N. 2 - 1° semestre 1996 - Circolo Culturale Armigeri del Piave
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Quelli <strong>del</strong>la seconda categoria rimanevano nelle E.P. per otto anni, dopo di<br />
che passavano alla M.M. fino al compimento <strong>del</strong> dodicesimo anno, in seguito<br />
transitavano nella M.T.<br />
Normalmente, nei periodi di pace, rimanevano in congedo illimitato, ogni<br />
anno dovevano però essere richiamati i militari di una classe per un periodo che<br />
variava dai due ai sei mesi .<br />
La terza categoria apparteneva, per tutto il vincolo <strong>del</strong> servizio, alla M.T.,<br />
ed in tempo di pace, rimaneva in congedo illimitato. Non c’erano particolari<br />
prescrizioni, per la sua istruzione, ma la legge stabiliva che le chiamate alle armi,<br />
per i militari di M.T. poteva essere di trenta giorni per ogni quattro anni.<br />
Gli ascritti nella Cavalleria, Carabinieri, capi-armaioli, musicanti, deposito<br />
stalloni, uomini di governo degli stabilimenti militari di pena, maniscalchi vivandieri,<br />
gli operai di Artiglieria, non transitavano mai nella Milizia Mobile,<br />
ma passavano direttamente alla Territoriale; le ultime tre classi <strong>del</strong>la Cavalleria<br />
venivano, però ascritte al Treno <strong>del</strong> Genio e di Artiglieria. Ciò è facilmente<br />
spiegabile visto che il Treno era composto da traini animali (cavalli).<br />
La legge, prevedeva obblighi particolari di servizio per i cittadini appartenenti<br />
per leva o ascritti ai distretti <strong>del</strong>la Sardegna. Difatti, finita la ferma, cessavano<br />
di far parte <strong>del</strong>l’E.P. ed erano assegnati alla Milizia Speciale <strong>del</strong>l’Isola<br />
Berretto da ufficiale generale (coll. dott. D’Orazio)