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denza o negligenza.<br />
Nell'ambito della diagnostica d'immagine ove si colloca la dermatoscopia in<br />
epiluminescenza, la obbligazione dei mezzi può essere riferita:<br />
1- alla tecnologia utilizzata;<br />
O 2- alla esperienza maturata dal singolo specialista;<br />
O 3- al rispetto dei criteri diagnostici.<br />
E' necessario che questi principi di fondo, quando ci si appresta ad iniziare una<br />
tale attività, siano rispettati con rigore. Circa la tecnologia è indispensabile l'uso<br />
di strumentazione e di procedure di osservazione di comprovata validità: un esame<br />
dermatoscopico può essere effettuato con mezzi semplici e maneggevoli quali<br />
un microscopio con visione bidimensionale o con mezzi ottici più sofisticati, quali<br />
uno stereo microscopio o un dermatoscopio a fibre ottiche.<br />
Si potrebbe in sostanza parlare di una ripartizione in livelli delle strutture<br />
diagnostiche a seconda della tecnologia adottata sicché se talora la interpretazione<br />
di una lesione può risultare agevole anche con mezzi ottici semplici -che potrebbero<br />
definirsi di primo livello- in altri casi essa può richiedere l'impiego di<br />
mezzi più sofisticati -che potrebbero definirsi di secondo livello. L'impiego di<br />
metodiche fibroscopiche, consentendo l'automatica registrazione dell' immagine,<br />
permette anche un' analisi comparativa con successive osservazioni, fatto che ha<br />
indubbio valore clinico(4) ma non minore valore medico-legale, potendo fornire<br />
la registrazione automatica elementi di prova di fronte di contestazioni della<br />
diagnosi posta in una delle diverse osservazioni.<br />
E' evidente che nella correttezza della diagnosi e dunque nel raggiungimento del<br />
cosiddetto "risultato", una variabile fondamentale è rappresentata dalla elaborazione<br />
soggettiva della osservazione. E' in gioco insomma la cultura e la esperienza<br />
maturata nello specifico settore dal singolo dermatologo. Credo si possa tranquillamente<br />
affermare che tanto più ampia è la casistica esaminata, tanto più affinate<br />
saranno le capacità diagnostiche a parità di mezzi adottati, specie per i casi<br />
meno tipici. Ho tuttavia già sottolineato che neppure il più esperto specialista e la<br />
migliore tecnologia consentono di garantire il 100% del successo diagnostico<br />
poiché tutte le attività umane -non solo mediche- sono gravate da una percentuale<br />
inevitabile di errore indipendente dall'impegno e dalla competenza.<br />
Si è in questi casi di fronte a "disavventure terapeutiche" non imputabili a<br />
incongruità di comportamento ma per le quali, assai spesso almeno in una fase<br />
iniziale, è posta l'ipotesi di errore colposo. E' evidente allora la nece sità che la<br />
diagno tica dermatoscopica sia fondata sull' applicazione di precisi parametri valutativi<br />
delle singole lesioni ed è fondamentale, sul piano medico-legale, a fronte<br />
di un eventuale contenzioso, che tali parametri siano condivisi e validati dalla<br />
società scientifica, che siano definite, in sostanza, vere e proprie linee guida che<br />
garantiscano il paziente della oggettività della diagnosi ed il medico da una<br />
constestazione di colpa.<br />
In campo dermatoscopico, più che in altri, molto si è già fatto in tal senso se, già<br />
alla fine del secolo scorso fu delineata la terminologia e morfologia dei caratteri<br />
diagno tici basilari (5). E' ovvio che nel corso degli anni nuovi elementi vengano<br />
aggiunti da specialisti e cultori della disciplina in un processo di naturale evoluzione<br />
della conoscenza (6,7) e che tali mutamenti possano interferire con la<br />
sistemizzazione del metodo diagnostico aprendo anche la strada ad incertezze<br />
definitorie talora foriere di contestazione. L'auspicio che deve essere fatto è dunque<br />
di incentivare il più possibile l'attività di gruppi di studio che possano periodicamente<br />
validare la criteriologia diagnostica evitando così, sempre nel caso di<br />
contenzio o , che vengano formulati -spesso da non addetti ai lavori- pareri<br />
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I<br />
o_AGGIORNAMENTI<br />
Ol.CASI CLINICI