L'IMPOSSIBILE CURA - 1999 - Società Amici del Pensiero
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L’osservazione di Freud a proposito dei feticisti testimonia che:<br />
Non occorre aspettarsi che queste persone ricorrano all’analisi a causa<br />
<strong>del</strong> feticcio; esso, infatti, mentre è certamente riconosciuto da coloro<br />
che ne dipendono come un che di anomalo, solo in rari casi è vissuto<br />
come un fattore di sofferenza; perlopiù queste persone si dichiarano<br />
pienamente soddisfatte <strong>del</strong> loro feticcio o addirittura mostrano di<br />
apprezzare le facilitazioni che esso procura alla loro vita amorosa». [9]<br />
Questa citazione, oltre a commentare lo spostamento verso l’asintomaticità, ci introduce<br />
agevolmente al terzo spostamento in atto nella perversione:<br />
3. il nucleo <strong>del</strong>la perversione rappresenta un passaggio dalla psicopatologia clinica a quella<br />
non-clinica, ovvero il passaggio da quelle che Freud ha definito come «neuropsicosi da<br />
difesa» a quelle che Giacomo Contri ha proposto di chiamare, con una battuta,<br />
«neuropsicosi da offesa», evidenziando quanto di offensivo trasuda, per così dire, dalla<br />
configurazione che abbiamo illustrato essere propria <strong>del</strong>la perversione.<br />
L’appellativo di «non-clinico» si giustifica in primo luogo per l’assenza di domanda di cura:<br />
è questa assenza che rende questi soggetti inaccessibili alla cura. Il perverso, infatti, non si<br />
rivolge né a medici né a psicoanalisti e, semmai acceda alla cura, ciò accade solo in virtù di<br />
un «resto» di nevrosi o di psicosi, ovvero di psicopatologia clinica, che egli ancora non ha<br />
liquidato. Soggetti cosiffatti si rivolgono più frequentemente ai detentori dei mezzi di<br />
comunicazione, e ciò introduce alla comprensione <strong>del</strong> secondo senso <strong>del</strong>la definizione di<br />
«non-clinico»: il terreno di coltura <strong>del</strong>la perversione non è mai il caso personale (il vero<br />
perverso non si limita alla giustificazione debole <strong>del</strong>: «Sono fatto così...», appellandosi al<br />
proprio caso in quanto «particolare»), il terreno di coltura <strong>del</strong>la perversione è rappresentato<br />
bensì dalla presunzione militante di mettere la perversione stessa al posto <strong>del</strong>la norma, di<br />
costruire una neo-norma i cui singoli articoli rappresentano una deformazione punto a punto<br />
<strong>del</strong>la norma originaria in tutte le sue parti. La perversione è missionaria e «perfeziona» le<br />
inconcludenze <strong>del</strong>la psicopatologia clinica.<br />
9- LA TOSSICOMANIA SI COLLOCA IN QUESTO SPAZIO:<br />
TRA PSICOPATOLOGIA NON-CLINICA E PERVERSIONE<br />
Dal punto di vista psicologico, non vi è autonomia <strong>del</strong>la tossicomania. L’abuso di sostanze è<br />
un accessorio che cristallizza la distorsione <strong>del</strong>la relazione operata nella psicopatologia<br />
clinica, raccogliendone gli insuccessi con l’ambizione di trasformarli in successi”.<br />
Il problema <strong>del</strong>la cosiddetta “doppia diagnosi” è un falso problema, perché “Tossicomania”<br />
non individua una categoria e non è un giudizio diagnostico. La classificazione proposta dal<br />
DSM tende un tranello, in quanto pone la condizione di “Abuso di sostanze” allo stesso<br />
livello di vere e proprie entità nosografiche come “Schizofrenia” o “Depressione<br />
Maggiore”. Così facendo induce nell’errore di ritenere che la tossicomania sia in se stessa<br />
una malattia, confondendo entità nosografica (diagnosi) e dato significativo dal punto di<br />
vista epidemiologico. Se pure ha senso (dal punto di vista amministrativo, di economia<br />
sanitaria, di studi di epidemiologia) conoscere quanti soggetti sono coinvolti nel problema<br />
droga, ciò non significa che tale condizione si caratterizzi unanimemente dal punto di vista<br />
psicopatologico.<br />
Infatti, nel momento in cui si tratta di precisare la “stoffa psicopatologica” <strong>del</strong>la<br />
tossicomania, anche il DSM va a ritrovarla in quelle condizioni che descrive come “Disturbi<br />
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