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Scarica il pdf - La Riviera

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tributi sono arrivati dall'Università<br />

Mediterranea di Reggio Calbria -<br />

Facoltà di Architettura, da Giovanni<br />

Scarfò e la Cineteca della Calabria, da<br />

L<strong>il</strong>iana Ielasi che ha elaborato una<br />

esaustiva mostra didattica con “<strong>La</strong> carta<br />

dell'acqua” e dagli alunni della scuola<br />

elementare “ Maresca” di Locri. Senza<br />

dimenticare <strong>il</strong> contributo di Pietro Naso<br />

che, oltre a partecipare con la sua<br />

installazione tratta dalla campagna<br />

“H2O”, si è occupato dell'intero progetto<br />

grafico di AcquArte.<br />

Alla vernice pomeridiana incentrata<br />

più sulle arti visive e che ha visto una<br />

straordinaria presenza di pubblico e di<br />

addetti ai lavori provenienti da tutta la<br />

regione, è seguito l'evento serale: molti<br />

artisti si sono alternati sul palco dell'auditorium<br />

dalle 21.00 in poi, dando vita<br />

ad una sessione musicale e letteraria.<br />

<strong>La</strong> serata è stata introdotta dalla giornalista<br />

Maria Teresa D'Agostino che ha<br />

sottolineato la r<strong>il</strong>evanza del contributo<br />

di ogni singolo artista partecipante,<br />

paragonandoli alle “gocce” che possono<br />

dare vita ad un nuovo movimento culturale.<br />

Subito dopo, la dottoressa L<strong>il</strong>iana<br />

Ielasi ha letto l'appello di padre Alex<br />

Zanotelli , rivolto alle comunità cristiane<br />

affinché dismettano <strong>il</strong> loro atteggiamento<br />

accondiscendete: “L'Onu afferma<br />

che presto tre m<strong>il</strong>iardi di esseri<br />

umani non avranno accesso all'acqua<br />

potab<strong>il</strong>e. E' un problema etico e morale<br />

di dimensioni planetarie. Di fatto per<br />

noi cristiani l'acqua è sacra. Senza<br />

acqua gli esseri umani non possono<br />

vivere. E allora come mai le comunità<br />

cristiane non hanno protestato quando<br />

Margherita Catanzariti<br />

<strong>La</strong> bellezza della natura che muore<br />

<strong>il</strong> nostro Parlamento ha votato, primo in<br />

Europa, nel 2009 la legge Ronchi che<br />

dichiara l'acqua un bene di r<strong>il</strong>evanza<br />

economica?”.<br />

Gli artisti ad esibirsi sul palco sono stati<br />

la pianista Melania Nucara e <strong>il</strong> flautista<br />

Carmine Guida, che hanno incantato la<br />

platea con la loro performance, lo scrittore<br />

Pietro Alvaro con <strong>il</strong> reading di un<br />

testo fiabesco; L'ottimo chitarrista<br />

Francesco Speziale dei Koralira, la cantante<br />

Nadia Macagnino con la sua<br />

splendida voce, Francesco D'Aquino e<br />

Enzo Marzano con i loro recital. E poi<br />

ancora, per la sessione musicale, gli<br />

amatissimi Quartaumentata e <strong>il</strong> loro<br />

Marò D’Agostino,<br />

architetto artista<br />

organizzatrice<br />

di eventi culturali<br />

e curatrice di<br />

“AcquaArte”<br />

in Calabria<br />

Quando Marò D'Agostino mi ha invitata a partecipare<br />

ad AcquArte ho risposto subito di si. Non solo perché<br />

non è mai abbastanza sottolineare <strong>il</strong> valore inestimab<strong>il</strong>e<br />

di un bene universale come quello dell'acqua, ma<br />

anche perché mi piaceva l'idea che ognuno di noi potesse<br />

farlo attraverso la propria inclinazione o, se volete,<br />

talento artistico. Ho partecipato scrivendo “L'ultima<br />

Naiade”, un piccolo racconto ispirato alla mitologia<br />

greca che celebra la bellezza della natura che muore. O<br />

meglio, che noi stiamo uccidendo. E ho pensato di personificare<br />

tale bellezza in una donna meravigliosa, una<br />

delle Ninfe dell'acqua. Una di quelle creature nate dalla<br />

cultura di un popolo leggendario, che ci ha preceduto<br />

nella storia e che sicuramente ha avuto più rispetto di<br />

noi nei confronti della natura che ci circonda. Rispetto<br />

che purtroppo oggi, dalle piccole alle grandi cose, noi<br />

non sappiamo più cosa sia. E' stato per me un onore<br />

partecipare a questo evento, perché mi ha dato la possib<strong>il</strong>ità<br />

di stare a contatto con delle persone eccezionali.<br />

Come Marò, la cui sensib<strong>il</strong>ità umana ed artistica e <strong>il</strong><br />

