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L’esperto risponde Dal presente numero di “Notizie Cesvov” Cristina Buzzetti – dottore commercialista in Varese dal 1993, che dal 1998 si occupa specificamente di fiscalità del non profit – risponderà ai vari quesiti che le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale – nonché tutte gli altri gruppi che operano all’interno del terzo settore – vorranno sottoporre alla sua attenzione. Inviate le domande a: redazione @ cesvov.it, oppure via po sta al seguente indiriz zo: Notizie Cesvov, via Bram billa 15, 21100 Varese 24 n. 1 anno 2009 Entrate derivanti dai corsi di formazione di Cristina Buzzetti Un’ associazione ONLUS di opzione, operante nel settore della formazione, domanda se i partecipanti ai propri corsi debbano essere necessariamente soci della stessa; in ogni caso come si configurano ai fini fiscali le entrate derivanti dallo svolgimento di tali corsi di formazione? Ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 460/97, l’attività di una ONLUS che opera nel settore della formazione deve essere orientata ad arrecare benefici prevalentemente a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, e solo in via secondaria a soggetti privi di questi requisiti indipendentemente dal fatto che essi siano o meno soci. L’attività principale non costituisce esercizio di attività commerciale mentre i proventi derivanti dall'esercizio delle attività secon - daria non concorrono alla formazione del red- dito imponibile, a patto che tale attività direttamente connessa non sia prevalente rispetto a quella istituzionale e che i relativi proventi non superino il 66 per cento delle spese complessive dell'organizzazione. Ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto, inoltre, si segnala che le prestazioni e - ducative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l'aggiornamento, la riqualifica - zione e riconversione professionale rese da ONLUS, godono dell’esenzione IVA ai sensi dell’art. 10 del DPR 633/72. Assicurazione per i volontari attivi Un’organizzazione iscritta al Registro Provinciale del Volontariato domanda se l’assicurazione richiesta ai sensi dell'art. 4 della L. 266/91 per i propri volontari attivi, sia sufficiente ai fini della copertura antinfortunistica o se esista anche un obbligo di iscrizione all’INAIL. L’articolo 4 della Legge 266/91 sancisce l’obbligo per le organizzazioni di volontariato di “assicurare i propri aderenti, che prestano attività di volontariato, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso i terzi”. La copertura assicurativa è un requisito indispensabile per poter stipulare convenzioni con lo Stato, le Regioni, le Province autonome, gli Enti locali e gli altri Enti pubblici, ai sensi dell’art. 7 della Legge 266/91, e gli oneri relativi alla copertura assicurativa sono a carico dell’ente col quale è stipulata la convenzione. Non instaurandosi tra l’organizzazione e i propri volontari alcun rapporto di lavoro dipendente o assimilato (parasubordinato) e in assenza di retribuzione alcuna, non si realizza il presupposto richiesto dal D.P.R. 1124/65 ai fini dell’insorgenza dell’obbligo assicurativo INAIL, neppure per e - stensione laddove l’organizzazione debba nel caso aprire una posizione assicurativa per collaboratori a progetto.
