N° 1 Anno XVII (LVII) ~ Gennaio/Marzo 2009 - Unione Nazionale ...

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C’era una volta... sembra una favola, basta osservare con nostalgia quella foto ingiallita dal tempo, raffigurante Via Aquileia percorsa dalle rotaie del “tram”, le molte biciclette e le ”sparute” automobili mezzo dei “più abbienti”, e quel Palazzo e la Caserma G. Savorgnan... e Andando a ritroso nel tempo al 1583, anno in cui il Magnanimo Mons. Gaspare d’Udine, canonico d’Aquileia, fondò una Cappella nel Borgo Aquileia presso la sua casa per volere suo e dei fratelli G.B. dottor Gasparo canonico di Cividale del Friuli, Gian Daniele e Mario. Cappella consacrata la prima domenica di luglio, giorno 3, da Mons. Paolo Bisantio, Vescovo di Cattharo, sufraganeo e Vicario di Mons. Patriarca d’Aquileia. Così il 6 settembre 1593 il Nob. Giovanni Nicolò d’Arcano Vicario generale del Patriarcato d’Aquileia, concede al dott. Giovanni Daniele e Giulio di Sentiero Tricolore 12 C’era una volta... una Chiesetta a Udine di Daniela Del Bianco Rizzardo Sbroiavacca di seppellire i morti della famiglia, nella Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato. 1836 - La Chiesa è chiusa al culto, l’altare fu demolito nel 1864 e trasportato ad Arcano. Era il 1875 quando venne chiusa la porta della Chiesa definitivamente. A dir del vero, chiusa già dal 1850, deteriorata, causa la manifattura dello zucchero ivi esistente, che l’aveva resa umida e pregna di odore di “melassa”. Era un piccolo edificio quella “Cappella”, alto non più di quattro metri, simile ad una grande stanza. 23 ottobre 1865 - il Consiglio Comunale della Città delibera l’acquisto del locale denominato “Braida” ex raffineria di zucchero, ad “uso caserma”. 23 marzo 1886 - Si procede al “riattamento” ad uso di Caserma di una casa dell’ex raffineria per “acquartieramento militare”. Il Consiglio del Comune di Udine approva la proposta di cedere la raffi- Esclusiva e favorevole Convenzione tra la Presidenza Nazionale U.N.S.I. e la Ditta NODI & nodi, COMPLEMENTI D’ARREDO, per tutti i Soci U.N.S.I. NODI & nodi COMPLEMENTI D’ARREDO & TAPPETI ORIENTALI SAN DONA’ DI PIAVE - Via Risorgimento, 8 (sotto il grattacielo) Tel. 0421 52679 - Cell. 347 2917977 - 349 2551496 - infonodienodi@libero.it neria allo Stato ricevendo in cambio i locali del Tribunale e di S. Domenico. Ma di quale Caserma stiamo parlando? Della Caserma G. Savorgnan di Udine sita in Via Aquileia. E proprio in quel maestoso storico edificio, in Vicolo Stabernao dal 1947 ha avuto sede l’UNSICo con il Presidente Luigi Agosto e in Vicolo d’Arcano 1, dal 1987 l’UNSICo prima, l’UNSI poi, con il Presidente Cosimo Larocca e dal 1998 la Presidenza Nazionale UNSI con il P.N. Cosimo Larocca. Dal 1992 inoltre, la Redazione di “Sentiero Tricolore” e la Sezione UNSI di Udine con il Presidente Mario Greco. Da anni ormai la Caserma Savorgnan, dispone di una bellissima pinacoteca, fornite biblioteche, libri che amerebbero essere sfogliati, consultati, letti. Circolo Ufficiali, Sottufficiali poi unificati e dal mese di Gennaio 2008 CIRCOLO UNIFICATO DEL- L’ESERCITO di UDINE. Il Presidente Gen. B. Andrea Caso, alla Riunione dei Soci del 2008 svoltasi nel Salone di rappresentanza del Circolo ha sottolineato l’importanza del cammino che dovrà intraprendere l’“Organismo di Protezione Sociale” sempre in salita per un futuro sempre più roseo. Direttore e Gestore è il 1° Mar. Luogotenente Lucio Bosco, Sottufficiale addetto il 1° Mar. Raffaele Moschella. Ricco il “ventaglio” delle attività del Circolo per l’Anno 2009 con una rosa di proposte, cultura, storia, conferenze, musica, personaggi di alta valenza per il nuovo Circolo Unificato dell’Esercito di Udine che prospetta un’alta adesione di Soci. “Ad majora!”
