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Parte prima Il bambino bussò al cancelletto di legno, ch'era in tutto ...

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« Ho capito » <strong>di</strong>sse pensierosamente il canonico. « Recita l'atto <strong>di</strong> contrizione e prometti <strong>di</strong> non fare<br />

chiacchiere <strong>in</strong> giro. »<br />

Gli fece baciare la croce annerita della stola ricamata e <strong>al</strong>zò la mano:<br />

« Ego te absolvo!... »<br />

Angelo uscì d<strong>al</strong>la sacrestia camm<strong>in</strong>ando a ritroso e, dopo che fu uscito, evitò <strong>di</strong> <strong>al</strong>zare gli occhi per<br />

non vedere l'enorme Crocifisso, grande come un uomo vero, <strong>in</strong>chiodato a una croce <strong>di</strong> <strong>legno</strong> scuro,<br />

che stava lì, proprio sulla porta. Quel Crocifisso gli aveva sempre fatto paura, f<strong>in</strong> d<strong>al</strong>la <strong>prima</strong> volta<br />

che lo aveva visto.<br />

<strong>Il</strong> f<strong>al</strong>egname Giovann<strong>in</strong>o Cad<strong>di</strong>a aveva già portato la bara con l'aiuto <strong>di</strong> uno dei suoi garzoni. Era<br />

una bara <strong>di</strong> <strong>legno</strong> grezzo, e emanava un buon odore <strong>di</strong> pioppo appena segato. A guardarla, sembrava<br />

troppo piccola, per Don Francesco. Una coperta da cav<strong>al</strong>lo piegata per il lungo fu posta sul fondo <strong>in</strong><br />

modo che la parte superiore, arrotolata, servisse da cusc<strong>in</strong>o. <strong>Il</strong> corpo <strong>di</strong> Don Francesco vi fu<br />

adagiato e Giovann<strong>in</strong>o fissò silenziosamente il coperchio con robuste viti <strong>di</strong> ottone unte <strong>di</strong> grasso,<br />

mentre i parenti gran<strong>di</strong> e picc<strong>in</strong>i sfilavano borbottando preghiere o scongiuri.<br />

Ai funer<strong>al</strong>i partecipò <strong>tutto</strong> il paese, fatta eccezione per Loru che si limitò a mandare il suo servitore<br />

Fideli con il landeau, perché riportasse a casa Don Giovannantonio e Donna Fernanda. Non c'era<br />

nemmeno il professor Todde.<br />

La cassa fu portata a sp<strong>al</strong>le, secondo l'uso, e nelle soste veniva posata su <strong>di</strong> un trab<strong>al</strong>lante tavol<strong>in</strong>o e<br />

irrorata <strong>di</strong> acqua benedetta d<strong>al</strong> canonico Mas<strong>al</strong>a, che si era rassegnato ad accogliere il corpo del<br />

"grande peccatore" nel sacro rec<strong>in</strong>to.<br />

Ognuno aveva assunto l'aria <strong>di</strong> circostanza <strong>di</strong> tutti i funer<strong>al</strong>i; eppure tutti sapevano che lo<br />

stravagante gentiluomo sarebbe mancato a Norbio. La semplice cassa <strong>di</strong> <strong>legno</strong> grezzo, sul qu<strong>al</strong>e<br />

rimasero impressi i segni delle corde, fu c<strong>al</strong>ata nella fossa ancora umida e toccò ad Angelo gettare il<br />

primo pugno <strong>di</strong> terra che risonò cupamente.<br />

I parenti provvidero a far arrivare una lapide <strong>di</strong> marmo sulla qu<strong>al</strong>e avevano fatto <strong>in</strong>cidere le date, i<br />

titoli accademici, la corona comit<strong>al</strong>e della famiglia e lo stemma dei conti Fulgheri <strong>di</strong> San Giovanni<br />

Nepomuceno. Ma il ricordo più vero per Angelo e Sofia fu quello dell'uomo vivo, quando metteva il<br />

piede nella staffa e si ch<strong>in</strong>ava subito dopo a carezzare il collo del cav<strong>al</strong>lo che sferzava l'aria con la<br />

coda e scoteva la testa. Gli estranei se lo ricordarono com'era quando andò a s<strong>al</strong>utare per l'ultima<br />

volta il pastore Mummìa per chiedergli perdono <strong>di</strong> non essere riuscito a strapparlo <strong>al</strong>la forca.<br />

Qu<strong>al</strong>che giorno dopo i funer<strong>al</strong>i, il notaio P<strong>in</strong>tus convocò gli ere<strong>di</strong> per la lettura del testamento.<br />

Nessuno lo aveva sollecitato; ma era lui che voleva liberarsi da quell'<strong>in</strong>carico <strong>in</strong>crescioso, e<br />

possibilmente non pensarci più. Prevedeva che la reazione dei Fulgheri sarebbe stata vivace, e,<br />

d'<strong>al</strong>tra parte, come esecutore testamentario aveva il dovere <strong>di</strong> fare rispettare f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> fondo la volontà<br />

del defunto, a <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> tutti gli ostacoli che si sarebbero frapposti. Non essendo il suo stu<strong>di</strong>o<br />

abbastanza ampio, ottenne <strong>di</strong> convocare gli <strong>in</strong>teressati <strong>in</strong> quello dello stesso Don Francesco, dopo<br />

aver chiesto il permesso anche a Sofia, la qu<strong>al</strong>e, <strong>in</strong> un primo momento gli aveva risposto con piglio<br />

sbrigativo:<br />

« Perché non vi rivolgete ai parenti <strong>di</strong> Don Francesco? Che c'entro io? »<br />

Ma il notaio, senza scomporsi, l'aveva trattenuta con un gesto:<br />

« Se mi rivolgo a voi, è segno che ho le mie buone ragioni. »<br />

« Per me è lo stesso » aveva ribattuto la donna, ammansita.<br />

All'ora fissata, si recò <strong>al</strong> convegno vestita come nei giorni <strong>di</strong> lavoro, solo sul capo si mise la<br />

mantiglia <strong>di</strong> seta nera e pett<strong>in</strong>ò per bene anche Angelo. Quando arrivarono, i Fulgheri sedevano già<br />

tutti <strong>in</strong> fila. Erano vestiti <strong>in</strong> modo da non dare troppa importanza <strong>al</strong>la cerimonia. Solo Donna

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