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l'implantologia nel paziente con bisogni speciali - Università degli ...

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L’IMPLANTOLOGIA NEL PAZIENTE CON BISOGNI SPECIALI<br />

di terapia implantare durante l’assunzione del farmaco o <strong>nel</strong> caso in cui<br />

la chemioterapia venga associata alla radioterapia (26) .<br />

LA TERAPIA IMPLANTARE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO<br />

Il ripristino dell’armonia del viso e di una corretta occlusione implicano<br />

una pianificazione accurata poli<strong>speciali</strong>stica che <strong>con</strong>senta un’accettabile<br />

e quanto più estetica riabilitazione del <strong>paziente</strong> oncologico. Il successo<br />

della terapia implantare in tali pazienti, oltre che essere legato alle<br />

caratteristiche biomeccaniche e di biocompatibilità dell’impianto,<br />

dipende anche dalla corretta esecuzione delle procedure chirurgiche,<br />

dal rispetto dei tempi di guarigione (4-6 mesi in media), dal corretto<br />

carico protesico applicato, da un corretto follow-up se c’è stata<br />

esposizione radiante ed infine dal mantenimento di ottimali <strong>con</strong>dizioni<br />

di igiene orale (27) . Gli impianti osteointegrati possono ormai essere<br />

<strong>con</strong>siderati una metodica estremamente affidabile per la riabilitazione<br />

dei pazienti sottoposti a chirurgia demolitiva dei mascellari, <strong>con</strong><br />

percentuali di successo a lungo termine molto elevate (28-29) . La chirurgia<br />

ablativa del tumore comporta <strong>nel</strong>la maggior parte dei casi, totali o<br />

parziali resezioni mandibolari, mascellari e dei tessuti molli orali che<br />

richiedono metodiche ricostruttive complesse <strong>con</strong> innesti di cute, di<br />

mucosa o lembi liberi. Da ciò derivano una serie di complicanze quali<br />

deformità facciale, comunicazioni oro-nasali e oro-antrali, difficoltà<br />

fonetiche, problematiche alla deglutizione, perdita di denti e dei<br />

processi alveolari basali, che provocano significativi impedimenti alla<br />

masticazione. Inoltre il trattamento chirurgico viene spesso combinato<br />

<strong>con</strong> la radio e/o chemioterapia le quali prevedono anch’esse numerose<br />

complicanze quali mucositi, xerostomia e osteoradionecrosi che<br />

rendono ulteriormente difficoltoso un corretto processo riabilitativo<br />

in questa classe di pazienti. Gli impianti osteointegrati sono oggi la<br />

risposta più adeguata alle esigenze riabilitativo-protesiche dei pazienti<br />

<strong>con</strong> cancro orale in quanto comportano numerosi vantaggi rispetto alla<br />

soluzioni <strong>con</strong>venzionali: una migliore stabilizzazione della protesi e la<br />

riduzione o l’eliminazione del problema del sovraccarico dei tessuti<br />

molli. Il loro sempre più frequente utilizzo li ha resi un elemento<br />

fondamentale per il funzionamento dei manufatti protesici nei pazienti<br />

oncologici (30,31,32,33,34) . Tuttavia, sono numerosi gli aspetti che rendono<br />

il posizionamento di impianti osteointegrati in questo particolare tipo di<br />

pazienti, una difficile sfida sia per il chirurgo sia per il protesista (35) . Il<br />

chirurgo deve <strong>con</strong>frontarsi <strong>con</strong> un tessuto ricevente che può essere osso<br />

nativo, oppure, sempre più di frequentemente, osso innestato irradiato.<br />

Spesso, poi, sono coinvolte sedi atipiche come gli zigomi, i processi

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