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StORiE aLtRE<br />
IL SAnGuE DI MIO FIGLIO!<br />
ispirato a un racconto di Ly-honk (taiwan)<br />
Vincenzo Mangione<br />
era un tardo pomeriggio di un<br />
venerdì primaver<strong>il</strong>e. Gwon era<br />
appena uscito dall’ufficio. iniziava a<br />
pregustare un week-end tutto da dedicare<br />
alla sua famiglia. sintonizzò la<br />
radio nella sua stazione preferita, raccontavano<br />
di una strana influenza, di<br />
tre persone in un lontano paese. non<br />
diede molta attenzione a quella notizia,<br />
cambiò subito stazione, era un<br />
venerdì pomeriggio... era finita un’intensa<br />
settimana lavorativa e voleva r<strong>il</strong>assarsi<br />
con un po’ di musica allegra.<br />
<strong>il</strong> lunedì, quando si svegliò, sentì<br />
in tv che non erano soltanto tre, ma<br />
già 30.000 i morti tra le colline remote<br />
dell’india orientale. L’istituto<br />
superiore per <strong>il</strong> controllo della sanità<br />
degli stati uniti, aveva già iniziato a<br />
svolgere le prime indagini preventive<br />
al riguardo. <strong>il</strong> martedì era diventata<br />
la notizia più importante della prima<br />
pagina di tutti i giornali e i tg aprirono<br />
con vari servizi su questa epidemia.<br />
oramai non era solo circoscritta<br />
all’india, ma velocemente venivano<br />
a galla casi sospetti anche nel nepal,<br />
Cambogia e Laos. La notizia s’era divulgata<br />
in tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
nessuno capiva come era nata e<br />
quindi come controllarla! La chiamarono<br />
subito “l’influenza misteriosa”. <strong>il</strong><br />
panico investì l’europa che decise di<br />
chiudere le frontiere per precauzione.<br />
ignota anche la sintomatologia. i telegiornali<br />
dicevano che per la prima settimana<br />
non ti rendi conto di averla, poi<br />
si scatena con dolori terrib<strong>il</strong>i alle articolazioni<br />
e poi, dopo 2 giorni muori.<br />
La spagna fu <strong>il</strong> primo stato a chiudere<br />
le frontiere a tutti i cittadini partiti<br />
da più di un mese. L’indomani,<br />
<strong>il</strong> presidente degli stati uniti spiegò<br />
alla popolazione la necessità di isolarsi<br />
per evitare <strong>il</strong> contagio, almeno fino<br />
a quando non fosse pronta una cura.<br />
nei giorni seguenti la gente si riuniva<br />
nelle piazze per pregare o per cercare<br />
di organizzare associazioni.<br />
una mattina, entrò in un locale<br />
un signore trafelato: “Accendete la tv<br />
e ascoltate la notizia!!”: due donne<br />
erano morte a new York. nonostante<br />
la chiusura delle frontiere e l’embargo,<br />
<strong>il</strong> virus era arrivato in u.s.a.<br />
ormai “l’influenza misteriosa” aveva<br />
contagiato <strong>il</strong> mondo. Gli scienziati<br />
continuarono a cercare l’antidoto,<br />
brancolando nel buio più totale ed<br />
ogni secondo che passava, centinaia<br />
di persone venivano infettate.<br />
niente sembra funzionare.<br />
Da un laboratorio del Minnesota<br />
arrivò la notizia tanto attesa: era stato<br />
<strong>Libertà</strong> - 17 Maggio 2009<br />
decifrato <strong>il</strong> codice genetico del virus.<br />
si poteva iniziare ad elaborare un antidoto,<br />
ma per far questo c’era bisogno<br />
del sangue puro di qualcuno che non<br />
fosse stato ancora infettato. La notizia<br />
si diffuse: tutti corsero all’ospedale<br />
più vicino per fare esami del sangue.<br />
Gwon andò con tutta la sua famiglia<br />
e come lui anche i suoi vicini. un misto<br />
di paura e speranza s’impossessò<br />
di tutti: “Che cosa succederà? Sarà così<br />
che finirà <strong>il</strong> mondo?”.<br />
all’ospedale, fatti gli esami, un<br />
dottore uscì gridando un nome. <strong>il</strong><br />
più piccolo dei figli di Gwon afferrò <strong>il</strong><br />
papà per <strong>il</strong> giubbino e disse: “Papà…<br />
perché hanno detto <strong>il</strong> mio nome?”.<br />
Prima che Gwon potesse reagire,<br />
gli tolsero suo figlio da vicino. Lui<br />
gridò: “Aspettate!” o forse ebbe solo<br />
la sensazione di gridare. infatti quelle<br />
parole rimasero impigliate fra le sue<br />
corde vocali. Li seguì. i dottori -con<br />
<strong>il</strong> figlio di Gwon per mano- risposero:<br />
“Il suo sangue è pulito, <strong>il</strong> suo sangue è<br />
puro. Siamo salvi. Tutto andrà bene!”.<br />
Dopo 5 minuti i dottori uscirono<br />
esultando e sorridendo. era la prima<br />
volta che si sentiva ridere qualcuno in<br />
quella settimana. <strong>il</strong> dottore più anziano<br />
si avvicinò a Gwon e disse: “Grazie,<br />
signor Gwon! Il sangue di suo figlio<br />
è purissimo, si può fare l’antidoto... siamo<br />
davvero salvi!”.<br />
La notizia si divulgò in pochi secondi<br />
in tutto <strong>il</strong> mondo. Qualcuno<br />
pianse, altri gridarono di felicità.<br />
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