Sentiero Tricolore 13 L’Avvocato risponde studio.legale@modesti-associati.191.it Sapendo che non è consentito ad un istituto di credito addebitare sul conto del cliente gli interessi a suo debito con capitalizzazione trimestrale, ho inviato una diffida alla banca presso la quale ho aperto il conto chiedendone la restituzione. Questa, tuttavia, mi ha risposto che, siccome nella stessa clausola in cui è prevista la capitalizzazione degli interessi a debito è prevista anche la capitalizzazione trimestrale degli interessi a mio favore, la mia richiesta veniva respinta. Vorrei sapere se una tale affermazione è corretta ed accettabile. * * * La risposta è negativa. Si è ormai da tempo sedimentata l’interpretazione giurisprudenziale che ritiene nulla la clausola del contratto di conto corrente bancario che prevede la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi. L’operazione che viene condotta dalle banche, in breve, è la seguente: sulle somme che il cliente deve all’istituto di credito si producono, com’è noto, degli interessi passivi di conto corrente. Tali interessi, in forza della clausola di capitalizzazione trimestrale, producono a loro volta ulteriori interessi passivi che, sommandosi ai precedenti ed aggiunti al capitale, vengono addebitati al cliente ogni tre mesi sul conto. La clausola in parola, che, in gergo curiale è denominata “anatocistica”, è da anni colpita da pronunce che ne sanciscono la totale nullità sotto diversi profili. Nel tentativo di salvare la pattuizione illegittima, si è fatto a cura di Diego Modesti anche ricorso al sistema, descritto dal lettore, nel quale si prevede l’applicazione delle medesime condizioni contrattuali per il correntista, ossia si stabilisce che anche gli interessi a credito, sommandosi ai precedenti interessi e, quindi, al capitale, producano trimestralmente ulteriori interessi a credito. Tale circostanza, nelle intenzioni degli istituti finanziari, ricondurrebbe “ad equità” il contratto di conto corrente, prevedendo anche a favore del cliente le stesse condizioni ed impedendo, così, degli squilibri contrattuali ad esclusivo beneficio della banca. I tribunali, tuttavia, sembrano essere di diverso avviso. Una recente pronuncia del tribunale di Modena (sezione II, sentenza del 7 maggio 2008, n. 707), ad esempio, accogliendo le ragioni del correntista, ha stabilito che, in tema di rapporto di conto corrente, ha rilevanza solo ai fini della determinazione dell’importo rimborsabile e richiedibile da parte del cliente la circostanza che, a fronte dell’illegittima capitalizzazione trimestrale da parte dell’istituto di credito degli interessi debitori, siano stati parimenti capitalizzati trimestralmente al cliente interessi creditori. In pratica, dunque, prevedere che si possano capitalizzare con la stessa periodicità gli interessi a favore del cliente non salva dalla nullità la clausola di capitalizzazione degli interessi passivi a favore della banca, con la conseguenza che il correntista ne potrà richiedere legittimamente la restituzione, sottraendo le somme eventualmente maturate, con lo stesso sistema, a proprio credito. Sono proprietario di una vettura d’epoca. Da quando non è stato più possibile reperire un pezzo di ricambio del motore, l’automobile è ferma in garage. Vorrei sapere se sono ancora tenuto a pagare l’assicurazione, visto che il veicolo non può più circolare. * * * La risposta è affermativa. La giurisprudenza, infatti, mantiene, nella materia che ci occupa, una linea di rigore, escludendo dall’obbligo assicurativo solamente i veicoli per i quali si riesca a dimostrare la loro sostanziale equiparazione allo stato di rottame. In una recentissima pronuncia, infatti, la Corte di Cassazione (Sezione II, sentenza n. 22035 del 2 settembre 2008), ha ribadito che i veicoli, ancorché privi di parti essenziali per un’autonoma circolazione o fortemente danneggiati o usurati, non sono esclusi dall’obbligo assicurativo se non risulti la prova della loro assoluta inidoneità alla circolazione e la loro materiale riduzione allo stato di rottame, non rilevando in contrario neppure la circostanza che il proprietario abbia raggiunto accordi con terzi per provvedere all’asporto ed alla successiva demolizione. Il consiglio, alla luce di quanto sopra esposto, è di provvedere al pagamento del premio assicurativo cercando, evidentemente, di riparare il veicolo d’epoca o, qualora non ve ne fosse alcuna possibilità, di procedere alla sua effettiva rottamazione.
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