L'IMPOSSIBILE CURA - 1999 - Società Amici del Pensiero
L'IMPOSSIBILE CURA - 1999 - Società Amici del Pensiero
L'IMPOSSIBILE CURA - 1999 - Società Amici del Pensiero
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
prima fondamentale osservazione: il soggetto che occupa il posto di A non è un oggetto, ha<br />
uno statuto speciale inconfondibile e riconoscibile fin dall’inizio: vive anch’esso in un<br />
regime aldilà <strong>del</strong>la natura che non lo omologa in nessun momento alla categoria degli<br />
oggetti e non lo rende confondibile con essi.<br />
Il lemma «altro» non è un lemma utilizzato sistematicamente da Freud, tuttavia compare in<br />
almeno due passi, con un rilievo assolutamente significativo. Lo incontriamo per la prima<br />
volta in una lettera a Fliess [2] in cui Freud scrive:<br />
Sono infinitamente felice che tu mi conceda il dono di essere per me l’Altro […].<br />
Non riesco proprio a scrivere se non ho un pubblico…<br />
Con questa dichiarazione Freud testimonia che il moto (intellettuale, ma non solo) può<br />
avvenire solo qualora ne sia rintracciabile il compimento, la meta, in un altro reale al di<br />
fuori <strong>del</strong> soggetto.<br />
La seconda citazione compare nella pagina iniziale <strong>del</strong>lo scritto Psicologia <strong>del</strong>le masse e<br />
analisi <strong>del</strong>l’Io:<br />
Nella vita psichica <strong>del</strong> singolo l’altro è regolarmente presente […] e pertanto in<br />
quest’accezione più ampia ma indiscutibilmente legittima, la psicologia individuale<br />
è al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale. [3]<br />
«Altro», allora, è il socius, il compagno, il terapon (da cui terapia e terapista): non si tratta<br />
di una «prospettiva <strong>del</strong> micro» (miscrosociale), al contrario: universale. Il socius è l’«uno<br />
per tutti», l’uno che rappresenta per il soggetto i tutti, senza comportare alcuna fissazione a<br />
un altro prefissato dalla natura.<br />
Che vi sia relazione tra S e A l’avvenimento <strong>del</strong>la relazione tra S e A costituisce dunque<br />
la realtà normativa <strong>del</strong>la psiche, l’accaduto e la legge che trasforma l’organismo biologico<br />
in corpo umano e che ne permette il moto.<br />
3- LA RELAZIONE È LA REALTÀ NORMATIVA DELLA PSICHE PERCHÉ È<br />
L’ACCADUTO PSICHICO DI SODDISFACIMENTO ORIGINARIO, ESPERITO<br />
DAL SOGGETTO PER L’INTERVENTO DI UN ALTRO REALE<br />
L’efficacia normativa propria <strong>del</strong>la relazione è data dall’essere in se stessa quell’accaduto<br />
psichico di soddisfacimento originario esperito dal soggetto per l’intervento di un altro<br />
reale. La virtù o potestà normativa di questo accaduto sta nel fatto che esso non è riducibile<br />
a un atto avvenuto una tantum, bensì può essere descritto come sequenza ripetuta di atti, in<br />
mancanza dei quali ne andrebbe <strong>del</strong>la stessa sopravvivenza biologica <strong>del</strong> soggetto.<br />
Potremmo dire che, in un tempo inizialissimo, tutto ciò che permette la prosecuzione <strong>del</strong>la<br />
vita biologica <strong>del</strong>l’individuo è da lui esperibile con il carattere di apporto soddisfacente<br />
(apporto che corrisponde al principio di piacere).<br />
Potremmo inoltre esprimere l’accadere <strong>del</strong>la norma attraverso una frase che individua<br />
quattro movimenti, la cui effettiva pensabilità individuale non è soggetta ad altra condizione<br />
che l’essere stati recettori dei primi atti di accudimento <strong>del</strong> corpo, in forza dei quali si è<br />
stabilita la realtà di psiche-e-soma: [4] «Allattandomi (), mia madre mi ha eccitato () al<br />
desiderio di agire () per riottenere soddisfazione per mezzo di un altro ()». La normalità è<br />
dunque l’efficacia <strong>del</strong> regime di domanda () e offerta (), con il circuito che domanda e<br />
offerta mettono in moto.<br />
13