notizie cesvov Esonero dall’imposta di registro e di bollo all’atto dell’iscrizione Nonostante l’art. 8 della Legge 266/91 preveda espressamente che “gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato, costituite esclusivamente per fini di solidarietà, e quelli connessi allo svolgimento delle loro attività siano esenti dall’imposta di bollo e di registro”, non tutte le Agenzie attribuiscono tale diritto alle organizzazioni di volontariato pretendendo invero il pagamento dell’imposta in quanto non ancora iscritte al registro del volontariato. Come si deve comportare un’organizzazione di volontariato che in sede di registrazione del’atto costitutivo e dello statuto, pretendendo giustamente che gli stessi siano regi strati in esenzione di imposta, si vede invece chiedere il pagamento? Con la Circolare Ministeriale n. 3 del 25 febbraio 1992, avente a oggetto la Legge 266/91, “Legge quadro sul volontariato”, il Ministero delle Finanze ha chiarito che “per quanto concerne l’imposizione indiretta le agevolazioni fiscali sono contenute nei commi 1 e 2 dell’art. 8 e sono subordinate alla circostanza che le organizzazioni di volonta - riato siano costituite esclusivamente per fini di solidarietà e siano iscritte negli accennati re - gistri tenuti dalle regioni e province autonome. Al comma 1 è previsto che gli atti costituitivi delle accennate organizzazioni e quelli relativi allo svolgimento della loro atti - vità sono esenti dall’imposta di bollo e di re - gistro. Pertanto nelle ipotesi previste, la formalità della registrazione, agli effetti del- Risoluzione 29 maggio 1993, prot. 300028 Quesito interpretativo – art. 8 della legge 11 agosto 91, n. 266 (legge quadro sul volontariato). È stato chiesto l’esonero assoluto dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato e per quelli relativi allo svolgimento delle loro attività. l’imposta di registro, dovrà essere eseguita senza pagamento di imposta.” Èquindi da censurare il comportamento di alcune Agenzie territoriali che ancora oggi negano l’esenzione dall’imposta di registro e di bollo agli atti costitutivi e agli statuti delle organizzazioni di volontariato costituende i cui statuti siano conformi ai dettami della legge n. 266/1991. Il consiglio che si può dare qualora uno sportello terri to - riale contesti a un’associazione l’esenzione in questione, è quello di presentare una copia della Risoluzione del 29 maggio 1993 dell’Agenzia delle Entrate (che qui di seguito si riporta) per evidenziare la fondatezza del diritto all’agevolazione. L’esperto risponde Sintesi Come si deve comportare un’organizzazione di volontariato che in sede di registrazione del’atto costitutivo e dello statuto, si vede chiedere il pagamento? Gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato e quelli relative allo svolgimento delle loro attività sono esenti dall’imposta di bollo e di registro. Pertanto, nelle ipotesi previste, la formalità della regi - strazione, agli effetti della imposta di registro, dovrà essere eseguita senza pagamento d’imposta. Testo L’associazione di volontariato”Centro amico”, con istanza diretta a codesta intendenza, ha chiesto l’esonero assoluto dall’assolvimento dell’imposta di registro “per ogni atto inerente la modifica dell’atto costitutivo o dello statuto regolante la vita dell’Ente, ai sensi dell’art. 8 della legge in oggetto”. L’Ufficio del Registro di Taranto ha ritenuto dovuta, invece, la corresponsione della suddetta imposta nella misura fissa. Codesta Intendenza, “ritenendo non manifestamente infondata l’eccezione dell’Associazione che ne occupa attesa la ratio della disposizione legislativa dettante norme di particolare favore ed incoraggiamento alla costituzione delle associazioni di volontariato, ai sensi del non equivoco disposto dell’art. I della ripetuta legge”, ha chiesto il parere di questa Direzione Generale al fine di provvedere all’eventuale rimborso della somma corrisposta. La Scrivente informa che questo Dicastero si è pronunciato sulla problematica in esame nell’allegata circolare n. 3 del 25/2/1992, relativa alla legge 11/8/1991, n. 266 (legge-quadro sul volontaria - to), laddove ha chiarito che: ”Per quanto concerne l’imposizione indiretta le agevolazioni fiscali sono contenute nei commi 1 e 2 dell’art. 8 e sono subordinate alla circostanza che le organizzazioni di volontariato siano costituite esclusivamente per fini di solidarietà e siano iscritte negli accennati registri tenuti dalle Regioni e Province autonome. Al comma 1 è previsto che gli atti costitutivi delle accennate organizzazioni e quelli relativi allo svolgimento delle loro attività sono esenti dall’imposta di bollo e di registro. Pertanto, nelle ipotesi previste, la formalità della registrazione agli effetti dell’imposta di registro, dovrà essere seguita senza pagamento di imposta”. La scrivente ritiene, quindi, che nella fattispecie in esame si possa procedere il rimborso della somma versata. 25
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