Passera Alessandro 5.E - Liceo Scientifico Antonelli
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tutelate da un decentramento a partire dal Comune, come nel federalismo comunale di Pisacane,<br />
ispiratosi alla dottrina cattanea, a cui aggiunge inflessioni socialiste, per passare alla Regione, alla<br />
Nazione e infine all’Europa. La grande lungimiranza di Cattaneo sta proprio nell’inserimento del<br />
federalismo italiano in un’ottica europea. Partendo dal Comune, riesce a proporre una soluzione<br />
valida per l’intera Europa nel tentativo di unirla. Cattaneo, il quale al cervello di Bacone, accoppia<br />
13 Carlo Cattaneo dal “Proemio al terzo volume dell’archivio triennale delle cose d’Italia”<br />
la passione civica di Foscolo 14 , intellettuale, che anche quando combatte le sue battaglie politiche<br />
le combatterà sempre dalla sfera delle idee, o meglio delle ideologie, le idee diventate azioni 15 ,<br />
riuscì a proporre un progetto pratico, molto particolareggiato e attento ai dettagli, per esempio i<br />
vantaggi di una struttura federale per lo sviluppo dell’agricoltura lombarda, atteggiamento visto<br />
favorevolmente da una figura centrale della prima metà del Novecento, Luigi Einaudi, unito ad<br />
obiettivi molto ambiziosi. Il pensatore milanese riuscì così a coniugare in un sistema coerente il<br />
federalismo all’interno e all’estero, vale a dire regionalismo e Stati Uniti d’Europa 16 . Ciò fu reso<br />
possibile dal fatto che la filosofia di Cattaneo, che ha per modelli Bacone, Locke e Vico, è la<br />
filosofia positiva, “sperimentale”, nemica acerrima e irriducibile di ogni forma metafisica, e viene<br />
dopo le scienze come loro sintesi, non prima come loro presupposto 17 . L’acuto realismo, il<br />
relazionarsi costantemente alla situazione storica contemporanea e l’attitudine all’esame ponderato<br />
del conteso sociale ed economico portarono Cattaneo a partire dal caso italiano e a superare i limiti<br />
delle precedenti formulazioni teoriche, cogliendo l’impossibilità della creazione di una<br />
confederazione stabile e durevole e il pericolo dell’esasperazione delle teorie nazionalistiche, nate<br />
attorno agli Stati assoluti e accentrati. Così, dai Comuni, a traverso le regioni e le nazioni<br />
elevandosi fino all’auspicio di una federazione continentale, il Cattaneo, pur senza approfondire le<br />
particolari applicazioni del principio che gli pareva “la sola possibile forma d’unità tra liberi<br />
popoli”, perché il potere debb’essere limitato; e non può essere limitato se non dal potere, nel<br />
federalismo additava la soluzione dei più assillanti problemi politici e la più sicura guarentigia del<br />
benessere e della pace. 18 Il patto federale era per Cattaneo un mondo di unità, l’unico forse,<br />
perchè unico, durevole modo di concordia e di libertà 19 , in grado di assicurare la libertà di tutti i<br />
popoli, senza annessioni o assorbimenti, come detto in una lettera a Francesco Crispi del 18 luglio<br />
1860, riferendosi alla situazione siciliana. In questo scritto, l’intellettuale milanese utilizza per la<br />
14 Arcangelo Ghisleri da “Chi era Carlo Cattaneo”, discorso tenuto il 23 giugno 1901 al Teatro<br />
Fossati di Milano<br />
15 Giovanni Spadolini dalla presentazione a “Carlo Cattaneo e il Politecnico<br />
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