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Terza serie (2001) VI, fascicolo 1-2 - Brixia Sacra

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S T U D I<br />

di grani 67 . Due anni dopo viene nominato sindaco e procuratore del cenobio<br />

per cedere, davanti all’arcidiacono della cattedrale, alcuni fitti per nove anni in<br />

ragione di un debito precedentemente contratto 68 . In una simile evenienza lo si<br />

incontra nel 1250: a nome delle monache dà in pegno alcuni beni ai fratelli de<br />

Aluentis finché essi non avranno riscosso il loro credito 69 . Sembra, dunque, che<br />

il notaio sia piuttosto addentro alla gestione finanziaria del monastero, visto che<br />

proprio lui viene incaricato della conclusione, e forse anche delle trattative preparatorie,<br />

delle predette questioni. Di un’altra fideiussione, questa volta in<br />

favore dei sacerdoti della cappella, si ha notizia nel 1253 70 .<br />

Poco tempo dopo, Pace rappresenta le monache in una causa che le oppone<br />

a Raimondo e Miletto del fu Ugo de Ugonibus: costoro le accusano di aver<br />

danneggiato, con i loro mulini, il proprio impianto di molitura di Dello. Gli<br />

attori avevano già ottenuto una vittoria, conseguendo la condanna di Pace al<br />

versamento di venticinque lire, per la quale però era stato presentato appello 71 .<br />

Probabilmente per evitare che quest’ultimo procedimento arrivi alla fine (ed<br />

abbia ricadute magari ancor più pesanti), nel 1255 si ricorre all’arbitrato 72 .<br />

Vedendo e sue clienti nuovamente sconfitte, il notaio si dichiara quindi pronto<br />

ad eseguire quanto ordinato dai due giudici ed effettivamente, nel giro di una<br />

settimana, rifonde a Raimondo le spese legali 73 .<br />

Dal 1255, Pace de Claris scompare dalla documentazione conservata nell’archivio<br />

monastico e non si hanno più notizie di lui. Fortunatamente, un atto<br />

di pertinenza di un altro ente ecclesiastico consente di far luce sulla parte finale<br />

della sua vita. In un periodo imprecisato, sicuramente prima del 1270, egli<br />

prende l’abito religioso, entrando a far parte della domus umiliata di S. Luca:<br />

in quell’anno viene infatti menzionato come frater, anche se momentaneamente<br />

assente 74 . La conversione porta, con ogni probabilità, conseguenze di<br />

rilievo nella sua vita, fra cui si deve probabilmente annoverare l’abbandono<br />

della professione, vista la diffidenza che gli statuti dimostrano verso i religiosi<br />

che praticano l’ars notariae 75 . Può darsi però che egli abbia potuto utilizzare a<br />

vantaggio dell’ente ecclesiastico la sua esperienza giuridica e amministrativa. È<br />

da notare che la sua scelta non dev’essere isolata e, in particolare, la casa di S.<br />

Luca sembra essere specialmente legata agli operatori del diritto in generale.<br />

Nella stessa occasione, proprio accanto a Pace, viene citato anche Giovanni de<br />

Calvixano, il quale, con il titolo di “notarius”, roga nel 1241 un atto d’acquisto<br />

per conto degli umiliati di Pontevico 76 . In entrambi i casi, lo si nota confrontando<br />

le date della loro attività con quella della loro presenza tra i fratres,<br />

si tratta di uomini che decidono di ricevere la tonsura in età forse non avanza-<br />

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