Scarica il pdf - La Riviera
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L'ospedale di Siderno potrebbe accogliere i profughi<br />
Non accenna a fermarsi l' ondata di sbarchi dei profughi, per lo più provenienti dalla Libia, nel nostro territorio. E vista anche<br />
l'acclarata disponib<strong>il</strong>ità offerta dai sindaci della locride alla loro accoglienza, la struttura dell’Ospedale di Siderno, ormai<br />
dismessa, potrebbe essere ut<strong>il</strong>izzata proprio ad assolvere a questo scopo, vista la grande disponib<strong>il</strong>ità di posti letto su cui<br />
l’ormai ex ospedale può contare. Speriamo che la nostra provocazione possa essere presa in considerazione...<br />
Società<br />
33<br />
DOMENICA 17<br />
APRILE 2011<br />
PIANGIAMO LE STESSE LACRIME<br />
È venuto a trovarmi Aiva, <strong>il</strong> mio amico del<br />
Togo. Ci siamo messi a valutare, davanti<br />
alle criminali leggi italiane<br />
sull’immigrazione, su come ricongiungerlo<br />
alla moglie. Gli occhi di Aiva sono<br />
profondi, attende che io legga i vari articoli<br />
e glieli traduca. Quando a Rosarno gli<br />
hanno sparato all’inguine stava solo<br />
camminando per strada, tornava dal<br />
supermercato dove aveva comprato<br />
l’unica cosa che si poteva permettere, la<br />
farina. Il suo ferimento causò la rivolta di<br />
cui hanno parlato i giornali di tutto <strong>il</strong><br />
mondo, nei giorni in cui i migranti<br />
insegnarono a noi calabresi cos’è la dignità<br />
ribellandosi al posto nostro alla<br />
‘ndrangheta. Arrivò nel mio paese ancora<br />
convalescente, visto che <strong>il</strong> sindaco si offrì<br />
di accoglierlo. Si portava sulle spalle una<br />
storia terrib<strong>il</strong>e, di lavoro duro,<br />
sfruttamento, dolore. Era un leader<br />
dell’opposizione nel suo paese, e per<br />
questo venne arrestato. Riuscì ad uscire<br />
dal carcere solo per le manifestazioni di<br />
protesta dei suoi sostenitori ma dovette<br />
lasciare <strong>il</strong> Togo. Poi si mise in viaggio verso<br />
l’Italia, rischiando di morire ad ogni tappa<br />
tra le mani dei trafficanti di uomini. L’Italia<br />
gli ha negato l’as<strong>il</strong>o costringendolo in<br />
clandestinità, rodendosi <strong>il</strong> fegato per non<br />
potere mandare soldi alla sua famiglia.<br />
Il ministro dell’interno alla fine ha deciso<br />
di concedere un permesso di soggiorno<br />
per protezione umanitaria ai feriti di<br />
Rosarno, a Caulonia ha incontrato<br />
l’affetto di molti. Nei primi giorni<br />
ringraziava tutti perché diceva che, dopo<br />
anni, “finalmente vengo trattato di nuovo<br />
come un uomo”. È un gran lavoratore <strong>il</strong><br />
mio amico, ed oggi ha un regolare<br />
contratto. Ma non paga l’affitto, perché <strong>il</strong><br />
fratello del sindaco gli ha permesso di<br />
ut<strong>il</strong>izzare gratuitamente una sua<br />
abitazione.<br />
Ma nemmeno col permesso di soggiorno<br />
che gli è stato dato può effettuare <strong>il</strong><br />
ricongiungimento fam<strong>il</strong>iare, deve<br />
modificarlo in permesso di lavoro. E poi<br />
soddisfare determinati requisiti. Dovrebbe<br />
avere un reddito che non ha per fare<br />
venire sua moglie. Per portare anche i<br />
bambini dovrebbe avere un reddito da<br />
dirigente d’impresa. Parlo col consulente<br />
del lavoro che gli fa le buste paga, si offre<br />
di aiutarlo. Ma per i bambini non c’è<br />
davvero nulla da fare. Mentre guardiamo<br />
<strong>il</strong> tg scorrono le immagini di <strong>La</strong>mpedusa,<br />
del mare agitato. I suoi occhi si velano e<br />
comincia a raccontare: “Siamo partiti da<br />
Tripoli in 75, poi la barca ha ceduto, ho<br />
visto la gente annegare, i miei amici<br />
morire… non voglio pensarci. Io sapevo<br />
nuotare, per quello sono vivo… anche se<br />
dopo tanto nuotare le forze mi stavano<br />
abbandonando..” Mi viene da piangere<br />
ascoltandolo. È da anni che sento queste<br />
storie tutti i giorni, da m<strong>il</strong>le bocche<br />
