09.06.2013 Views

Parte prima Il bambino bussò al cancelletto di legno, ch'era in tutto ...

Parte prima Il bambino bussò al cancelletto di legno, ch'era in tutto ...

Parte prima Il bambino bussò al cancelletto di legno, ch'era in tutto ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

iempivano lo stradone. In <strong>prima</strong> fila, tenute per mano dai vecchi prozii, camm<strong>in</strong>avano le due<br />

bamb<strong>in</strong>e, Margherita e Carmela, le figlie del dottore, con i loro vestiti <strong>di</strong> seta e i capelli sciolti sulle<br />

sp<strong>al</strong>le. Francesco, il loro fratell<strong>in</strong>o, correva tenendo una canna tra le gambe e immag<strong>in</strong>andosi <strong>di</strong><br />

essere anche lui a cav<strong>al</strong>lo. Don Francesco, benché il ragazzo si chiamasse come lui, non gli aveva<br />

lasciato nemmeno un ricordo, nulla; e questo, pensava Angelo tra sé accarezzando il collo del suo<br />

cav<strong>al</strong>lo vero, non era giusto. A un tratto gli venne <strong>in</strong> mente la frase che Don Francesco gli aveva<br />

gridato nelle orecchie poco <strong>prima</strong> <strong>di</strong> morire: "Ricordati che se ti fai prete, non avrai nulla, nulla!", e<br />

pensò, non senza meraviglia, che nel testamento questo non c'era. A meno che non esistesse un <strong>al</strong>tro<br />

testamento. Quasi gli <strong>di</strong>spiaceva che la clausola non fosse stata <strong>in</strong>clusa, perché così accettare o non<br />

accettare quella ricchezza sarebbe, <strong>in</strong> certo senso, <strong>di</strong>peso da lui, come tirar fuori d<strong>al</strong>la st<strong>al</strong>la Zurito e<br />

portarselo nella casa del vicolo. Invece niente <strong>di</strong>pendeva da lui. Subiva sia i benefici dell'avvocato,<br />

sia l'o<strong>di</strong>o dei suoi parenti. E, <strong>in</strong> fondo, gli <strong>di</strong>spiaceva per il piccolo Francesco Fulgheri, gli faceva<br />

pena vederlo correre a cav<strong>al</strong>cioni della canna mentre lui, Angelo, era <strong>di</strong>ventato <strong>di</strong> colpo uno dei più<br />

gran<strong>di</strong> proprietari del paese. Gli <strong>di</strong>spiaceva anche per Margherita e Carmela. Erano due belle<br />

bamb<strong>in</strong>e, anche se un po' superbe e contegnose, con quei capelli castani sciolti sulle sp<strong>al</strong>le e i gran<strong>di</strong><br />

occhi stellanti. Degli <strong>al</strong>tri <strong>in</strong>vece non gliene importava nulla, erano brutti e cattivi, speci<strong>al</strong>mente i<br />

vecchi; e Don Francesco aveva fatto bene a lasciarli senza niente. Si s<strong>al</strong>vava solo il dottore, Don<br />

Tommaso, il padre dei tre ragazzi, a cui lui, Angelo, voleva bene. Non soltanto perché era il padre <strong>di</strong><br />

Francesco, Margherita e Carmela, ma perché era simpatico, giovane e senza colpa come loro,<br />

quell'uomo <strong>al</strong>to e magro, con i capelli e la barba neri che lo facevano somigliare <strong>al</strong> Presidente<br />

L<strong>in</strong>coln, <strong>di</strong> cui Angelo aveva letto la tragica f<strong>in</strong>e <strong>in</strong> un libro che Don Francesco gli aveva reg<strong>al</strong>ato<br />

dopo <strong>ch'era</strong> scappato d<strong>al</strong> sem<strong>in</strong>ario <strong>di</strong> Ales.<br />

Terzo brano<br />

<strong>Parte</strong> seconda<br />

Ricom<strong>in</strong>ciò a piovere quella stessa notte, e cont<strong>in</strong>uò <strong>in</strong><strong>in</strong>terrottamente per giorni e giorni, come zio<br />

Raimondo aveva previsto. Quando la terra si fu imbevuta, mille rivoli scesero d<strong>al</strong>le montagne, e<br />

unendosi formavano torrenti che trasc<strong>in</strong>avano nella loro corsa rap<strong>in</strong>osa terra, sassi, sterpi, cespugli,<br />

e pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong>teri <strong>al</strong>beri con le ra<strong>di</strong>ci che ostruivano o rendevano più violenta la corsa dei torrenti,<br />

speci<strong>al</strong>mente quello <strong>in</strong> cui tutti gli <strong>al</strong>tri confluivano, la Flum<strong>in</strong>era, che attraversa <strong>tutto</strong> il paese da<br />

monte a v<strong>al</strong>le, e il cui corso non era stato ancora regolato. <strong>Il</strong> torrente <strong>in</strong>furiava contro gli arg<strong>in</strong>i e<br />

sc<strong>al</strong>zava le fondamenta delle case. Già <strong>in</strong> <strong>al</strong>tri tempi, le piene avevano trasc<strong>in</strong>ato via <strong>in</strong>tere<br />

abitazioni causando anche vittime umane. Ma, per quell'anno non accadde nulla, perché dopo sei<br />

giorni la pioggia cessò e il cielo si rifece azzurro.<br />

<strong>Il</strong> guaio <strong>in</strong>vece capitò anni dopo, quando Angelo Uras, che com<strong>in</strong>ciava già a radersi i baffi, andava<br />

<strong>in</strong> casa <strong>di</strong> comare Ver<strong>di</strong>ana per guardare d<strong>al</strong> loggiato V<strong>al</strong>ent<strong>in</strong>a Manno, una brunetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciassette<br />

anni che abitava, con le sue sei sorelle, <strong>al</strong> <strong>di</strong> là della Flum<strong>in</strong>era. Anche quell'anno la gente <strong>di</strong> Norbio<br />

aveva aspettato <strong>in</strong>utilmente la pioggia per mesi e mesi, aveva portato <strong>in</strong> processione la statua <strong>di</strong> San<br />

Rocco, e <strong>al</strong>la f<strong>in</strong>e, come spesso accade dopo una lunga siccità, le cateratte del cielo si erano aperte.<br />

La pioggia cadeva ormai da una settimana, fitta e uniforme, così brutta a vedersi che pareva già<br />

torbida e fangosa <strong>prima</strong> <strong>di</strong> toccare terra. La Flum<strong>in</strong>era rombava e schiumava contro gli arg<strong>in</strong>i<br />

portandosi via <strong>al</strong>tra terra e <strong>al</strong>tri sassi, e là dove il torrente formava un gomito, i detriti si<br />

accumulavano <strong>in</strong> una specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ga natur<strong>al</strong>e e l'acqua, aumentando via via <strong>di</strong> livello, superava gli<br />

arg<strong>in</strong>i a destra e a s<strong>in</strong>istra e irrompeva nelle strade del paese. La gente, memore dei <strong>di</strong>sastri delle<br />

<strong>in</strong>ondazioni precedenti, si radunava <strong>in</strong> piazza Frontera: le donne, sc<strong>al</strong>ze, con le sottane rimboccate<br />

come quando andavano <strong>al</strong> fiume a lavare i panni, gli uom<strong>in</strong>i, a cav<strong>al</strong>lo, avvolti negli ampi mantelli

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!