l'implantologia nel paziente con bisogni speciali - Università degli ...
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L’IMPLANTOLOGIA NEL PAZIENTE CON BISOGNI SPECIALI<br />
Innesti di osso autologo, lembi peduncolati osteomiocutanei o<br />
osteomuscolari, lembi liberi rivascolarizzati (Fig. 3)<br />
Fig. 3: lembo libero osteomiocutaneo riva scolarizzato di fibula<br />
I problemi legati a queste metodiche interessano principalmente il ripristino<br />
della funzione masticatoria, perché spesso aree ricostruite vengono<br />
lasciate senza dentizione, oppure riabilitate <strong>con</strong> protesi mobili riportando<br />
scarsi risultati, data l’instabilità dovuta all’eccessivo spessore<br />
dell’osso o della porzione cutanea e all’assenza del fornice vestibolare<br />
(9,10) ; il successo di una protesi mobile in un’area ricostruita è stato indicato<br />
come inferiore al 20% (11) .<br />
MECCANISMI DI GUARIGIONE DEGLI INNESTI<br />
Una predicibile e completa guarigione dell’innesto è un requisito fondamentale<br />
per il posizionamanto <strong>degli</strong> impianti e il successo della terapia<br />
protesica. Sulla base di studi istologici e clinici si è dimostrato che<br />
il tessuto osseo trapiantato sotto forma di blocco di corticale, corticale<br />
<strong>con</strong> spugnosa, o solo spugnosa sotto forma di bone chips presenta un<br />
percorso di rimaneggiamento e integrazione standardizzato nei tempi<br />
e nei processi biologici. Il processo di guarigione è dinamico e viene<br />
definito “creeping substitution”, termine che indica il fatto certo e dimostrato<br />
che l’innesto viene completamente riassorbito in quanto funge<br />
da impalcatura (scaffold) per la formazione di nuovo tessuto osseo.<br />
Tale fenomeno dipende dalla qualità della vascolarizzazione del letto<br />
ricevente e da una serie di processi quali la rivascolarizzazione dell’innesto<br />
stesso, la proliferazione delle cellule progenitrici, la proliferazione<br />
<strong>degli</strong> osteoblasti stimolati dai meccanismi di osteoinduzione e<br />
osteo<strong>con</strong>duzione.<br />
Nelle prime due settimane dall’intervento vi è un’importante rispo-