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Passera Alessandro 5.E - Liceo Scientifico Antonelli

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50 Silvio Trentin, da “Liberare e federare”<br />

1.5 LA RESISTENZA<br />

1.5.1 Azione politica della Resistenza italiana<br />

Durante la Seconda Guerra Mondiale si assistette all’affermazione del legame tra lotta antifascista e<br />

lotta per l’unità europea. Sullo slancio della proposta, fatta da Churchill al generale De Gaulle, di<br />

un’unione anglo – francese, vi fu una ripresa costante dei valori europei, coincidente con la<br />

progressiva crisi dello Stato nazionale, giunta all’apice sotto i regimi fascisti, i quali puntavano ad<br />

assoggettare tutta l’Europa sotto il loro dominio. Lo sviluppo teorico dei valori europeisti portò alla<br />

formulazione netta della necessità di superare la sovranità statale assoluta, tramite il principio di<br />

sussidiarietà. All’interno di questa riflessione, la politica estera, la politica di sicurezza e la<br />

direzione dell’economia dovevano essere affidate direttamente ad una futura federazione europea,<br />

inquadrata in un contesto mondiale. L’esigenza di un’organizzazione politica di pace su scala<br />

mondiale, partendo dalla federazione europea, era l’unico sistema per poter assicurare al mondo<br />

stabilità, dopo la vittoria sulla dittatura nazi – fascista. L’apporto teorico, legato a quello pratico<br />

della Resistenza italiana, assicurò la ripersa di una discussione sull’Europa, che durante i regimi<br />

fascisti si era al quanto affievolito, per l’esilio degli intellettuali contrari alle idee del regime, tra i<br />

quali unico a rimanere in Italia era stato Benedetto Croce, espressosi a favore dell’unità europea.<br />

1.5.2 Il Manifesto di Ventotene e il Movimento Federalista Europeo<br />

Il Manifesto di Ventotene redatto nel 1941 nell'isola di confine di Ventotene da Altiero Spinelli ed<br />

Ernesto Rossi, col titolo “Per un'Europa libera e unita. Progetto di manifesto”, pubblicato poi da<br />

Eugenio Colorni nel 1944, è il testo chiave di tutto il federalismo europeo. L'opera si apre con<br />

l'analisi storica della civiltà moderna, portando alle conclusioni più avanzate la critica di Einaudi e<br />

dei federalisti inglesi allo Stato nazionale, visto all'inizio come garanzia del principio di libertà per<br />

gli individui, ma dimostratosi storicamente insufficiente, anzi causa profonda dei mali dell'epoca,<br />

evidente nella loro deriva autoritaria sviluppatasi con la Germania nazista e l'Italia fascista. La crisi<br />

dello Stato nazionale diventa il cardine della teoria federalista, come la crisi del capitalismo in<br />

quelle socialiste e comuniste. Per questo nel Manifesto si dichiara la necessità di superare le<br />

insufficienze delle classi dominanti e della loro politica, che ha portato allo svilupparsi del<br />

fenomeno dell'imperialismo, strettamente legato al protezionismo, per esempio nell'Italia fascista, e<br />

alla sovranità statale assoluta. Il protezionismo è la radice economica dell'imperialismo<br />

contemporaneo, frutto della politica di potenza degli Stati nazionali, sempre più aggressiva per<br />

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