Il sistema punitivo e penitenziario in epoca romana – IV - Caietele ...
Il sistema punitivo e penitenziario in epoca romana – IV - Caietele ...
Il sistema punitivo e penitenziario in epoca romana – IV - Caietele ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
310<br />
ETTORE TOMASSI<br />
allorquando accomuna sotto una medesima visione penale tutte le azioni.<br />
Gaio, <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong> occasione della trattazione delle pene processuali, esposte le<br />
s<strong>in</strong>gole figure (e si badi che la menzione di poena pecuniaria si ritrova<br />
espressamente nel mutilo <strong>in</strong>izio di Gai 4, 171), conclude il suo discorso, <strong>in</strong><br />
maniera estremamente significativa: « Statim autem ab <strong>in</strong>itio pluris quam simpli<br />
actio est, velut furti... » (4, 173); Dal che si vede come, tanto le azioni ex maleficio,<br />
quanto le azioni non ex maleficio, nelle quali tuttavia sia predisposto<br />
dall’ord<strong>in</strong>amento un <strong>sistema</strong> afflittivo del convenuto condannato, sono da<br />
Gaio accomunate sotto il profilo della poena. In queste circostanze, parlare,<br />
senz’altra specificazione, di « azioni penali » avrebbe significato costruire una<br />
categoria <strong>in</strong>utile, e pericolosa, ed <strong>in</strong> ogni caso non contrapponibile alle azioni<br />
reipersecutorie posto che anche queste ultime hanno una poena, o possono<br />
averla.<br />
I rilievi ora fatti danno, <strong>in</strong>tanto, ragione di un dato <strong>sistema</strong>tico<br />
importante: i classici, allorché designano le azioni, che oggi la dottr<strong>in</strong>a usa<br />
chiamare, senz’altro, penali, si servono di una term<strong>in</strong>ologia estremamente<br />
significativa. Parlano, <strong>in</strong>fatti, di ex maleficiis poenales actiones (cfr., per tutti, Gai :4,<br />
112, <strong>in</strong> riferimento - prezioso perché, con certezza allusivo all’orig<strong>in</strong>e<br />
civilistica,della term<strong>in</strong>ologia - ad una ceirtissima iuris regula). L’aggiunta delle<br />
parole ex maleficiis - tutt’altro che ridondante, come pure si è da taluno<br />
ritenuto - mostra come la semplice locuzione actiones poenales sarebbe stata, agli<br />
occhi di giuristi prevalentemente solleciti del ius civile, e ancor più, da un certo<br />
punto di vista, agli occhi degli stessi giuristi classici, equivoca ed <strong>in</strong>significante.<br />
<strong>Il</strong> carattere generico di actio poenalis non si sarebbe potuto negare, ad esempio,<br />
all’agere cum poena ex <strong>in</strong>terdictio;. o all’agere nelle cause che dan luogo alla<br />
litiscrescenza; o, per risalire più <strong>in</strong>dietro, alla legis actio per sacramentum; o a<br />
qualunque azione che comportasse il rischio dell’afflizione personale tramite la<br />
manus <strong>in</strong>iectio. In ogni caso, quella qualifica di actio poenalis non si sarebbe potuta<br />
negare alle azioni pretorie sorgenti da atto corrispondente sostanzialmente al<br />
maleficium, e cioè, a comportamenti illeciti non <strong>in</strong>clusi nelle tipiche figure civili<br />
del furtum, del damnum <strong>in</strong>iuria e dell’<strong>in</strong>iuria, e colorate di caratteristiche afflittive,<br />
e pure, tuttavia, esperibili, sia pure <strong>in</strong> misura particolare, contro gli eredi.<br />
Se scolorita, e ambigua, dunque, per i classici, sarebbe stata la<br />
categoria di actio poenalis (senz’altra specificazione), tanto meno ammissibile, ai<br />
loro occhi, sarebbe stato uno schema contrapposto: actio poenalis - actio rei<br />
persecutoria.<br />
Ecco perché Cassio, allorquando, sp<strong>in</strong>to da esigenze pratiche già<br />
lumeggiate avverte la necessità di isolare l’elemento reipersecutorio <strong>in</strong> talune<br />
azioni (e precisamente, <strong>in</strong> talune azioni onorarie), tace del tutto di una<br />
<strong>Caietele</strong> Institutului Catolic X (2011) 289-326