un convegno amoroso è finito con <strong>la</strong><br />

forza... Non che il tuo amico farebbe mai una cosa del genere».<br />

«E ricor<strong>di</strong> che aspetto aveva Caroline quando l'abbiamo vista, Bonnie?», <strong>di</strong>sse<br />

asciutta Mere<strong>di</strong>th. «Non il modo in cui strisciava, scommetto qualsiasi cosa che<br />

adesso cammina più che bene. Intendo <strong>la</strong> sua faccia. Le stava venendo un<br />

occhio nero e una guancia gonfia. Perfetto con <strong>la</strong> sequenza dei tempi».<br />

Bonnie si sentì come se tutti gli altri fossero avanti a lei <strong>di</strong> due passi. «Quale<br />

sequenza dei tempi?»<br />

«La <strong>notte</strong> in cui l'insetto ha attaccato Matt. E' stato <strong>la</strong> mattina successiva che lo<br />

sceriffo ha chiamato e ha par<strong>la</strong>to con lui. Matt ha ammesso che sua madre non<br />

l'aveva visto per tutta <strong>la</strong> <strong>notte</strong>, e il tizio del<strong>la</strong> Vigi<strong>la</strong>nza <strong>di</strong> Quartiere ha visto Matt<br />

guidare fino a casa sua e, praticamente, svenire».<br />

«Ma è stato per il veleno dell'insetto. Aveva appena lottato con<br />

il ma<strong>la</strong>ch!».

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