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26 <strong>Libertà</strong> - 17 Maggio 2009 tEStiMOni nEL MOnDO<br />

Fra le Unioni professionali<br />

cattoliche promosse<br />

nel dopoguerra<br />

dall’allora Movimento<br />

Laureati di azione<br />

Cattolica - MLaC (ora<br />

divenuto Movimento<br />

Ecclesiale di impegno<br />

culturale - MEiC),<br />

l’UCitecnici si occupa<br />

delle professioni tecniche,<br />

tra cui: agronomi,<br />

architetti, biologi,<br />

chimici, commercialisti,<br />

geologi, geometri,<br />

dirigenti di azienda,<br />

ingegneri, matematici,<br />

naturalisti, ragionieri,<br />

ricercatori e urbanisti<br />

(organizzati in sei<br />

rami).<br />

La Chiesa ne ha riconosciuto<br />

lo Statuto nel<br />

1951, inserendo l’UCitecnici<br />

nella Consulta<br />

Generale dell’apostolato<br />

dei Laici (ora<br />

Consulta nazionale<br />

delle aggregazioni laicali<br />

– CnaL).<br />

Dal contributo dell’UCItecnici (Sez. Sardegna - Sassari) per <strong>il</strong> G8<br />

VErSO “un ALTrO MOnDO POSSIBILE”<br />

Francesco nuvoli<br />

nelle riunioni promosse, l’uCi-Tecnici<br />

ha esaminato a fondo le problematiche<br />

agricole e del territorio rurale e ha individuato<br />

delle linee di azione da sottoporre all’attenzione<br />

dei governanti dei Paesi più industrializzati<br />

del mondo.<br />

r<strong>il</strong>eva intanto che lo stato di malessere che<br />

i paesi poveri della comunità internazionale attraversano<br />

non ha un’origine tecnica ma etica.<br />

si pensi agli intenti spesso speculativi che hanno<br />

motivato la concessione degli aiuti ai paesi<br />

poveri, piuttosto che la volontà di favorire processi<br />

virtuosi di sv<strong>il</strong>uppo basati sulla valorizzazione<br />

delle risorse di questi stessi paesi: ne<br />

sono testimonianza gli aiuti alimentari di frumento<br />

a paesi consumatori tradizionali di riso.<br />

relativamente allo stato di crisi che attraversa<br />

<strong>il</strong> nostro pianeta, si intende richiamare<br />

l’attenzione in particolare su due aspetti: la distribuzione<br />

delle derrate alimentari e lo stato<br />

dell’agricoltura nei paesi poveri.<br />

Per <strong>il</strong> primo aspetto, si sostiene da più parti<br />

che nel mondo c’è carenza di cibo e a ciò<br />

viene imputata la condizione di sofferenza<br />

per fame di diverse popolazioni. altri, invece,<br />

sostiengono che la disponib<strong>il</strong>ità attuale<br />

di cibo è sufficiente a soddisfare le esigenze<br />

alimentari della popolazione mondiale, e tale<br />

affermazione è sostenuta dal fatto che dal<br />

1950 al 1980 la quantità prodotta di derrate<br />

è raddoppiata. Pertanto, incentivare la diffusione<br />

dei cosiddetti organismi geneticamente<br />

modificati (oGM), come mezzo per ridurre<br />

<strong>il</strong> problema della fame nel mondo, potrebbe<br />

rivelarsi non efficace. in realtà, allo stato<br />

attuale, <strong>il</strong> problema della fame nel mondo<br />

riguarda solo una fascia, anche consistente,<br />

della popolazione, ma lo stato di ‘sicurezza’<br />

alimentare -come detto- non è garantito a livello<br />

mondiale. Quali sono gli elementi che<br />

la caratterizzano? si citano: la disponib<strong>il</strong>ità<br />

e stab<strong>il</strong>ità degli approvvigionamenti alimentari,<br />

l’accettab<strong>il</strong>ità ‘culturale’ degli alimenti e<br />

l’accessib<strong>il</strong>ità ad una alimentazione sufficiente.<br />

Lo stato della sicurezza alimentare è largamente<br />

influenzato dal commercio fra i vari<br />

paesi nel mondo: è nota l’esistenza di barriere<br />

doganali nei riguardi di prodotti provenienti<br />

da paesi poveri.<br />

Cosa può dirsi in merito alla possib<strong>il</strong>ità di<br />

un aiuto a questi paesi? È auspicab<strong>il</strong>e che la<br />

decisione, assunta in sede internazionale da<br />

parte dei paesi ricchi, di cedere un contributo<br />

pari allo 0,7% del loro Prodotto interno Lordo<br />

(PiL) venga puntualmente osservata e non disattesa<br />

come è successo finora. in particolare,<br />

si ritiene che gli scambi di prodotti fra paesi a<br />

differente livello di sv<strong>il</strong>uppo non debbano essere<br />

dipendenti dalle sole regole del mercato,<br />

ma debbano anche tener conto dell’aspetto<br />

umano: non si può continuare ad anteporre <strong>il</strong><br />

mercato alle persone.<br />

Favorire una inversione di tendenza, e cioè<br />

anteporre le persone al mercato, significa intraprendere<br />

una azione volta a realizzare una<br />

maggiore coesione sociale tra i popoli e significa<br />

rivalutare la responsab<strong>il</strong>ità degli organismi<br />

internazionali, attraverso compiti in grado di<br />

poter dare concreta risposta in tema di diritto<br />

all’alimentazione.<br />

<strong>il</strong> disegno che così si perseguirebbe, tende<br />

alla ricerca del bene comune universale, secondo<br />

l’insegnamento della Chiesa per cui le<br />

nazioni più ricche e industrializzate devono<br />

adoperarsi per raggiungere tale obiettivo. in<br />

questo contesto possiamo fare proprio <strong>il</strong> motto:<br />

“un altro mondo è possib<strong>il</strong>e”, lanciato dal Forum<br />

sociale mondiale tenutosi lo scorso mese<br />

di gennaio in Bras<strong>il</strong>e.<br />

in sostanza, dobbiamo dare più r<strong>il</strong>ievo e -diciamo<br />

meglio- <strong>il</strong> giusto r<strong>il</strong>ievo ai risvolti etici<br />

per favorire lo sv<strong>il</strong>uppo dei paesi poveri, con<br />

particolare riferimento al settore agricolo e al<br />

territorio rurale. in questi paesi è necessario<br />

attivare programmi di sv<strong>il</strong>uppo delle risorse<br />

locali e questi interventi, mirati allo sv<strong>il</strong>uppo<br />

dei settori economici che potenzialmente possono<br />

essere valorizzati, vanno associati a misure<br />

volte alla crescita culturale e sociale della<br />

popolazione locale, verso una crescita integrale<br />

dell’uomo.<br />

Queste sono anche le finalità per cui l’uCi-<br />

Tecnici opera quotidianamente.

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