l'implantologia nel paziente con bisogni speciali - Università degli ...
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MANAGEMENT DEL TRATTAMENTO CHIRURGICO IMPLANTARE NEL<br />
PAZIENTE IN TERAPIA FARMACOLOGICA CON BIFOSFONATI ORALI:<br />
PROTOCOLLO CLINICO<br />
Pirofosfato<br />
inorganico<br />
Fig. 1 - Differenze strutturali tra acido pirofosforico e bifosfonato<br />
Bifosfonato<br />
I bifosfonati attualmente disponibili in commercio, i dosaggi<br />
raccomandati, le indicazioni principali, le vie di somministrazione e la<br />
potenza relativa sono descritti <strong>nel</strong>la Tabella 1 sotto riportata.<br />
Bifosfonato<br />
(nome commerciale)<br />
Etidronato (Didro<strong>nel</strong>)<br />
Tiludronato (Skelid)<br />
Aledronato(Fosamax)<br />
Residronato(Acto<strong>nel</strong>)<br />
Ibandronato (Boniva)<br />
Pamidronato (Aredia)<br />
Zoledronato (Zometa)<br />
Gruppo<br />
R 2<br />
Catena corta alchilica<br />
Cloro – ciclico<br />
Amino terminale<br />
Azoto – ciclico<br />
Catena lunga azotata<br />
Amino terminale<br />
Azoto – ciclico<br />
Tabella 1 – Bifosfonati disponibili in commercio<br />
Potenza relativa<br />
1<br />
50<br />
1,000<br />
1,000<br />
1,000<br />
1,000 – 5,000<br />
10,000 +<br />
L’azione biologica dei bifosfonati è l’inibizione del riassorbimento e<br />
quindi del turnover e del rinnovamento osseo, il che naturalmente riduce<br />
i livelli sierici di calcio.<br />
I bifosfonati esercitano la loro azione farmacologica accumulandosi<br />
prevalentemente <strong>nel</strong>le sedi dove è maggiore la sintesi ossea; come analoghi<br />
del pirofosfato inorganico hanno un’alta affinità per il calcio e<br />
vengono <strong>con</strong>seguentemente rimossi dal circolo per poi legarsi all’osso<br />
mineralizzato e dopo dosi ripetute si accumulano <strong>nel</strong>la matrice ossea.<br />
Durante la fase di riassorbimento, l’osteoclasta acidifica la matrice<br />
dell’osso causando la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite e quindi<br />
la liberazione del bifosfonato che si era ancorato ai cristalli stessi; in tal<br />
modo quest’ultimo può venire a <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> gli osteoclasti ed inibire il<br />
loro potere di riassorbimento.<br />
La potenza antiriassorbitiva dei bifosfonati dipende da due parametri:<br />
• l’affinità di legame alla matrice ossea<br />
• la capacità di inibire l’attività osteoclastica<br />
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