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N° 1 Anno XVII (LVII) ~ Gennaio/Marzo 2009 - Unione Nazionale ...

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materia di procedimento amministrativo,<br />

prevedano al<br />

massimo 330 giorni per la<br />

definizione delle pratiche<br />

Se poi si considera che,<br />

lavoratori ed impiegati nelle<br />

aziende private ottengono la<br />

pensione definitiva dal loro ente<br />

previdenziale, INPS, al massimo<br />

dopo tre mesi dal collocamento in<br />

quiescenza, veramente non si<br />

hanno parole per commentare<br />

quanto invece avviene nel nostro<br />

mondo dorato.<br />

Qualcuno dice che questo<br />

paragone non regge, che sia<br />

improponibile, ma allora con<br />

quale categoria di dipendenti<br />

dobbiamo paragonarci?<br />

Aggiungiamo, sempre nel<br />

novero delle penalizzazioni e<br />

della disattenzione di chi<br />

dovrebbe tutelare il personale<br />

militare anche in parlamento,<br />

quanto succede al personale<br />

cessato dal servizio in data<br />

antecedente il 2 gennaio 2005 e<br />

transitato in ausiliaria, che, a<br />

seguito dell’entrata in vigore del<br />

D.L.193/2003 (passaggio dai<br />

livelli ai parametri stipendiali) è<br />

stato escluso (come previsto dal<br />

comma 8 dell’art. 3) per tutto il<br />

periodo della sua permanenza in<br />

ausiliaria (5 anni) dai benefici<br />

derivanti dall’introduzione del<br />

sistema parametrale corrisposto al<br />

personale in servizio (a cui è<br />

agganciato al 70% in quanto in<br />

ausiliaria), rendendo la permanenza<br />

in questa posizione<br />

penalizzante al confronto dei pari<br />

grado congedati e transitati<br />

direttamente nella riserva e<br />

disattendendo quanto previsto<br />

dalle leggi 212/1983, 224/1986 e<br />

401/1990 sullo specifico argomento<br />

Questo per quanto riguarda le<br />

offese che si ricevono a casa<br />

“propria”, se passiamo a quelle<br />

Sentiero Tricolore 5<br />

esterne si può prendere ad<br />

esempio il Comitato di Verifica<br />

per le pensioni privilegiate<br />

(organo supremo decisionale per<br />

l’attribuzione o meno della<br />

pensione privilegiata), che<br />

dipende dal Ministero dell’Economia<br />

e delle Finanze, e nella cui<br />

sede, in Piazzale Lanciani in<br />

Roma, le pratiche possono<br />

fermarsi anche 4 o 5 anni.<br />

Ultimamente un po’ meno in<br />

quanto si sta assistendo al<br />

disconoscimento di quelle<br />

patologie che sino a pochi anni fa<br />

davano diritto alla pensione<br />

privilegiata, per cui le pratiche<br />

hanno un iter più breve.<br />

L’ultimo anello della catena<br />

delle offese arriva dall’ente che<br />

ci accompagna sino alla fine dei<br />

nostri giorni, l’Inpdap, ente che<br />

non entra nel merito di quanto ci<br />

compete quale trattamento di<br />

quiescenza (questo compito<br />

attiene ai Centri Amministrativi di<br />

Forza Armata e Corpi Armati), ma<br />

che è solo l’ente “pagatore” che<br />

però paga quando lo decide lui,<br />

normalmente dopo molti anni e<br />

altre volte solo in presenza di una<br />

diffida del legale del pensionato<br />

maltrattato.<br />

E quando finalmente si decide<br />

a pagare si “dimentica” di applicare<br />

gli interessi legali e la<br />

rivalutazione monetaria prevista<br />

ed il pensionato deve farne<br />

richiesta ed aspettare ulteriormente.<br />

Se poi un pensionato,<br />

amministrato dall’INPDAP, ha la<br />

“sfortuna” di morire la vedova,<br />

aspetta la pensione di reversibilità<br />

dai 4 ai 6 mesi e i ratei della 13^<br />

mensilità spettanti al defunto<br />

anche due anni.<br />

L’Inpdap, quale prassi di<br />

routine, aggiorna annualmente la<br />

pensione all’indice Istat, agisce<br />

quale sostituto d’imposta e<br />

preleva o restituisce le somme<br />

Irpef a seguito della dichiarazione<br />

dei redditi e in presenza di decreti<br />

definitivi di pensione, effettua<br />

conguagli in positivo ed in<br />

negativo senza entrare nel merito,<br />

ma applica anche in senso<br />

letterale il dettato legislativo con<br />

una immediatezza straordinaria<br />

ed in alcuni casi (quelli a nostra<br />

conoscenza, ma quanti ce ne<br />

saranno) la trattenuta viene<br />

effettuata prima ancora che il<br />

pensionato abbia preso visione<br />

del procedimento amministrativo<br />

che lo riguarda.<br />

Esiste un caso, tra i tanti<br />

successi, che merita di essere<br />

menzionato a titolo di esempio,<br />

accaduto ad un nostro associato<br />

il Cav. Carlo Bertello (cito il suo<br />

nome in quanto autorizzato<br />

dall’interessato a farlo) residente<br />

a Mantova, a cui nel febbraio<br />

2008 viene comunicato dalla sede<br />

dell’INPDAP che gli verrà<br />

prelevata mensilmente la somma<br />

di euro 490,72 per il “recupero<br />

di somme corrisposte e non<br />

dovute” senza precisare l’entità<br />

totale di quanto si andava a<br />

recuperare.<br />

Alle richieste verbali dell’interessato<br />

rivolte alle due impiegate<br />

responsabili del procedimento,<br />

viene riposto che seguirà<br />

una raccomandata che definirà nei<br />

dettagli il tutto.<br />

A marzo arriva lo statino della<br />

pensione relativo a quel mese che<br />

riporta il prospetto analitico delle<br />

competenze e dal quale emerge in<br />

tutta la sua drammaticità che la<br />

trattenuta verrà effettuata sino al<br />

mese di maggio 2024 per 193 rate<br />

e per un importo totale di euro<br />

94.708,96.<br />

Panico comprensibile, malori<br />

della consorte con successivo<br />

ricovero in clinica alla vigilia del<br />

matrimonio della figlia (3

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