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scende la notte – Lisa Jane Smith - Liberi di Leggere

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Era quasi buio pesto ed erano ancora in quel<strong>la</strong> radura che in realtà era una<br />

bestia.<br />

Quel luogo... era corrotto. Elena aveva paura <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> radura come mai ne<br />

aveva avuta <strong>di</strong> una persona o <strong>di</strong> una creatura. Risuonava <strong>di</strong> malignità, e non<br />

poteva tapparsi le orecchie per non sentire.<br />

Doveva continuare a ragionare, e a ragionare bene, pensò.<br />

Era terribilmente spaventata per Matt; aveva paura che Damon gli avesse preso<br />

troppo sangue o avesse esagerato con il suo giocattolo, rompendolo.<br />

E poi temeva quel Damon. Era anche preoccupata dell'influenza che quel posto<br />

poteva aver avuto sul vero Damon. Gli alberi attorno a loro non avrebbero<br />

dovuto avere alcun effetto sui vampiri, a parte ferirli. Il Damon reale, all'interno<br />

del<strong>la</strong> creatura che lo aveva posseduto, era ferito? Se avesse potuto capire<br />

qualcosa <strong>di</strong> ciò che stava succedendo, sarebbe stato in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere<br />

quel<strong>la</strong> ferita dal risentimento e dal<strong>la</strong> rabbia che provava per Stefan?<br />

Elena non lo sapeva. Sapeva però che c'era stato uno sguardo terribile negli<br />

occhi <strong>di</strong> Damon quando Stefan lo aveva cacciato dal<strong>la</strong> pensione. E sapeva che<br />

nel<strong>la</strong> foresta esistevano creature, i ma<strong>la</strong>ch, in grado <strong>di</strong> influenzare <strong>la</strong> mente <strong>di</strong><br />

una persona. Aveva paura, una profonda paura, che il ma<strong>la</strong>ch ora stesse<br />

usando Damon, facendo <strong>di</strong>ventare più foschi i suoi desideri più oscuri e che lo<br />

avesse trasformato in una creatura orribile, come non era mai stato neanche nei<br />

momenti peggiori.<br />

Ma poteva esserne certa? Come poteva sapere se <strong>di</strong>etro al ma<strong>la</strong>-ch c'era o<br />

meno qualcosa che lo manovrava? L'animo le <strong>di</strong>ceva che poteva essere così,<br />

che Damon poteva essere completamente ignaro <strong>di</strong> quello che il suo corpo<br />

faceva, ma poteva anche trattarsi <strong>di</strong> un pio desiderio.<br />

Di certo, tutto quello che riusciva a percepire attorno a sé erano piccole creature<br />

maligne. Le sentiva circondare <strong>la</strong> radura, strani esseri simili a insetti, come<br />

quello che aveva attaccato Matt. Erano in preda all'eccitazione, facevano<br />

turbinare i loro tentacoli con un rumore simile a quello <strong>di</strong> un elicottero ronzante.<br />

Damon era sotto <strong>la</strong> loro influenza? Sicuramente non aveva mai fatto del male a<br />

nessuno degli altri umani che Elena conosceva, non nel modo in cui l'aveva<br />

fatto quel giorno. Doveva riuscire a portar via da quel posto tutti loro. Era un<br />

luogo ma<strong>la</strong>to, contaminato. Di nuovo desiderò fortemente Stefan, che avrebbe<br />

saputo cosa fare in quel<strong>la</strong> situazione.<br />

Si girò, lentamente, per guardare Damon.<br />

«Posso chiamare qualcuno che venga ad aiutare Matt? Ho paura a <strong>la</strong>sciarlo qui;<br />

ho paura che lo prendano». Ecco come fargli sapere che lei era consapevole<br />

che quelle creature si nascondevano tra l'erba trinità e i rododendri e i cespugli<br />

<strong>di</strong> agrifoglio montano, tutto attorno.<br />

Damon esitò; sembrò pensarci su. Poi scosse <strong>la</strong> testa.

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