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16 <strong>Libertà</strong> - 17 Maggio 2009 ViSita PaStORaLE<br />

BAnArI<br />

PArrOcchIA SAn LOrEnzO M.<br />

Dal 15 al 21 marzo , nella III settimana di Quaresima<br />

unA cOMunITà PIccOLA E GLOrIOSA<br />

nMariele Chigu<br />

ell’omelia inaugurale, dopo <strong>il</strong> saluto di<br />

don Boniface Da e don Luca Collu, l’arcivescovo<br />

si è detto ben felice di incontrare una<br />

comunità che tante volte ha potuto visitare per<br />

celebrazioni religiose e manifestazioni culturali.<br />

a conclusione della visita ha infatti confermato<br />

di aver avuto modo di conoscere meglio,<br />

per meglio servirla, la comunità, nell’ascolto<br />

delle persone e la lettura della situazione attuale.<br />

Ha lanciato messaggi di consolazione, di<br />

incoraggiamento, di stimolo alla crescita nella<br />

verità e nella carità cristiana. nella Messa di<br />

ringraziamento, anche <strong>il</strong> sindaco, Gian Piero<br />

Cordedda, ha rivolto all’arcivescovo <strong>il</strong> suo cordiale<br />

saluto.<br />

Durante i giorni tra <strong>il</strong> 15 e 21 marzo, Padre<br />

Paolo ha definito la comunità “piccola e gloriosa,<br />

civ<strong>il</strong>e e cristiana”, ricca di una storia insieme<br />

discreta e nob<strong>il</strong>e, scritta da “persone um<strong>il</strong>i e<br />

anonime per la storia ‘dei libri’ ma non agli occhi<br />

di Dio e da persone più dotate e famose agli<br />

occhi degli uomini, fra cui mons. Marongio Del<br />

Rio, certo dotto e sapiente, ma soprattutto santo<br />

Arcivescovo”.<br />

Mons. atzei ha poi riservato parole di ammirazione<br />

anche per <strong>il</strong> contesto paesaggistico<br />

e naturalistico che incornicia <strong>il</strong> piccolo centro<br />

“che insiste in uno splendido lembo di terra del<br />

Mejlogu”, ricordando che “L’amore alla terra,<br />

che <strong>il</strong> Signore ci ha dato di abitare, è segno di<br />

grande civ<strong>il</strong>tà, perché costituisce l’habitat in cui<br />

leggiamo e custodiamo i segni della creazione, da<br />

restituire più ricca alle generazioni future”.<br />

nell’incontro presso la Casa Comunale, <strong>il</strong><br />

sindaco ha presentato la situazione del paese<br />

come una piccola ma vivace realtà, dotata di<br />

strutture essenziali, la cui popolazione (pericolosamente<br />

in diminuzione, dramma comune a<br />

molti altri centri) è occupata prevalentemente<br />

nella pastorizia, in impieghi statali, parastatali,<br />

privati, commerciali nella vicina sassari e nel<br />

Cantiere forestale.<br />

Per mons. arcivescovo, degno di nota è <strong>il</strong><br />

“segno di novità, davvero lodevole e meritorio,<br />

che è la Fondazione Logudoro-Mejlogu per l’arte<br />

contemporanea, che ha reso famosa Banari<br />

non solo in Sardegna e a livello nazionale, ma<br />

europeo e mondiale. E ciò, in un contesto in cui<br />

non sono molti, anzi rari, coloro che scommettono<br />

e investono sulla cultura”.<br />

Dopo un ‘malinteso’ storico sul rapporto tra<br />

Chiesa e istiuzioni civ<strong>il</strong>i, la comunità cristiana<br />

vive un momento delicato di crescita, perché<br />

chiamata ad assumere una rinnovata maturità<br />

circa le proprie esigenze pastorali: “<strong>il</strong> rapido<br />

passaggio di sacerdoti, in questi anni, non ha<br />

certamente contribuito a far crescere la società<br />

civ<strong>il</strong>e, né la comunità cristiana. E ciò perché nessuno,<br />

a causa forse del breve periodo di tempo<br />

e lavoro pastorale, ha inciso al punto da essere<br />

significativo ed efficace”.<br />

Tuttavia <strong>il</strong> popolo banarese è conosciuto<br />

per spirito d’iniziativa e vivacità culturale:<br />

per questo l’arcivescovo ha invitato tutti a<br />

unire sinergicamente le proprie qualità per<br />

esaltare ciò che tiene unita la trama sociale,<br />

soccorrere chi è nel bisogno, continuare a far<br />

rivivere e sperare una comunità che non difetta<br />

di stima, meritata a buon diritto: “Nella<br />

comunità cristiana e civ<strong>il</strong>e, ciò che conta e rimane<br />

è l’amore, fatto rispetto, attenzione, collaborazione,<br />

vicinanza, che mai squalifica, mai<br />

de-responsab<strong>il</strong>izza, mai trascura”.<br />

nel saluto finale dell’arcivescovo, la benedizione<br />

per intercessione della Madonna di Cea,<br />

venerata nell’omonima splendida chiesetta:<br />

“Lei veda, vegli e protegga, interceda per ciascuno<br />

e per ogni famiglia. Così sia!”.<br />

nella foto: chiesa della Madonna di Cea.

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