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Volume IV - Grand Tour — Grand Tour

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[monogramma]. Servì Giulio Romano di molti intagli, per i quali ebbe molti travagli, meritati<br />

però d’ambidue per i soggetti troppo osceni e scandalosi. Intanto l’anno 1527, succedendo il<br />

Sacco di Roma, e rimasto spogliato e mendico, ritornò a Bologna dove poco dopo morì, non<br />

mancando opinione che fosse ucciso per aver replicato il rame della Strage degli innocenti, il<br />

quale aveva promesso a un cavaliere romano di non ritagliarlo. Ebbe una moglie che intagliò<br />

anch’essa. Ne parlano il Vasari nella parte III, a 294, nella sua Vita. Il Malvasia, parte II, a 63. Il<br />

Baldinucci, a 20, nelle Vite degl’ intagliatori. Sandrart, parte II, libro II, capitolo XXIII, a 193, 194 e<br />

195. Lomazzo, libro VI, a 415. Monsù de Piles nel Compendio delle vite dei pittori, edizione II, a 76.<br />

Masini, a 134. Giovanni de Bombourg de Lione nel suo libro intitolato Ricerca curiosa della vita di<br />

Raffaello ecc., nella Vita di esso, a 22, 48, e da 49 sino a 58, dà una nota delle stampe intagliate da<br />

lui Giampiero Zannotti, nella sua Istoria dell’Accademia Clementina, libro I, capitolo <strong>IV</strong>, a 21.<br />

Filibien, libro I, a 207 nella Vita di Raffaello e libro II, a 100 nella sua Vita. Florent Le Comte nel<br />

suo libro intitolato Gabinetto di quadri, statue e stampe ecc., libro I, a 98 e nell’Idea di una bella<br />

biblioteca di stampe ecc., libro I, a 188.<br />

Ora qui mi sia permesso che per comodo maggiore dei dilettanti e, perché non abbiano la pena<br />

di ricercare in diversi libri le stampe di Marc’Antonio, io riporto in questo luogo tutte quelle che<br />

si trovano registrate, prima dal Malvasia, quindi dal Vasari e poi da altri, servendomi per misura<br />

dell’oncia, del piede bolognese. Cominciando pertanto dal Malvasia, egli pone in primo luogo lo<br />

Stregozio, detto comunemente di Raffaello, benché dal Lomazzo sia tenuto per di Michelagnolo.<br />

Once 20, once 9 e mezzo gagliarde per traverso.<br />

La S. Caterina di Giulio Romano. Once 18, once 14 per diritto.<br />

L’erudito baccanale cavato da un bassorilievo, ove sileno di maestosa veste coperto vien<br />

sostenuto da due satiri con due termini in ogni canto, presso i quali satirette, sotto il piè d’uno<br />

delle quali sta scritto, Romae ad S. Marcum poi M. A. F. once 16 e mezzo once 4 e mezzo gagliarde<br />

per traverso.<br />

L’eruditissima carta detto il Trionfo o il Pilo di Marco Aurelio, ove egli nudo in piedi, su scudi ed<br />

armi che preme col piede, si vede soggetti li troppo piccoli nemici vinti e incatenati attorno, fra<br />

molti soldati di sì diverse armature e Giachi di maglia vestiti con la corona di lauro della Fama<br />

preparatagli. Once 16, once 11 per traverso.<br />

L’altra carta famosa degli Innocenti, in tutto come la pittura, fuori che il solo aggiunto della felce<br />

da un canto, come detto di sopra. Once 13 e mezzo. Once 9 scarse per traverso.<br />

Un altro erudito bassorilievo, ove dalla Fama vien coronato l’imperatore da una parte, mentre<br />

dall’altra si combatte e si atterrano i nemici. Once 13. once 9 scarse per traverso.<br />

Alessandro Magno, che alla presenza dei dotti da una parte e soldati dall’altra fa riporre nel ricco<br />

scrigno di Dario la Iliade di Omero. Once 13 scarse. Once 9 gagliarde per traverso.<br />

La Beata Vergine in abiti vedovili, in piedi, sopra il morto figlio stesole avanti e che aperte le<br />

braccia e alzati gli occhi al cielo gli piange sopra. Once 10. Once 7 per diritto.<br />

[p. 1788.1 – <strong>IV</strong> – C_004R] Tre di quei peducci o pennelli che siansi nella volta della loggia da<br />

Eligi, cioè Giove, che bacia amore e le tre Dee nude, fralle quali quella in ischiena che sola<br />

pins’egli Raffaello. Once 10 scarse. Once 6 e mezzo.<br />

L’altre tre dee vestite ma in forma quadra e perciò. Once 6 gagliarde. Once 6 per diritto.<br />

Li pescatori da Raffaello, credo mezzo foglio e più, per traverso con la sua solita marca.<br />

Un giovane di squisite proporzioni, bell’aria e tenerissimo, con un po’ di panno sull’antico che lo<br />

va ricoprendo dal mezzo in giù, che con la sinistra, paion ceppi di legno entro un nicchio, dietro<br />

il quale vedesi una ferriata come di prigione, con la sua marca. Solita in iscorto, entro il piede di<br />

detta colonnella. Once 10 scarse. Once 4 e mezzo per diritto.<br />

Marte nudo a sedere, presso l’armi sue, ponendo una mano s’una spalla a Venere, nuda in piedi,<br />

a cui amore pone nelle mani una longa facella ardente, in paese. M. A. F. che par piuttosto<br />

pensiero del Mantegna. Once 9 e mezzo. Once 6 e mezzo per diritto.<br />

Due non so se sibille, l’una delle quali scrive sopra una tabella posata sul ginocchio, in profilo<br />

alzato; il piè s’una base, l’altra mirabilmente sfiancheggiando sostiene un libro e mira nel zodiaco,<br />

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