scende la notte – Lisa Jane Smith - Liberi di Leggere
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«Non devi», anche se si trattava <strong>di</strong> salvarsi <strong>la</strong> vita, non riuscì a trattenere un<br />
tremito nel<strong>la</strong> propria voce, «portarmi in qualche posto speciale per prendere il<br />
mio sangue. E Matt non lo saprà. E' svenuto».<br />
Per un lungo momento ci fu silenzio nel<strong>la</strong> radura. Silenzio totale. Gli uccelli<br />
notturni e i grilli smisero <strong>di</strong> suonare <strong>la</strong> propria musica. A un tratto Elena si sentì<br />
come su un ottovo<strong>la</strong>nte in caduta libera, con lo stomaco in subbuglio. Poi<br />
Damon lo espresse a parole.<br />
«Voglio te. Esclusivamente».<br />
Elena si fece forza, cercando <strong>di</strong> mantenere <strong>la</strong> mente lucida nonostante <strong>la</strong> nebbia<br />
che sembrava invader<strong>la</strong>.<br />
«Sai che questo non è possibile».<br />
«So che per Stefan era possibile. Quando eri con lui, sembrava che tu non<br />
pensassi ad altro se non a lui. Non riuscivi a vedere, a sentire, a provare<br />
nient'altro che lui».<br />
La pelle d'oca ricoprì l'intero corpo <strong>di</strong> Elena. Par<strong>la</strong>ndo con caute<strong>la</strong>, nonostante <strong>la</strong><br />
go<strong>la</strong> chiusa, <strong>di</strong>sse: «Damon, hai fatto qualcosa a Stefan?»<br />
«Suvvia, perché dovrei voler fare una cosa del genere?».<br />
Con voce molto bassa, Elena <strong>di</strong>sse: «Sappiamo entrambi perché».<br />
«Inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re», Damon cominciò a par<strong>la</strong>re con in<strong>di</strong>fferenza, ma <strong>la</strong> sua voce<br />
<strong>di</strong>venne più intensa quando <strong>la</strong> afferrò per le spalle, «perché così non vedresti<br />
che me, non sentiresti che me, non penseresti che a me?».<br />
Sempre con calma, sempre control<strong>la</strong>ndo il proprio terrore, Elena <strong>di</strong>sse: «Togliti<br />
gli occhiali, Damon».<br />
Damon guardò in su come per accertarsi che nessun ultimo raggio <strong>di</strong> tramonto<br />
potesse penetrare il mondo grigio-verde che li circondava. Poi, con una mano, si<br />
tolse gli occhiali da sole.<br />
Elena si ritrovò a guardare in occhi così neri che sembrava non esserci alcuna<br />
<strong>di</strong>fferenza tra l'iride e <strong>la</strong> pupil<strong>la</strong>. Poi... accese un<br />
interruttore nel suo cervello e fece in modo che tutti i suoi sensi fossero<br />
concentrati sul volto <strong>di</strong> Damon, <strong>la</strong> sua espressione, il Potere che circo<strong>la</strong>va in lui.<br />
I suoi occhi erano ancora neri come le profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> una caverna inesplorata.<br />
Nessuna traccia <strong>di</strong> rosso. Ma questa volta lui aveva avuto tempo, il tempo <strong>di</strong><br />
prepararsi per lei.<br />
Credo a quello che ho visto prima, pensò Elena. Con i miei occhi.<br />
«Damon, farò qualunque cosa, qualunque cosa tu voglia. Ma devi <strong>di</strong>rmelo. Hai<br />
fatto qualcosa a Stefan?»<br />
«Stefan era ancora pieno del tuo sangue quando ti ha <strong>la</strong>sciata», le ricordò lui, e<br />
prima che lei potesse par<strong>la</strong>re per negarlo, «e per rispondere con precisione al<strong>la</strong><br />
tua domanda, non so dove si trovi. Su questo, hai <strong>la</strong> mia paro<strong>la</strong>. Ma in ogni<br />
caso, è vero quello che stavi pensando prima», aggiunse, mentre Elena cercava<br />
<strong>di</strong> allontanarsi, per liberarsi dal<strong>la</strong> stretta con cui le teneva ferme le braccia. «Io