cui impegno e spirito di iniziativa sono una grande<br />

risorsa per tutti quelli che amano questo lavoro.<br />

vento del sud. <strong>La</strong> rivelazione Scialaruga<br />

di Fabio Macagnino e Vincenzo Oppedisano<br />

, che hanno presentato in anteprima<br />

alcuni brani tratti dall'omonimo<br />

album. Il maestro Peppe Platani che ha<br />

accompagnato la sempre incantevole<br />

Manuela Cricelli. L'energia di Francesca<br />

Salerno e Luigi Morello. L'eccellente<br />

esibizione jazz del pianista Vito<br />

Romeo. E ancora, le intense performance<br />

teatrali del regista attore Alberto<br />

Gatto, che ha anche contribuito al<br />

reading di un racconto di Margherita<br />

Catanzariti. Infine, la magia delle parole<br />

del cantastorie per eccellenza Nino<br />

Racco e quelle della creatrice dell'e-<br />

vento Marò D'Agostino, che ha letto un<br />

brano tratto da “Fata Morgana- la città<br />

riflessa” dello scrittore artista Marcello<br />

Sestito. Ha chiuso lo spettacolo una<br />

dolcissima Carla Likano con la leggenda<br />

della dea azteca dell'acqua. Nonostante<br />

qualche difficoltà tecnica, lo<br />

spettacolo è più che riuscito e nell'auditorium<br />

del palazzo della Cultura di<br />

Locri si é potuti assistere ad una serata<br />

speciale, animata dall'entusiasmo dei<br />

nostri artisti che hanno unito i loro<br />

talenti per creare un movimento comune.<br />

Del resto, come si sa, anche la più<br />

grande cascata è fatta di tante, piccole<br />

gocce.<br />

«Quando l’arte può dare fastidio»<br />

“Ho voluto fortemente che questa manifestazione si potesse svolgere, dopo Roma, anche<br />

in Calabria. E l’ho portata a <strong>La</strong>mezia e Locri. Lo ho fatto perché le tematiche relative al<br />

problema posto dalla privatizzazione dell’acqua devono essere diffuse. Il nostro territorio<br />

va smosso dal punto di vista della sensib<strong>il</strong>izzazione civica e sociale e ho provato a farlo<br />

attraverso le mie metodologie. L’arte, in questo senso, può fungere da spinta. Può educare<br />

pubblico ad essere non solo spettatore ma anche partecipe del movimento, del fermento<br />

culturale. Ma l’arte nel nostro territorio può anche dare fastidio, tende ad essere considerata<br />

un vezzo. Sarà per questo forse che in questa occasione ho incontrato non poche difficoltà<br />

tecniche, organizzative e anche di comunicazione mediatica che, in alcuni casi, è<br />

arrivata distorta e decisamente ridotta. Cosi come mi è venuto a mancare inspiegab<strong>il</strong>mente l’appoggio<br />

di alcuni partners abituali. Ma sono stati compensati dalla passione, l’energia generosa e <strong>il</strong> talento<br />

di altrettanti amici artisti, alcuni di levatura nazionale e non solo, venuti per lo più da lontano e che<br />

hanno fatto si che al Palazzo in questi giorni si respirasse un aria nuova: era vivo, abitato dalla gente.<br />

Per giorni è stato luogo di scambio, di incontro e di crescita. Ed è così che dovrebbe sempre essere.<br />

E’ questo <strong>il</strong> senso di quello che faccio e che continuerò sempre a fare. Ostinatamente.”<br />

Diego Cataldo<br />

Elemento vitale contro l’insensib<strong>il</strong>ità<br />

L'Acqua, un tema profondo e un elemento vitale. All'invito<br />

della cara Marò D'Agostino ho risposto si, pensando<br />

allo scorrere del colore come fosse un ruscello aperto in<br />

una “fontana del sapere” dove a nessuno è proibito<br />

bagnarsi. Sembra di essere avvolto dal magico gioco delle<br />

trasparenze dell'acqua, dall'azzurro cielo che riflette nel<br />

mare e come disse la cara Marò sulla mia opera “l'acqua<br />

del mare che diventa acqua del cielo”. <strong>La</strong> sensazione più<br />

viva di questa bellissima mostra è di aver potuto trasmettere<br />

la mia poetica pittorica, ispirata alla natura e ai suoi<br />

elementi, rendere così vicino questo mondo acqua alle<br />

nostre esperienze, attraverso dipinti che raffigurano le<br />

“nostre acque”, <strong>il</strong> nostro meraviglioso mare e le nostre fiumare.<br />

L'unica no fly zone che conosco è quella dell'insensib<strong>il</strong>ità,<br />

della stoltezza umana che non considera questo<br />

elemento un bene eccezionale. Dopo questa mostra, ho<br />

imparato a essere ancora più forte e più vivo attraverso l'elemento<br />

Acqua. E ringrazio Marò, punto di riferimento<br />

culturale per tutti noi, esempio da seguire <strong>il</strong> suo, per riscoprire<br />

sensazioni profonde nelle cose più nascoste, alle<br />

quali abbiamo dimenticato di dare attenzione e con le<br />

quali potremmo scoprire una Calabria migliore.

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