diverse, e ormai so che non ci farò mai<br />
l’abitudine. Non ci si può abituare a questo<br />
dolore, voglio sempre vivere su di me<br />
queste ingiustizie, voglio piangere,<br />
indignarmi, reagire. Sulla scheda<br />
elettorale ci sarà scritto Giovanni Maiolo<br />
ma si leggerà Aiva, Blessing, Doris,<br />
Tessy… voglio essere usato da loro, voglio<br />
Storie di integrazione<br />
Il grido di aiuto di Aiva, <strong>il</strong> togolese ferito prima della “Rivolta di Rosarno”<br />
GIOVANNI MAIOLO<br />
rendermi strumento al loro servizio. È di<br />
questo che voglio parlare, dei migranti che<br />
vengono accolti dai calabresi. E dei<br />
calabresi che li accolgono e che non<br />
piegano la testa di fronte alla criminalità,<br />
che hanno ancora una dignità da<br />
difendere, che amano troppo la loro terra<br />
per lasciare che sia ancora violentata dalla<br />
feccia ‘ndranghetista. <strong>La</strong> puzza di merda<br />
che sento andando in giro per la Locride<br />
non arriva solo dalle fogne che scaricano<br />
in mare ma dall’odore di certi personaggi<br />
in giacca e cravatta che parlano a nostro<br />
nome e che siedono su banchi istituzionali<br />
solo perché le cosche lo hanno deciso.<br />
Storie come quelle di Aiva non<br />
riusciranno in nessun modo a restare<br />
asciutti.<br />
Locride, tra accoglienza e immigrazione<br />
Una sola razza,<br />
la razza umana<br />
Lunedì 11 apr<strong>il</strong>e al Palazzo della Cultura di Locri<br />
si è svolto un interessante dibattito organizzato<br />
dal CIS Ata, (Consorzio di Istituzioni Scolastiche),<br />
dal titolo: “Una Sola Razza <strong>La</strong> Razza<br />
Umana! Accoglienza e Integrazione”. Relatori<br />
d'eccezione Lucetta Scaraffia, docente di Storia<br />
Contemporanea dell'Università “<strong>La</strong> Sapienza”<br />
di Roma e don Antonio Sciortino, direttore del<br />
settimanale "Famiglia Cristiana".<br />
Arturo Rocca, che ha moderato l'incontro, ha<br />
subito messo in evidenza l'attualità e la complessità<br />
dell'argomento. Nonostante la Locride rappresenti<br />
anche un modello positivo di accoglienza<br />
e integrazione (a questo proposito è stata<br />
esemplare la testimonianza del sindaco di Riace<br />
Domenico Lucano e la visione del cortometraggio<br />
di Wim Wenders “Il Volo”), l'argomento<br />
“immigrazione” divide e preoccupa molti amministratori<br />
e cittadini. A questo proposito, <strong>il</strong> sindaco<br />
di Locri Francesco Macrì, ha sottolineato che<br />
non basterà da parte dell'Associazione dei<br />
Comuni deliberare la dicitura “Locride terra dell'Accoglienza”<br />
perché di colpo siano risolti tutti i<br />
problemi (anche economici) derivanti dalla<br />
gestione dell' “emergenza immigrati”.<br />
Prendendo spunto da alcuni brani dell'ultimo<br />
libro di don Sciortino (“Anche voi foste stranieri<br />
- L'immigrazione, la Chiesa e la Società italiana ”<br />
ed. Paoline) la professoressa Scaraffia ha r<strong>il</strong>evato<br />
come non si possa essere troppo semplicistici nell'affrontare<br />
<strong>il</strong> problema dell'integrazione, soprattutto<br />
per quanto riguarda gli immigrati di fede<br />
musulmana, i cui valori cozzano profondamente<br />
con quelli della nostra società. E' toccato quindi<br />
al direttore del settimanale “Famiglia Cristiana”,<br />
sulla base della sua lunga esperienza, riportare<br />
l'attenzione sui temi della pace e del dialogo<br />
interreligioso come condizioni indispensab<strong>il</strong>i per<br />
una politica di reciprocità e integrazione. >.<br />
Il Consorzio di Istituzioni Scolastiche è stato presente<br />
all'incontro con i dirigenti scolastici e <strong>il</strong> personale<br />
docente e non docente, si è sentita però la<br />
mancanza della società civ<strong>il</strong>e e del mondo politico<br />
e religioso del comprensorio, che avrebbero<br />
certamente potuto offrire <strong>il</strong> loro contributo al<br />
dibattito e ricevere importanti stimoli di riflessione<br />
su un argomento di così stringente attualità.<br />
Cristina Briguglio